Trattati come pecore

Trattati come pecore

Un lettore si sente circondato: i metodi di molti operatori sono sul filo della legalità, la privacy è un concetto dimenticato, le Authority non hanno il potere di intervenire sul serio e via peggiorando
Un lettore si sente circondato: i metodi di molti operatori sono sul filo della legalità, la privacy è un concetto dimenticato, le Authority non hanno il potere di intervenire sul serio e via peggiorando

Non comprendo a cosa possano servire certe liberalizzazioni se nel nostro Paese non esiste ancora una legislazione organica, costitutiva, che finalmente definisca e tuteli la figura del consumatore, come in qualsiasi altro Paese civile che si rispetti.

Il consumatore in Italia è un soggetto che di fatto non è mai esistito; è colui che quotidianamente è costretto a subire, da parte di gestori telefonici, attivazioni, disattivazioni di contratti, servizi, suonerie, addebiti per telefonate mai fatte; Authority che dovrebbero vigilare anche su questo, sia sulla prevenzione che sulla repressione, ma nel merito sono alquanto scoraggiate, perché non hanno né strumenti, né leggi forti a difesa del consumatore sulle quali poggiare la loro azione.

E come non pensare alla quasi totalità delle famiglie italiane, la cui tranquillità ogni giorno è disturbata da continue irruzioni telefoniche di sconosciuti che entrano fin dentro casa, mentre stai pranzando o riposando, per proporti la tariffa telefonica del secolo; abbiamo bellissime leggi sulla privacy, al limite della paranoia, di quelle che se sgarri prendi più di un omicidio colposo, ma che evidentemente non esistono per garantire la sacrosanta serenità della famiglia Rossi, ancora una volta perché il consumatore, anche per queste leggi, non è contemplato, non ha diritti, al più è una vaga conseguenza, indefinita.

Ora, ci ricordiamo della parola “consumatore”, quando parliamo di più taxi e aspirine. L’indifeso cittadino consumatore, violentato tutti i giorni da gestori telefonici spregiudicati, la famiglia Rossi per la quale non esiste alcuna legge sulla privacy, da chi sono tutelati in questo nostro bel Paese? Ma ci rendiamo conto che i consumatori italiani per ottenere giustizia si devono rivolgere a “Striscia la notizia” o a “Mi manda RAI 3”?

Francesco P.

Caro Francesco
la mia prima reazione nel leggerti è unirmi al tuo sfogo con tutta l’indignazione di un cittadino trattato spesso esattamente nel modo che descrivi. Siamo circondati da leggi spesso inadatte, media spesso conniventi col malaffare, con conseguenze che spesso sono riportate nelle mail che giungono a Punto Informatico, magari indirizzate contestualmente anche alle due celebri trasmissioni televisive che citi.
E sì, al di là delle note positive che comunque da più parti arrivano, penso al nuovo dinamismo dell’Autorità TLC, ad esempio, concordo su tutta la linea: a quando una normativa organica di tutela del consumatore concepita come mattone fondante della crescita civile ed economica?
Un saluto, a presto, Alberigo Massucci

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Pubblicato il
24 lug 2006
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