Turing, una petizione per chiedere scusa

Turing, una petizione per chiedere scusa

Lanciata da un programmatore britannico, ha già raccolto più di 5.500 firme: si chiede al governo del Regno Unito di ricordare lo scienziato e di onorarne la memoria
Lanciata da un programmatore britannico, ha già raccolto più di 5.500 firme: si chiede al governo del Regno Unito di ricordare lo scienziato e di onorarne la memoria

Migliaia di persone hanno firmato una petizione per chiedere che Downing Street porga le sue scuse ufficiali postume nei confronti di Alan Turing.

La petizione, idea del programmatore John Graham-Cumming, ha raccolto l’appoggio di importanti personalità della cultura britannica, fra cui lo scienziato Richard Dawkins e lo scrittore Ian McEwan: per espiare le colpe e chiedere perdono per il comportamento ingrato e ingiusto tenuto dal Regno Unito nei confronti dell’eroe della seconda guerra mondiale e grande matematico Alan Turing.

Turing era stato accusato di oltraggio al pudore nel 1952, per avere una relazione sessuale con un uomo. Condannato, ha subito la castrazione chimica ed è stato cacciato dagli UK Government Communication Headquarters , dove tanto aveva fatto per la sicurezza nazionale aiutando a decifrare i messaggi tedeschi del codice Enigma.

Due anni dopo, non sopportando insulti e umiliazioni, si uccise mordendo una mela avvelenata.

La petizione per le scuse al pioniere dell’intelligenza artificiale ha finora raccolto più di 5.500 firme. Graham-Cumming ha anche scritto alla Regina per chiedere che il matematico sia fatto cavaliere postumo.

Le scuse, come afferma Graham-Cumming, anche perché non vi sono familiari in vita, hanno uno scopo simbolico : “le persone devono sentir parlare di Alan Turing e capire l’impatto incredibile che ha avuto sul mondo moderno – continua Graham-Cumming – e come fu terribile l’impatto del pregiudizio su di lui”. Per far questo, dal momento che Bletcheley Park (dove Turing ha decifrato il codice Enigma) e il Museo Nazionale del Computer al suo interno non ricevono alcun fondo governativo per il loro sostentamento, il fautore della petizione propone che il governo contribuisca a supportare queste istituzioni in suo nome come modo appropriato per onorare la memoria dello scienziato.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
31 ago 2009
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