Tiscali risponde sui problemi antispam

Tiscali risponde sui problemi antispam

A Punto Informatico il provider chiarisce il caso che ha portato l'inserimento del suo server SMTP nella black list DNSRBL, in una vicenda che ha allarmato molti. Tutti i particolari
A Punto Informatico il provider chiarisce il caso che ha portato l'inserimento del suo server SMTP nella black list DNSRBL, in una vicenda che ha allarmato molti. Tutti i particolari


Roma – Nei giorni scorsi Punto Informatico, interpellato da alcuni utenti, ha verificato l’inserimento del server SMTP di Tiscali (mail.tiscali.it) in una delle liste nere antispam di DNSRBL . Un inserimento che di fatto impedisce agli utenti di provider che utilizzano quelle liste per tenere lontano lo spam, di ricevere email da utenti Tiscali.

“Normalmente la procedura corretta che seguiamo con questi anti spam system – ha dichiarato Tiscali a Punto Informatico nelle scorse ore, commentando la vicenda – è che loro, una volta individuato l’indirizzo IP da cui parte lo spam, bloccano la macchina e inseriscono l’indirizzo nella black list, dopo di che ci avvisano in automatico dell’inserimento in lista. A questo punto noi contattiamo l’anti spam system per verificare quanto da loro riscontrato e, in seguito, agiamo nei confronti del nostro utente che ha compiuto lo spam”.

In una situazione come quella raccontata da Tiscali, dunque, possono esservi due diverse implicazioni.

La prima è che lo spam sia partito da un utente che lo ha fatto senza rendersi pienamente conto della sua azione. “In questo caso – spiega Tiscali – una nostra comunicazione in cui lo invitiamo a sospendere questo tipo di attività è sufficiente a risolvere il problema”.

Il secondo caso, invece, che accade secondo Tiscali nella maggior parte di queste situazioni, è quando l’utente agisce consapevolmente. In quel caso, afferma Tiscali, “blocchiamo definitivamente l’account (venendo conseguentemente eliminati dalla black list)”.

Qualcosa però, con DNSRBL, è andato storto.

“Nel caso di DNSRBL – continua Tiscali – siamo rimasti al quanto sorpresi dal fatto che non solo non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dell’inserimento di nostri indirizzi nella black list, ma è stata inserita l’intera nostra rete, il che costituisce una procedura alquanto anomala (e a nostro avviso non propriamente corretta)”.

“A seguito della segnalazione di Punto Informatico – spiega il provider – abbiamo provveduto immediatamente a contattare l’anti spam system in questione inviando due comunicazioni per ricevere i chiarimenti del caso, ma al momento non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta”.

Il problema, dunque, appare in rapida via di risoluzione e ancora una volta porta alla luce i non sempre facili rapporti che intercorrono tra fornitori di servizi internet e servizi antispam. “In ogni caso – conclude Tiscali – teniamo a sottolineare che, sebbene non vi sia possibilità di eliminare il problema totalmente, la configurazione dei nostri server è approntata per limitare al massimo lo spamming”.

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Pubblicato il 17 gen 2003
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