Napoli – Dopo mesi di studi e di polemiche, ieri sera l’Autorità per le TLC ha detto no all’acquisizione di TMC da parte di Seat Pagine Gialle. Un no che blocca un’operazione da 750 miliardi voluta dal management di Telecom Italia (che controlla il 63,3 per cento di Seat).
La speranza dell’amministratore delegato Roberto Colaninno di entrare nel settore televisivo dalla porta principale non è comunque del tutto deceduta, come esponenti dell’Autorità e lo stesso presidente Enzo Cheli hanno voluto far capire dopo l’annuncio della clamorosa decisione.
Questa, infatti, si basa su normative che ad oggi non sembrano aver lasciato opzioni diverse all’Autorità ma che potrebbero cambiare presto con il ricepimento della direttiva UE del 1999 in materia. Per il momento, però, l’operazione non può essere conclusa perché la Legge Maccanico (249/97) vieta “alla concessionaria del servizio pubblico di possedere, direttamente, o indirettamente, concessioni televisive terrestri in chiaro”.
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Manca un dato fondamentale
Non ci dicono che cosa intendano per "navigatore": una persona che si collega 1 volta ogni due mesi e' ben diversa da quella che si collega ogni giorno...Sono tutte e due navigatori dello stesso "valore"?Anonimogiusta osservazione!
Esatto: non dicono nulla sulla tipologia del "navigatore" I-NET può essere usato in mille maniere diverse ( solo e-mail, chat, indagini di mercato, newsgroups, motori di ricerca, dowload di utility o patch o drivers) e con tempi diversi: da 3 accessi al giorno fino ad un accesso ogni 2 mesi!e poi su quale base hanno fatto la statistica?i risultati sono rilevati su un campione di 2.535 navigatori italiani!!mica ci dicono però quanti sono in totale i navigatori italiani! io credo siano arrivati a circa 2.000.000 tra saltuari e meno...Anonimobasta guardare il loro sito: SONO DILETTANTI
1532 accessi ottenuti ad ora, sito a dir poco scarso...il resto giudicatelo Voi.Mi meraviglio come Punto Informatico si sia ribassato a tanto...AnonimoLe ricerche su Internet sono spazzatura
Nascono come funghi sedicenti istituti di ricerca. Con dubbie metodologie raccolgono dati spazzatura, commentarli è inutile perdita di tempoAnonimoAvete letto i testi deliranti del loro sito ?
Ecco qua un estratto :eSearch ha una filosofia 100% web oriented: in internet si agisce e si pensa in modo meno condizionato di quanto avvenga nella realtà materiale.eSearch ha fatto suoi gli ideali di internet: libertà di pensiero e di espressione, assenza di limiti spazio-temporali e relazionali. eSearch per questo può offrire qualcosa di diverso rispetto agli altri istituti di ricerca che utilizzano il web per proporre servizi realizzati con i sistemi tradizionali, e quindi caratterizzati dai limiti dell'interazione nella realtà materiale.eSearch ha sede nel web: il rapporto con i fornitori, i clienti, i dipendenti e con il panel avviene attraverso un complesso di siti internet, per lo più criptati. In questo momento state visitando il sito istituzionale di eSearch. eSearch è la prima società indipendente al mondo di ricerche di mercato qualitative interamente web-based. eSearch, grazie alle metodologie adottate ed al software appositamente concepito, sviluppato per incorporare e gestire concetti complessi, è in grado di realizzare studi su prodotti e settori merceologici ad elevato contenuto qualitativo e su campioni di ampia scala.eSearch si avvale di rivoluzionarie modalità di raccolta delle informazioni basate sulle forme interattive tipiche del web e della società virtuale,che permettono di eliminare ogni forma di distorsione che caratterizza le usuali ricerche di mercato e di recepire dati non contaminanti da disturbi estranei all'oggetto di studio.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 18 gen 2001Ti potrebbe interessare