Trasparenza sul blocco delle telefonate

Trasparenza sul blocco delle telefonate

La chiede l'Autorità TLC, secondo cui gli operatori devono darsi da fare e assicurarsi che gli utenti sappiano come attivare il blocco. Nuove norme
La chiede l'Autorità TLC, secondo cui gli operatori devono darsi da fare e assicurarsi che gli utenti sappiano come attivare il blocco. Nuove norme


Napoli – Non c’è una sufficiente trasparenza da parte degli operatori, e gli utenti di telefonia italiani non sono sufficientemente informati sulla possibilità di attivare il cosiddetto “blocco selettivo delle chiamate”.

Si tratta, come noto, di quel servizio che permette all’utente telefonico di far sì che dal proprio numero non possano essere effettuate chiamate verso certi numeri o certi tipi di telefonate. Un servizio già promosso per bloccare l’accesso a contenuti “per adulti” o ad altre forme di costoso intrattenimento telefonico.

Della necessità di una nuova trasparenza ha discusso ieri il consiglio dell’Autorità TLC riunito a Napoli che ha stabilito alcune nuove norme legate al blocco selettivo. L’Autorità ha stabilito che “gli organismi di telecomunicazioni che forniscono servizi telefonici pubblici mediante accesso diretto alle reti telefoniche pubbliche devono offrire agli abbonati almeno l’opzione che consente loro, nella modalità controllata dall’utente, di bloccare i seguenti tipi di chiamate e di numerazione:

– Chiamate verso numerazioni internazionali (quelle per le quali viene premesso il codice di accesso internazionale “00”);
– Chiamate verso servizi di tariffa premio (144,166);
– Chiamate verso servizi non geografici a tariffazione specifica (892, 899);
– Chiamate verso servizi di numero personale (178);
– Chiamate verso servizi interattivi in fonia (163,164);
– Chiamate verso servizi di addebito ripartito (840,841,847,848);
– Chiamate verso servizi Internet a tariffazione specifica (709);
– Chiamate verso servizi interni di rete con costo non superiore a 1 (prima cifra 4 o 1).

Non solo, secondo l’Autorità “gli organismi di telecomunicazioni che forniscono il servizio telefonico con accesso indiretto alle reti telefoniche pubbliche fisse in modalità “Easy Access” (carrier selection) o “Equal Access” (carrier pre-selection) devono informare gli abbonati, in forma scritta, chiara e comprensibile, riguardo alla disponibilità o alla indisponibilità della prestazione del blocco selettivo sui tipi di chiamate e di numerazione offerti”.

Infine, ha precisato il Garante delle TLC, “gli organismi di telecomunicazioni sono tenuti a informare adeguatamente il pubblico della disponibilità del blocco selettivo di chiamata”.

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Pubblicato il 14 mar 2002
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