IBM ha comunicato i risultati economici relativi al primo trimestre dell’anno, numeri che non premiano il colosso dei computer convertitosi al cloud, agli algoritmi cognitivi di Watson e alle app mobile per gadget Apple.
Nel periodo che si è concluso al 31 marzo, Big Blue ha incamerato ricavi totali per 19,6 miliardi di dollari, -12 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: si tratta del dodicesimo trimestre consecutivo archiviato col segno meno.
IBM vende sempre meno, nonostante l’uscita del nuovo hardware z13 per mainframe a prova di cloud/mobile, e calano anche i profitti del 5 per cento – da 2,38 miliardi di dollari a 2,33 miliardi. I (magri) risultati della corporation sono stati inferiori alle aspettative degli analisti.
Nonostante il segno meno, e l’incapacità dei nuovi mercati di riassorbire le mancate vendite nell’hardware, IBM continua a dichiararsi convinta della necessità di procedere sulla nuova strada dove i ricavi (tra cloud, mobile e strumenti analitici basati su Watson) sono cresciuti di oltre il 20 per cento anno su anno.
E poi c’è il problema del valore del dollaro, prova a giustificarsi IBM, una moneta che si rafforza e influisce negativamente su un business dipendente per i due terzi dai mercati non americani. Non fosse stato per l’apprezzamento del biglietto verde, e la vendita dei business in perdita, Big Blue avrebbe archiviato il trimestre con risultati sostanzialmente piatti, comunque non in negativo.
Alfonso Maruccia