Troppo webporno sul lavoro?

Troppo webporno sul lavoro?

Lo sostiene un rapporto che ha preso in esame le abitudini di navigazione dei 10mila dipendenti del dipartimento canadese della Pesca e degli Oceani. Il 10 per cento dei siti visti è hard core
Lo sostiene un rapporto che ha preso in esame le abitudini di navigazione dei 10mila dipendenti del dipartimento canadese della Pesca e degli Oceani. Il 10 per cento dei siti visti è hard core


Ottawa (Canada) – Internet moltiplica la produttività ma quasi tutti coloro che ne fanno uso sul luogo di lavoro perdono molto tempo, troppo secondo alcuni, nel visitare siti ad alto contenuto erotico o esplicitamente pornografici. Stando ad un rapporto del Dipartimento canadese della Pesca e degli Oceani , la maggioranza dei suoi 10mila dipendenti ha visitato spesso nell’ultimo anno siti a luce rossa. Un sito su dieci tra quelli cliccati cadrebbe in questa categoria.

Da qualche tempo il Dipartimento ha preso misure per limitare l’accesso ai siti pornografici ma, per ammissione degli stessi amministratori di sistema, non è possibile stare dietro alla proliferazione di nuovi siti che attirano, pare con successo, numerosi impiegati. Alcuni visiterebbero siti “caldi” anche sette volte al giorno. Sarebbero infatti 70mila i click effettuati dai 10mila dipendenti su siti adulti ogni giorno. Il più gettonato di tutti dagli utenti del Dipartimento, riferisce Salon, è stato LiveTeen , sito per adulti decisamente esplicito.

Oggi i dipendenti del Dipartimento sanno che non devono utilizzare “male” la posta elettronica e non devono essere colti in flagrante mentre visitano siti x-rated. Di converso, il rapporto stilato sulla base delle loro abitudini registrate l’anno scorso è perfettamente legale, in quanto una recente legge canadese consente agli enti pubblici di monitorare senza riserve le attività digitali dei propri impiegati quando si trovano sul luogo di lavoro.

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Pubblicato il
27 apr 2000
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