TOP500, il super-supercomputer è ancora cinese

TOP500, il super-supercomputer è ancora cinese

La nuova classifica aggiornata dei sistemi HPC più performanti al mondo incorona il solito Tianhe-2 come re delle prestazioni assolute, mentre gli americani si prendono la rivincita sul numero totale dei sistemi in classifica
La nuova classifica aggiornata dei sistemi HPC più performanti al mondo incorona il solito Tianhe-2 come re delle prestazioni assolute, mentre gli americani si prendono la rivincita sul numero totale dei sistemi in classifica

La nuova classifica TOP500 dei supercomputer più potenti in circolazione contiene ben poche novità rispetto al recente passato, a cominciare da un vertice monopolizzato da anni dal super-sistema cinese Tianhe-2 . Gli americani fanno però meglio sulla quantità, in attesa di varare i nuovi apparati pensati per sbaragliare la concorrenza asiatica nel corso dei prossimi anni.

Tianhe-2 (MilkyWay-2) è quindi ancora una volta il supercomputer più potente al mondo con i benchmark che hanno registrato performance da 33.862,7 TeraFLOP/S, seguito poi dai due sistemi statunitensi Titan di Cray (17.590 TFLOP/S) e Sequoia (BlueGene/Q) di IBM con 17.173 TFLOP/S.

Tra le (poche) novità della TOP500 di giugno 2015 c’è Shaheen II , un sistema Cray (XC40) in uso presso la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) in Arabia Saudita che ha fatto registrare performance per 5.537 TeraFLOP/S ed è riuscito a entrare nei primi 10 supercomputer della TOP500.

Per quanto riguarda i paesi con il maggior numero di sistemi HPC in classifica, invece, gli USA detengono 233 posizioni su 500 (erano 231 sei mesi fa) e l’Europa arriva a 141 (da 130); crescita anche per i supercomputer giapponesi (39 contro 32), mentre quelli cinesi si dimezzano e arrivano a 37 rispetto ai 61 dello scorso novembre.

Sul fronte dei marchi di processori impiegati per assemblare i supercomputer della TOP500, infine, Intel continua a detenere la schiacciante maggioranza con un 86 per cento di sistemi seguita da IBM (8 per cento) e dal solito fanalino di coda di AMD (4,4 per cento).

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 14 lug 2015
Link copiato negli appunti