Roma – La risata con cui certi settori del mondo del peer-to-peer hanno accolto le annunciate offensive legali dei discografici contro i singoli utenti potrebbe presto esaurirsi in un lamentoso sospiro. A suggerirlo sono i dati di Nielsen/NetRatings, secondo cui dal giorno in cui la Recording Industry Association of America ha dichiarato guerra ad oggi è calato l’uso dei software di file sharing.
In particolare, secondo l’osservatorio di ricerca, dalla fine di giugno sono scesi del 15 per cento gli utenti che hanno messo mano al proprio Kazaa o al proprio Morpheus per condividere più facilmente le proprie cartelline stracolme di opere protette.
“Non credo certo che sia una coincidenza – ha affermato uno degli analisti di Nielsen – che i numeri siano scesi così tanto. Un calo così significativo deve avere una qualche ragione esterna”.
Va detto che all’indomani dell’annuncio della RIAA, il distributore di Kazaa, Sharman Networks, aveva notato un calo nel numero di utenti connessi ai sistemi di peering, calo che però già poche ore dopo era stato riassorbito.
Nel documento pdf distribuito da Nielsen/NetRatings, si legge una ulteriore dichiarazione dell’analista Greg Boom, secondo cui “la pubblicità negativa e la minaccia di multe salate stanno allontanando alcuni utenti. Ma, con milioni di fedeli utenti, queste applicazioni non sono destinate a sparire nel prossimo futuro”.
E le imprese che producono il software per lo scambio di file cosa dicono? Per ora tacciono ma sono tutte al lavoro per offrire ai propri utenti nuove funzionalità e soprattutto nuovi sistemi per tenere lontano gli occhi indiscreti delle imprese del disco e del cinema che vogliono trascinare gli utenti dinanzi ai tribunali, con tutte le conseguenze del caso. La necessità aguzza l’ingegno…
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ma che si fotta
armani...ma pensa a tagliare i tuoi straccetti per snob và..BianConiglioAnonimoRe: ma che si fotta
non comprerò mai più un prodotto armani. cmq solo nel paese che elegge berlusconi presidente del consiglio, che difende solo i ricche per levare ai poveri, si poteva emettere una sentenza cervellotica come questa. in questo caso berlusconi non è intervenuto contro la giudice, perchè armani è un suo amico?AnonimoRe: ma che si fotta
- Scritto da: Anonimo> non comprerò mai più un prodotto armani. cmq> solo nel paese che elegge berlusconi> presidente del consiglio, che difende solo i> ricche per levare ai poveri, si poteva> emettere una sentenza cervellotica come> questa. in questo caso berlusconi non è> intervenuto contro la giudice, perchè armani> è un suo amico?Sempre la bocca piena di Berlusconi, Berlusconi, Berlusconi , sempr ele solite idee fritte e rifritte, ma quando imparerete a far scontrare quei due neuroni che avete nel cervello? Cultura ci vuole...e ne vedo molto poca!AnonimoRe: ma che si fotta
sinceramente io non ne vedo molta di cultura tra gli elettori di berlusconi.....AnonimoRe: fine intellettuale
> Cultura ci vuole...e ne vedo molto poca!Infatti Berlusconi è un fine intellettuale datosi momentaneamente in prestito alla politica per salvare il paese dai mangiabambini comunisti...Non c'è speranza!AnonimoRe: ma che si fotta
- Scritto da: Anonimo> armani...ma pensa a tagliare i tuoi> straccetti per snob và..> > BianConiglioUn bell' esempio di qualunquismo.......grande...Ogni tanto formuli anche pensieri di senso compiuto, per curiosità?HydargosBell'articolo.....
Un bell'articolo. L'autore è stipendiato da armani (lo stilista, se si può dire...) ???????1. Armani si chiama "armani s.p.a.", giusto? Perchè non ha registrato armanispa.it ????3. Io ho una ditta che si chiama Bellei. Ho registrato un dominio che porta anche il mio nome, poichè il bellei.com è già impegnato. Secondo voi se facessi causa (ad un artista, mio omonimo di cognome, perdipiù.... ma dai...) in quanti avvocati mi riderebbero dietro????3. Cito dall'autore dell'articolo che evidentemente disprezza il concetto: "Con questa sentenza si colpisce quello che si considerava un pilastro di Internet (?!?), ovvero il diritto al proprio cognome. Si toglie ai poveri per dare ai ricchi, le multinazionali, a cui tutto è dovuto e che tutto pretendono, in ogni campo"4. Mio nonno diceva sempre che piove sempre sul bagnato.5. Prima di questa triste ed ingiusta senteza ero contento perchè credevo che alla fine con i soldi non si compra tutto, ma ancora una volta ho visto male (pensavo le stesse cose prima che sospendessero i processi alle 5 alte cariche dello stato)6. La tristezza mi pervade. BuonanotteAnonimoRe: Bell'articolo.....
...Veramente inutile cercare di spiegarvi, vero?E' proprio vero, Berlusconi ve lo meritate...AnonimoCaro Pietro Morelli...
2 cose molto semplici e brevi:1.Se fosse vero che l'indiscussa celebrità del marchio Armani abbia generato grandi vantaggi per il sig. Luca Armani, non si capisce come mai sia egli costretto a fare una colletta per pagare i costi processuali !2.E' giusto proteggere un marchio, ma come la mettiamo col fatto che può esistere un solo .IT ed è invece possibile registrare marchi uguali ma appartenenti a categorie merceologiche diverse ?QUALCHE GENIO PUO' ILLUMINARMI ??BlondieAnonimoRe: Caro Pietro Morelli...
> QUALCHE GENIO PUO' ILLUMINARMI ??> > Blondieforse non hai ancora imparato che chi ha i soldi fa quel che vuole e quando vuole ???questo e' il nuovo dio che guida il mondo lo abbiamo importato ed esportato per millenni ... e lo sai dove ci troviamo ???sempre piu' nella merda, finche non si capira' che al primo posto ci sta l'umanita' e poi viene il resto non cresceremo piu' ed anzi ci stiamo tutti uccidendo lentamente ed inesorabilmente in dolori atroci.il ricco non sene rende conto perche' drogato di soldi e potere e non vede neanche quello che fa' vuole solo la prossima dose.il mondo e' in declino, stiamo morendo.Goul_duKatRe: Caro Pietro Morelli..., si ma...
Si ma il Pietro non risponde............BlondieAnonimoRe: Caro Pietro Morelli...
> E' giusto proteggere un marchio, ma come la> mettiamo col fatto che può esistere un solo> .IT ed è invece possibile registrare marchi> uguali ma appartenenti a categorie> merceologiche diverse ?Basterebbe un manuale di diritto industriale.Proprio perche' NON possono coesistere due domini identici, il dominio andra' al marchio piu' rinomato.Non mi pare difficile da capire.AnonimoVoragini legali
Sempre più si ha l'impressione di inadeguatezza delle leggi a fronte dell'evoluzione del mondo internet. Forse Luca Armani non doveva prendersi il dominio armani.it in quanto non rappresenta tutti gli "Armani" d'Italia ma nemmeno Giorgio Armani dovrebbe poterlo fare ... la genericità in tal senso causa dei problemi come in questo caso. In assenza di normativa comunque mi sembra si sia optato per "una" soluzione ma senza dubbio non la più corretta soprattutto perchè, a parte l'apparente persecuzione nei confronti di chi non ha in fondo fatto nulla di male (che legge ha infranto, poi? può darsi, anzi personalmente ritengo, che il titolare del timbrificio sperasse di trarre vantaggio dall'equivoco, leggi visite al suo sito da parte di chi cercava lo stilista, ma è una colpa? ), crea un precedente che sa tanto di prepotenza e non risolve assolutamente il problema. Insomma hanno messo una toppa di comodo ...toppando clamorosamente.AnonimoRe: Voragini legali
Ma hai letto l'articolo? L'amico ha anche chiesto un "congruo" compenso!Attenzione a schierarsi senza informarsi...AnonimoRe: Voragini legali
- Scritto da: Anonimo> Ma hai letto l'articolo? > L'amico ha anche chiesto un "congruo"> compenso!> > Attenzione a schierarsi senza informarsi...Non mi sembra sia necessario leggere tutta la pratica:Tu vuoi qualcosa che e' mio. Allora te lo do, ma solo se ci guadagno qualcosa.Pero' lo vuoi senza pagare, mi denunci e te lo prendi.Secondo te i lettori per chi vuoi che simpatizzanno?CiaoAnonimoRe: Voragini legali
- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: Anonimo> > Ma hai letto l'articolo? > > L'amico ha anche chiesto un "congruo"> > compenso!> > > > Attenzione a schierarsi senza> informarsi...> > Non mi sembra sia necessario leggere tutta> la pratica:> Tu vuoi qualcosa che e' mio. Allora te lo> do, ma solo se ci guadagno qualcosa.> Pero' lo vuoi senza pagare, mi denunci e te> lo prendi.> Secondo te i lettori per chi vuoi che> simpatizzanno?> > Ciaoforse non leggendo l'artico non avete capito na bega tutti e 2 ... siete dei superficiali e sputate solo sentenze.il proprietario del timbrificio ad un patteggiamento della causa quando lo stilista ha offerto di dargli un'altra registrazione al domain in cambio, ha detto solo che oltre alla registrazione ci sarebbe dovuta anche un congruo compenso, anche perche' se ora non sbaglio io questo patteggiamento e' avvenuto alla seconda causa e quindi il proprietario del timbrificio avra' anche chiesto di rimborsagli le spese legali, grazie alla testa di cazzo dello stilista che gli auguro di fallire qui' a breve.Goul_duKatRe: Voragini legali
> Non mi sembra sia necessario leggere tutta> la pratica:E invece sarebbe una cosa saggia.> Tu vuoi qualcosa che e' mio. Allora te lo> do, ma solo se ci guadagno qualcosa.Be', ma secondo la decisione quella cosa NON era tua, non avevi diritto ad averla...E' un passaggio importante da capire! A Luca Armani non e' stato tolto qualcosa che era "suo", ma qualcosa che non avrebbe potuto ottenere!> Secondo te i lettori per chi vuoi che> simpatizzanno?Mi viene in mente la folla di manzoniana memoria...AnonimoRe: Voragini legali
Guarda che lui ha giustamente fatto notare, al di là che ci si schieri o no, che la Legge è in questo campo è carente e che la sentenza non è stata così illuminante da non creare un precedente pericoloso. Io la vedo allo stesso modo e mi pongo un altro dubbio: se mi chiamo Giorgio Armani, e sono un omonimo dello stilista, non potrò mai avere un mio sito giorgioarmani.it ...se mi chiamo Peppo Cirincione, viste le scarsissime probabilità di omonimia con personaggi famosi e potenti invece si.... a parer mio vi è qualche cosa di distorto in questo..AnonimoSe io fossi stato ...
il giudice:avrei negato ad entrambi il dominio armani.it cosicche' si sarebbe ripiegato su altri domini (ad es. timbrificio-armani.it e armani-spa.it)il timbrificio:avrei evitato di tirare troppo la corda e avrei accettato i soldi offerti da Giorgio per cambiare dominio.lo stilista:avrei fatto esattamente quello che ha fatto: offrire danaro e in caso di diniego fare causa, vincerla e continuare a fare straccetti.AnonimoRe: Se io fossi stato ...
No furbone, avresti fatto la stessa cosa, perché avresti dovuto applicare la legge...capisci? Per fortuna non sei giudice...AnonimoRe: Se io fossi stato ...
- Scritto da: Anonimo> No furbone, avresti fatto la stessa cosa,> perché avresti dovuto applicare la> legge...capisci? Per fortuna non sei> giudice...Lo so, a uno dei due contendenti il dominio doveva venire assegnato.Di giurisprudenza non so assolutamente nulla. Pero' (come si vede nei film :-) avrei tentato ugualmente un accordo tra le parti con la mia proposta, cioe' la rinuncia da parte di entrambi al dominio armani.itAnonimoRe: Se io fossi stato ...
<AnonimoMah...
Non ho letto tutta la sentenza ma mi pare che in alcuni punti non sia molto convincente. L'estensione poi per analogia della normativa vigente ad internet mi pare una forzatura.In ogni caso, penso che una persona debba avere il diritto di registrare un sito di fan della marca armani e chiamarlo "www.armani.it". Se si decide per legge che non puo' farlo, allora che tutti i siti abbiano estensioni supplementari come "www.armani.moda.it" "www.armani.fans.it" "www.armani.timbri.it" ecc.Anonimox quelli che han postato prima
forse avete perso il nodo focale del tutto:il senso allargato di protezione concesso a titolo "universale" ai titoli rinomati; se non l'avete capito leggasi rinomati=multinazionali, dove il loro concetto di prodotto è talmente ampio e vago da ricoprire tutto o quasi.una causa del genere, in italia, con queste leggi in altro modo proprio non poteva finireun'altro spunto interessante: perchè quello che è successo da noi, in america siè invece ribaltato(?). semplice campanilismo, diversa legislazione o che altroAnonimoRe: x quelli che han postato prima
- Scritto da: Anonimo> un'altro spunto interessante: perchè quello> che è successo da noi, in america siè invece> ribaltato(?). semplice campanilismo, diversa> legislazione o che altroSe intendi america come continente va anche bene, se invece intendi America come nazione ti sbagli di grosso, Vancouver è in Canada.Tra l'altro in America (nazione) i potenti hanno sempre una "marcia in più" contro i poveracci....(ed infatti il sig. A.R. Mani ha vinto in Canada..... in America gli avrebbero levato anche la camicia....)AnonimoRe: x quelli che han postato prima
> un'altro spunto interessante: perchè quello> che è successo da noi, in america siè invece> ribaltato(?). semplice campanilismo, diversa> legislazione o che altroAltro.La situazione era diversa. Il dominio era sempre "armani", ma si trattava delle iniziali del signor A. R. Mani. a quanto ho capito un fotografo. Se non ricordo male non c'era un sito, ma solo l'uso della posta elettronica.Insomma, una situazione decisamente diversa.AnonimoErrato.
Forse nella realtà FISICA delle cose il timbrificio ARMANI non avrebbe potuto chiamarsi proprio così? Di fatto il timbrificio si chiama ARMANI e come tale è presente sul mercato, senza aver per questo leso alcun marchio d'impesa giacchè trattasi di marchio corrispondete al cognome dell'interessato e come tale valido, oltretutto la merceologia dei prodotti è NETTAMENTE DIVERSA da quella trattata da Armani S.p.A. Non è la prima nè sarà l'ultima impresa omonima di qualcun altra che tratta però merci diverse. Tutto ciò è LEGALISSIMO. Non si comprende quindi per quale ragione ciò che è applicato nel REALE non lo debba essere anche nel virtuale, ovvero su internet. Quanto all'indebità pubblicità si tratta di pura fuffa ed è indimostrabile. Chi cerca ARMANI stilista non si mette a comprare timbri solo perchè ha digitato www.armani.it.... HotEngineAnonimoRe: Errato.
Ma perché fai disinformazione e soprattutto non leggi quanto scritto, anzi solo riportato nell'articolo??"Il marchio celebre o rinomato, sulla scorta della legge marchi ed a seguito del recepimento della Direttiva CE n. 89/104 (ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri in materia di marchi di impresa), gode di una tutela ulteriore, "allargata", c.d. "ultramerceologica", "AnonimoIo rimango sempre della mia idea...
Una bella pagina divisa in due, da una parte un link al timrificio, dall'altra uno allo stilista e via... il costo del dominio a metà, per tuttoi l resto che si accordino loro secondo personali esigenze.AnonimoRe: idea salomonica...
- Scritto da: Anonimo> Una bella pagina divisa in due, da una parte> un link al timrificio, dall'altra uno allo> stilista e via... il costo del dominio a> metà, per tuttoi l resto che si accordino> loro secondo personali esigenze.La storia è già nota, il giudice divide la pagina in 2, il sig. Luca Armani piangendo dice "No! piuttosto che vedere la pagina divisa in 2 preferisco darla tutta a Gioggio Ammani, il giudice a questo punto la dà indietro a Luca per l'altruistico amoro dimostrato... Gioggio torna a casa scornacchiato menditando vendetta e incarica le sue bodyguard di dare fuoco al timbrificio, ma questi ultimi arrivati davanti al cancello trovano la strada sbarrata da un angelo con la spada di fuoco e una voce tonante da cielo dice "torna a casa Lessie!"wupUn'altra cosa...
Addirittura Giorgio Armani si sarebbe offerto per pagare a *sue* spese un nuovo dominio per il timbrificio... LOL, sembra una barzelletta, praticamente con un paio di centomilalire se la cavava. Un bell'atto di generosità da parte di uno str***... stramiliardario. C'è poi da dire un'altra cosa. La legge è abbastanza chiara sul punto dei marchi rinomati: "...la facoltà di vietare l' uso di un segno identico o simile, anche per prodotti o servizi non affini, qualora ciò consenta al terzo di trarre un indebito vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio o, comunque, gli arrechi pregiudizio". Ora o i legali di Luca sono dei peppini o il giudice è quantomeno non particolarmente sveglio. Come si può dimostrare che UN TIMBRIFICIO possa trarne INDEBITO VANTAGGIO o ARRECARE PREGIUDIZIO? La sentenza sarebbe stata corretta se il buon Luca si fosse messo a vendere articoli di moda, sfruttando (solo in questo caso) una indebita pubblicità del marchio famoso, ma vendendo timbri... Dove starebbe l'indebito vantaggio?No, non ci siamo. Il giudice non ha proprio giudicato correttamente questa causa.HotEngineAnonimoRe: Un'altra cosa...
> La sentenza sarebbe stata> corretta se il buon Luca si fosse messo a> vendere articoli di moda, sfruttando (solo> in questo caso) una indebita pubblicità del> marchio famoso, ma vendendo timbri... Dove> starebbe l'indebito vantaggio?> No, non ci siamo. Il giudice non ha proprio> giudicato correttamente questa causa.> > HotEngineL'indebito vantaggio potrebbe ad esempio essere questo:Chi digita www.armani.it pensando di andare sul sito dello stilista si troverebbe invece sul sito del timbrificio, il quale avrebbe in tal modo un mare di visitatori e qualcuno potrebbe essere un suo potenziale cliente.Needful ThingsRe: Un'altra cosa...
> L'indebito vantaggio potrebbe ad esempio> essere questo:> Chi digita www.armani.it pensando di andare> sul sito dello stilista si troverebbe invece> sul sito del timbrificio, il quale avrebbe> in tal modo un mare di visitatori e qualcuno> potrebbe essere un suo potenziale cliente.Ti ribalto la cosa, fino a poco tempo fa manco sapevo chi era o chi e' armani, pero' guardacaso conosco il timbrificio del Sig. Armani, percui posso legittimamente pensare Che sia lo stilista stia usando il nome e di conseguenza ribaltarsi il problema.Fino a prova contraria armani non mi sembra che firmi monitor...o si ? :)AnonimoRe: Un'altra cosa...
- Scritto da: Anonimo> > L'indebito vantaggio potrebbe ad esempio> > essere questo:> > Chi digita www.armani.it pensando di> andare> > sul sito dello stilista si troverebbe> invece> > sul sito del timbrificio, il quale avrebbe> > in tal modo un mare di visitatori e> qualcuno> > potrebbe essere un suo potenziale cliente.> > Ti ribalto la cosa, fino a poco tempo fa> manco sapevo chi era o chi e' armani, pero'> guardacaso conosco il timbrificio del Sig.> Armani, percui posso legittimamente pensare> Che sia lo stilista stia usando il nome e di> conseguenza ribaltarsi il problema.> > Fino a prova contraria armani non mi sembra> che firmi monitor...o si ? :)Non avete capito la cosa: la visibilita' di un sito e' tutto. Piu' gente lo visita (anche per sbaglio) meglio e'. Se poi si tratta di un milionario che voleva comperare qualche capo d'abbigliamento, tanto meglio ... forse ha bisogno di qualche timbro.Pure io non conoscevo Armani come timbrificio. Ora ha raggiunto la notorieta'. Ma non gli servira' a nulla visto che con ogni probabilita' dovra' dichiarare il fallimento per pagare la penale e le parcelle.Quello che contesto al sig. Armani e' che, pur essendo dalla parte della ragione, avrebbe dovuto accettare l'offerta dello stilista. Mai mettersi contro il "Dio danaro".AnonimoRe: Un'altra cosa...
> > Ti ribalto la cosa, fino a poco tempo fa> manco sapevo chi era o chi e' armani, pero'> guardacaso conosco il timbrificio del Sig.> Armani, percui posso legittimamente pensare> Che sia lo stilista stia usando il nome e di> conseguenza ribaltarsi il problema.> > Fino a prova contraria armani non mi sembra> che firmi monitor...o si ? :)Credo che il numero delle persone che digitando www.armani .it pensa di andare sul sito dello stilista sia enormemente maggiore rispetto a chi cerca il timbrificio. Non credi?Needful ThingsRe: Un'altra cosa...
> > L'indebito vantaggio potrebbe ad esempio> essere questo:> Chi digita www.armani.it pensando di andare> sul sito dello stilista si troverebbe invece> sul sito del timbrificio, il quale avrebbe> in tal modo un mare di visitatori e qualcuno> potrebbe essere un suo potenziale cliente.Si, ok. Io abito in Via Vittoria Colonna, un mio omonimo in Via Marcantonio Colonna, la mia ragazza potrebbe andare da lui che ne trarrebbe un indubbio beneficio.....quale delle due vie rinominiamo ?SalutiPaolo Dell'UntoAnonimoRe: Un'altra cosa...
> > Si, ok. Io abito in Via Vittoria Colonna, un> mio omonimo in Via Marcantonio Colonna, la> mia ragazza potrebbe andare da lui che ne> trarrebbe un indubbio beneficio.....quale> delle due vie rinominiamo ?> Saluti> Paolo Dell'UntoIo rinominerei quella pressochè sconosciuta dalla gente.Needful ThingsIl mio modesto parere
A mio giudizio si sta perdendo di vista il vero motivo che poi fa da concime a situazioni del genere. Il problema non è se il sig. Luca Armani abbia piu' diritto, in quanto primo arrivato, a registrare il sito, o se la Giorgio Armani spa, in quanto marchio rinomato, possa avanzare pretese di contraffazione del marchio: il vero problema, e consentitemi, questo si importante sul serio, è la assoluta mancanza di una chiara definizione dell'universo Internet. La questione a mio parere è tanto semplice quanto delicata, siamo ad un bivio, occorrerebbe decidere finalmente, ed ufficialmente, cosa per lo stato italiano sia Internet. Le opzioni non sono molte, sono due, ed occorrerebbe che ci si pronunciasse su questo.Nella prima ipotesi si deve considerare Internet come una comunità virtuale, legata a convenzioni funzionanti e sperimentate piu' che a norme severe, in cui ognuno è consapevole della natura convenzionale maturata e raffinata col tempo delle regole che la governano, e per questo non si stupisce ne allarma se armani.it è un timbrificio, semplicemente spende magari 3 minuti in più per reperire, senza difficoltà, la pagina originale di Armani Giorgio e si vede tutti i suoi capini di abbigliamento. In questa ottica il signor armani ha il suo cognome, il suo sito perchè lo ha registrato prima, nessuno borbotta e nessuno si allarma, si prende atto di una situazione de facto e ci si regola di conseguenza.Nella seconda ipotesi si considera Internet come una estensione del territorio italiano, in cui valgono le leggi che regolano la vita nel nostro paese, in cui Giorgio Armani poichè è un marchio noto avanza pretese di esclusiva sul suo marchio, ed è giusto, secondo la normativa vigente, che abbia diritto a quel marchio.Non esprimo la mia opinione nel merito (magari si capisce che essendo un utente Internet di vecchia data mi trovo meglio nel primo caso), se a qualcuno interessa sarò lieto di esporgliela, esprimo una considerazione di fatto : in assenza di una definizione chiara ed univoca un giudice si può appellare solo alle sentenze precedenti ed al suo convincimenti in proposito, del tutto soggettivo ed arbitrario, generando, stavolta si, una ingiustizia giuridica, cioè la mancanza di una regola generale cui far riferimento e la assoluta arbitrarietà dei pronunciamenti in materia.SalutiPaolo Dell'Untopaolo.dellunto@t_i_s_c_a_l_i_.itAnonimoRe: Il mio modesto parere
Finalmente un post che ha centrato il problema;mi pare comunque che la risposta te la sei data da solo: il "territorio virtuale" non esiste, (e forse non è un male, quando diventa un far west completamente anarchico). Se un cittadino italiano utilizza (in qualsiasi senso) l'Internet, è soggetto alle leggi italiane.Comunque non siamo ancora pronti alle "ricerche intelligenti" (non parlo per me): la percentuale di persone che utilizzano i motori inserendo nomi di domino (!) non la ricordo, ma è sconfortante....AnonimoRe: Il mio modesto parere
> importante sul serio, è la assoluta mancanza> di una chiara definizione dell'universo> Internet.Internet e' un mezzo di comunicazione.> Nella prima ipotesi si deve considerare> Internet come una comunità virtuale, legata> a convenzioni funzionanti e sperimentate> piu' che a norme severe, in cui ognuno è> consapevole della natura convenzionale> maturata e raffinata col tempo delle regole> che la governano,Questo non e' possibile. Sarebbe come affermare che gli illeciti effettuati mediante questo mezzo di comunicazione non fossero punibile secondo le leggi dello stato.Internet non e' una comunita', e' un mezzo usato da delle comunita', non puo' essere al di sopra delle leggi dello stato.> Nella seconda ipotesi si considera Internet> come una estensione del territorio italiano,Attenzione! Internet NON e' un territorio! Non cadiamo in questo errore, altrimenti si rischia di ricavarne conseguenze senza senso!> Non esprimo la mia opinione nel merito> (magari si capisce che essendo un utente> Internet di vecchia data mi trovo meglio nel> primo caso),Questo perche' e' sicuramente piu' affascinante! :-)Anonimofossi giorgio mi vergognerei...
speriamo solo che non nasca mai uno stilista di nome Rossi...io capisco che sicuramente chi si fa un sito armani.it approfitta,anche se è il suo cognome, della celebrità di un'altro "Armani". Ma come ho detto tempo fa, non è colpa del timbraio se ha un ononimo famoso e Giorgio è così sprovveduto da farsi fregare il dominio.E inutile a questo punto giudicare l'operato della magistratura ma fossi Giorgio, con il mio impero di milardi, intento in decine di opere benefiche in giro per il mondo, rovinare un poveraccio solo perchè ha avuto un'idea prima di lui: un artigiano bergamasco si è rovinato perchè ha incontrato sulla sua strada una multinazionale che possiede i diritti sul suo cognome....chiamatela libertàAnonimoRe: fossi giorgio mi vergognerei...
Veramente non dovrebbe vergognarsi "Giovgio", ma i suoi pubblicitari, i suoi P.R., i suoi consulenti per l'immagine che si son fatti in****re tutti i dominii disponibili, da tutto il mondo. Considerati i budget che gestiscono (e le fatture che emettono), questi dovrebbero essere cacciati a calci in culo; gli avvocati fanno solo il loro dovere. Ultimissima considerazione, la figura da miserabile di "Giovgio" che, sempre considerati i budget miliardari che spende in comunicazione, avrebbe potuto fare un'offerta più congrua al timbrificio.Anonimochi può... ci pensi
chi si sente robin hood potrebbe craccare il sito ufficiale (o peggio boicottare le sue linee di abbigliamento) per lo sdegno...fossi armani non dormirei tranquillo...AnonimoRe: chi può... ci pensi
- Scritto da: Anonimo> chi si sente robin hood potrebbe craccare il> sito ufficiale (o peggio boicottare le sue> linee di abbigliamento) per lo sdegno...> fossi armani non dormirei tranquillo...ITu conosci molti cracker (o hacker, anche se vi da fastidio l'analogia) che comprano abiti da Armani?:-))Needful ThingsRe: chi può... ci pensi
- Scritto da: Needful Things> ITu conosci molti cracker (o hacker, anche> se vi da fastidio l'analogia) che comprano> abiti da Armani?:-))A parte Armani, scusa, ma tu sei dell'idea che tutti gli Haker, che non c'entrano nulla con i craker, siano tutti fatti con lo stesso stampino?Sempre :-)Anonimo[CP] l'importanza del dominio
- Scritto da: Needful Things> > > Credo che il numero delle persone che> digitando www.armani .it pensa di andare sul> sito dello stilista sia enormemente maggiore> rispetto a chi cerca il timbrificio. Non> credi?credo che se una persona digitando www.armani.it pretende di arrivare sul sito dello stilista e allo stesso modo pretende di fare con altri marchi è deficiente nel senso etimologico nel termine (per carità nessuna colpa) e qualcuno dovrebbe spiegargli come si usa Googlea me invece sembra che questa sentenza sia una stupidaggine perché -sì ok le leggi (sbagliate) si sono rispettate- ma se le intenzioni fossero state semplicemente quelle di ribadire la priorità di un marchio "peso" rispetto ad un cognome, per lo meno si sarebbe dovuto evitare di far pagare 13keuri a un povero cristo.(ciò sinceramente mi fa dubitare della buona fede sia di g.a. sia del giudice che ha emesso la sentenza) avvelenato che odia i potenti che prevaricano i deboli, e si sentono anche in diritto di poterlo fareavvelenatoDifferenza tra legge e giustizia...
L'atricolista di dice che non conta cio' che e' giusto ma solo cio' che e' legge. PFUI!Io continuo a credere che conti cio' che e' giusto, so che ci sono delle leggi che consentono ad un deficente (colui cui manca qualcosa, ha un deficit) di processare LA MIA CARTA DI IDENTITA' e cioe' la mia persona giuridica, pur se la mia persona fisica, quella che ha preso il cappuccino stamattina, non ne sa nulla e solo perche' non ha trovato il mio indirizzo di casa. E questo non e' giusto!CI sono leggi deficenti che consentono ad un giudice di dirmi "caro dottore, non conta la verità o cosa e' accaduto DAVVERO ma solo cio' che emerge dalle carte del processo, la verità processuale...", e quindi, aggiungo io, solo se mi difende mio padre o la mia amante, con tutti i cavilli e le pieghe possibili della "verità processuale" ne esco "vivo".Esiste un solo nostro diritto vero: pensare ed esprimere tutto il nostro disprezzo verso la Armani S.p.A., in ogni sede ed in ogni luogo della rete, comprate Valentino, Cavalli, Fendi ma NON ARMANI, uno sciopero dei ricchi! Solo una flessione del fatturato dimostrera' cosa e' giusto e non la LEGGE Italiana (con quella Anglosassone ARMANI ha gia perso una causa aunaloga)Ragazzi vi saluto con una frase di mio padre, ex uomo delle Istituzioni, e non certo boss mafioso, ma proprio per la sua profonda conoscenza della giustizia e della legge diceva:"Se la polizia suona alla porta prima scappa, poi manda a chiedere cosa volevano"AnonimoNon capisco una cosa:
Ma la casa di moda si chiama "Giorgio Armani S.p.A." e non "Armani S.p.A."Allora qual'è la confusione che si può generare?o forse non si può registrare neanche "Giorgio.it"?E il signor armandi? può registrare "armandi.it"? e se uno cerca Armani" e commette un errore di digitazione?Mah...AnonimoLa regola è: First Came...
Non ci sono alternative. Tolte le registrazioni fatte in malafede, se io, sig. Armani registro per primo il dominio Armani.it e se, a maggior ragione, veicolo e promuovo attraverso il sito la mia attività lavorativa, ho tutto il diritto di detenere quel dominio. Punto.Tutto il resto è bullshit e prevaricazione, che piaccia a Giorgio Armani o no, marchio o non marchio. Se poi in Iitalia GA ha il potere che ha e si può permettere di pagare stuoli di avvocati per appropriarsi indebitamente di un dominio, questa la dice lunga sulla giustizia italiana. (Infatti il dominio del sig. A.R.Mani non e' - ancora? - riuscito a strapparlo al suo legittimo proprietario)wupRe: La regola è: First Came...
- Scritto da: wup> Non ci sono alternative. Tolte le> registrazioni fatte in malafede,Questo ha detto, in pratica la sentenza: la registrazione era in malafede.AnonimoRe: La regola è: First Came...
- Scritto da: Candido,> > Questo ha detto, in pratica la sentenza: la> registrazione era in malafede.Candido ma che stai a dì! L.A. ha registrato il suo, dico proprio suo, dominio molto prima di G.A. e si e' fatto il suo sito perchè ha una sua attività commerciale! e improvvisamente arriva il Tosto Armani e come un carro armato ripieno di euro riesce a togliere il dominio al suo legittimo proprietario. E tu continui a dire che era in malafede... è proprio il contrario! Ma che te lo dico a fà...wupRe: La regola è: First Came...
Proprio non la vedo la malafede, magari c'è ma proprio non si vedequesto tipo che si chiama Armani (Luca) si registra il dominio- ma perchè non ha registrato quello, l'altro o quell'altro?1) il suo cognome è quello e nessuno per il resto della sua vita potrà cambiarglielo2) potrà cederlo senza alcun problema a suo nonno, suo padre o ai suoi figli, che penso abbiano tutti in comune lo stesso cognome (ma il nome o l'attività no di certo)3) non esiste nessuna legge che lo obbliga a restare un timbrificio per tutta la vita, e se un giorno diventa una salumeria?4) il nome a dominio era libero, ne ha fatto richiesta, nel 1997 ne poteva registrare solo uno ed ha scelto quello5) si è svegliato dai suoi torpori giorgetto in ritardo, si registrava www.armani2.it (che non sia mai detto, giorgetto è il numero uno in italia e nel mondo, non sarà mai) 6) va bene, va bene, non scatenare però il tuo esercito di avvocati, in questo caso www.armani1.it è tuo, ma prenditelo però.AnonimoSolidarietà.....mi dispiace Sig. Luca
Con queste poche righe volevo fare le mie "condoglianze" al Sig. Luca Armani che purtroppo si è visto (forse a giusta ragion di causa) anche se un minimo di di buon senso non guasta mai....Si ritrova a ricreare da zero il suo lavoro e forse quest'anno non potrà andare in vacanza come quel "signor" Armani che adesso si sentirà ancora più padrone di prima nel mondo?!?!?Ancora buona continuazione Sig. Luca e speriamo che da questa esperienza ne riesca trarre qualcosa che le dia comunque motivo di essere positivo...sicuramente ci sarà.A presto A.S.ILCRITICOCosa???
Qualcuno può spiegarmi il senso di questa affermazione:"Ne consegue che il titolare del timbrificio, sfruttando l'indiscutibile capacità attrattiva del marchio Armani, ottiene un notevole guadagno in termini di pubblicità ? guadagno peraltro indebito perché derivato dallo sfruttamento dell'enorme fama acquisita dal marchio in questione che richiama un vastissimo numero di utenti Internet."Infatti tipicamente uno cerca su internet un vestito, si imbatte in un timbrificio e scopre improvvisamente che al posto del vestito in realtà aveva bisogno di un timbro. Dite la verità a quanti di volte è già capitato?AnonimoRe: Cosa???
- Scritto da: Anonimo> Infatti tipicamente uno cerca su internet un> vestito, si imbatte in un timbrificio e> scopre improvvisamente che al posto del> vestito in realtà aveva bisogno di un> timbro. Dite la verità a quanti di volte è> già capitato?potere della pubblicita' non lo sai ???anche in tv non sai che gli unici che riescono a drogare quegli spot sono i poveretti poco critici ed i bambini ... rovinano generazioni solo per vendere un prodotto che non fornisce nulla di utile.cmq pare che la pubblicita' dia da mangiare a milioni di persone ... all'ora io mi chiedo se siamo tutti idioti al mondo che compriamo oggetti inutili solo perche' pubblicizzati.io per ora non ho mai comprato un prodotto senza sapere cosa fosse cosa facesse, e se era dannoso difettoso o altro, sara' un passaggio lungo informarsi prima di un prodotto ma per me' e' doveroso essere oculato (magari non in tutto, alcuni prodotti di uso comune e consumabili basta che facciano il loro lavoro e vanno bene).Goul_duKatRe: Cosa???
Qui la pubblicità non c'entra niente.Il discorso è che se vado su internet per cercare un timbro non mi viene proprio in mente di verificare se Armani (vestiti) lo produce e quindi non inizierei mai la mia ricerca da armani.it.Per quanto riguarda l'utilizzo del nome Armani, il proprietario del timbrificio lo utilizzerà (perchè è legittimo) nel suo sito anche se ora sarà raggiungibile all'indirizzo pippo.it.AnonimoRe: Cosa???
Scusate...... ma chi volete che digiti www.armani.it per cercare un timbro!!!!!Ragazzi, non esageriamo!!!!AnonimoIl giudice contraddice la sua sentenza
Dall'estratto:"?non viene affatto contestato al convenuto la facoltà di impiegare nella ditta prescelta il proprio nome Armani; ?è di tutta evidenza che laddove il convenuto impiega come nome a dominio la sola parola "armani" si è al di fuori della previsione della norma invocata, essendo la ditta prescelta dal convenuto - "Armani Luca" - diversa dal nome a dominio "armani"; pertanto, non è corretto invocare l'art. 21 l.m. per ottenere la tutela di un segno non corrispondente alla ditta e che, proprio perché differente da essa, ha di fatto comportato la mancanza di ogni elemento che valesse a differenziarlo dal marchio registrato della controparte."Questo passaggio può benissimo essere applicato anche all'azienda dello stilista, poichè la sola parola "Armani" non è corrispondente alla ditta "Giorgio Armani S.p.A.".AnonimoIl giudice contraddice la sua sentenza
esatto è tutta un contraddittorio, ma giocando in casa è forse scontato di vincere.AnonimoArt. 1 legge marchi
first come first served il principio sopra esposto è il principio fondamentale su cui si basa e viene applicata la legge marchi perchè se è valido per la legge marchi, la stessa legge lo nega nell'assegnazione dei nomi a dominio?AnonimoRe: Art. 1 legge marchi
Perchè un dominio non è un marchio...AnonimoRe: Art. 1 legge marchi
Ancora?!?!?!?!Art. 1, comma 1 lett. c) Legge Marchi..Et de hoc satis.GianlucaAnonimoRe: Art. 1 legge marchi
- Scritto da: Anonimo> Ancora?!?!?!?!> > > Art. 1, comma 1 lett. c) Legge Marchi..> > Et de hoc satis.> > Gianlucaguarda che esprimerti in una lingua morta NON ti pone al di sopra di chi non la conosce..... anzi.... serve solo a dimostrare che tutti gli azzeccagarbugli contano sulla cripticità delle leggi per spennare il prossimo.....e citare l'articolo, il comma e la lettera di una legge serve solo a chiarire quanto sbagliata e di parte si dimostri certa giurisprudenza.....AnonimoRe: Art. 1 legge marchi
- Scritto da: Anonimo> guarda che esprimerti in una lingua morta> NON ti pone al di sopra di chi non la> conosce..... anzi.... > serve solo a dimostrare che tutti gli> azzeccagarbugli contano sulla cripticità> delle leggi per spennare il prossimo.....> Allora.... l'anonimo estensore del post cui replicavo ha ripreso parola per parola un suo precedente intervento, cui avevo perlatro gia' risposto piu' diffusamente.La frase, di stile, era un modo pacato per quanto mi era posssibile, di far presente che l'argomento era gia' stato dibattuto e null'altro rimaneva da dire, salvo che il mio contraddittore introducesse argomenti nuovi.> e citare l'articolo, il comma e la lettera> di una legge serve solo a chiarire quanto> sbagliata e di parte si dimostri certa> giurisprudenza.....E' stato il primo autore a "far sfoggio" di articoli e leggi ed io ho risposto a tono.Cosa questo poi dimostri in punto partigianeria ed erroneita' della giurisprudenza, francamente e' al di la' dell'umana comprensione.GianucaAnonimoPer la redazione....
usate, ma che diavolo di articolo è questo ???Dovevate ( semmai ) far intervenire un civilista, o al limite, un legale che abbia svolto lavori di consulenza web .......Da quando in quà si affidano pareri legali ad un "ICT Business Analyst" ?Tra le altre cose l' estensione del marchio anche al mondo internet, anche se può avere un senso, risulta una forzatura abbastanza contestabile. Il marchio non è stato violato, e alla stregua di questa legge immagino che ci saranno problemi anche a mettere un' insegna sul tetto di questo poveretto, visto che dalla strada la gente potrebbe confondersi e scambiare il timbrificio per un negozio di moda......Ma và di moda la follia, oggi ?????SalutiRibelleNon solo in internet...
Sentenza di pochi giorni fa a Venezia...il Circo Romina Orfei ha dovuto cancellare da tutti i cartelloni la scritta "Orfei" inquanto è un marchio registrato del Circo Orfei....rscanoRe: Non solo in internet...
- Scritto da: rscano> Sentenza di pochi giorni fa a Venezia...> il Circo Romina Orfei ha dovuto cancellare> da tutti i cartelloni la scritta "Orfei"> inquanto è un marchio registrato del Circo> Orfei....> Proviamo a vedere la questione dal lato opposto.Provate ad essere Voi titolari di un impresa, immaginate di lavorare per anni per costruire l'azienda stessa e di riuscire a creare un marchio, un segno distintivo che appunto contraddistingue la Vostra azienda, anche dalla concorrenza, magari per la maggiore qualita' offerta da Voi rispetto agli altri.Poi arriva qualcuno che crea un'azienda dello stesso settore merceologico/servizi, con un nome molto simile o quasi identico, sfruttando la popolarita' del Vostro marchio, voi come reagite ?E poi, sinceramente mi vien da ridere, ben sapendo che la maggior parte della gente che scrive su questi forum ha un nick su internet e.... se gli freghi il nick, fanno letteralmente un 48.Ma come ?? Su questo forum siete tutti strenui difensori della liberta' a 360 gradi e poi, nel piccolo mondo di IRC, se qualcuno usa il Vostro nick anche solo per 5 minuti, scatenate un putiferio ?maddai...Anonimoil "segno distintivo" non è solo parole
Non sono un esperto di "brevetti e marchi" nè di cose simili, ma mi era parso di capire che un "marchio" è composto da un insieme inscindibile di elementi testuali e grafici (cosa che da un po' di tempo in qua si preferisce chiamare "logo").Sostenere che scrivere un nome corrispondente ad un marchio commerciale equivale a violare tale marchio mi sembra grottesco. Nel caso in questione, poi, il dominio registrato coincide solo parzialmente con la ragione sociale dell'azienda che ha fatto ricorso. E se registrassi www.giorgio.it perderei la causa con tutte le aziende nella cui ragione sociale compare "Giorgio"?I marchi dei più famosi formaggi grana italiani non sono scritti in modo qualunque, i timbri degli enti pubblici neppure: provate a presentarvi con un documento timbrato a "mano libera" ...StefanoSRe: il "segno distintivo" non è solo pa
- Scritto da: StefanoS> Non sono un esperto di "brevetti e marchi"> nè di cose simili, ma mi era parso di capire> che un "marchio" è composto da un insieme> inscindibile di elementi testuali e grafici> (cosa che da un po' di tempo in qua si> preferisce chiamare "logo").> Non necessariamente... un valido marchio puo' - ma non deve - avere una parte grafica. Sono perfettamente validi anche i marchi c.d. "denominativi" in cui viene rivendicato l'uso di una determinata parola (anche di fantasia) "in ogni colore, dimensione carattere tipografico"GianlucaAnonimoRe: il "segno distintivo" non è solo pa
Ringrazio Gianluca per la preziosa precisazione, che , credo, confermi la necessità di un adeguamento della legislazione. Assegnare il valore di "marchio" ad una parola comunque (e dovunque) scritta non può che condurre a contenziosi di questo genere (ammesso che "Armani" sia registrato come marchio denominativo ed indipendentemente dal fatto che un marchio noto sia trattato con gli stessi riguardi di un pubblico servizio), destinati a moltiplicarsi a dismisura a fronte dell'utilizzo crescente dell'Internet.Qualche anno fa la INTEL cercò di far passare come marchio "486", ma il processore successivo fu chiamato Pentium perchè INTEL non poté far valere i diritti di marchio sul numero. Un episodio su cui riflettere, anche se negli USA brevettano di tutto, compresa l'altalena.> > - Scritto da: StefanoS> > Non sono un esperto di "brevetti e marchi"> > nè di cose simili, ma mi era parso di> capire> > che un "marchio" è composto da un insieme> > inscindibile di elementi testuali e> grafici> > (cosa che da un po' di tempo in qua si> > preferisce chiamare "logo").> > > > Non necessariamente... un valido marchio> puo' - ma non deve - avere una parte> grafica. Sono perfettamente validi anche i> marchi c.d. "denominativi" in cui viene> rivendicato l'uso di una determinata parola> (anche di fantasia) "in ogni colore,> dimensione carattere tipografico"> > GianlucaStefanoSSette e mezzo :-)
[no, non il noto gioco ;-) ]Esposizione lucida ed argomentata, a differenza della maggior parte degli strepiti e starnazzamenti chiassosi che vedo da queste parti.Un meritato giudizio di eccellenza viene pero' compromesso dall'affermazione:«In particolare il Tribunale ha affermato che quando il nome scelto corrisponde ad un marchio celebre e agevolmente riconoscibile, oltre al titolare del sito possono essere chiamati a rispondere per contraffazione e concorrenza sleale sia il provider che assuma in concreto il compito di attivare il sito sia la Registration Authority.»Che la sentenza citata implichi quanto asserito e ben al di la' dall'essere dimostrato e, a mio avviso, dimostrabile.Non vedo quali possano essere le reali responsabilità della RA o dell'ISP quando il loro ruolo si atteggia a quello - sul piano piu' familiare della regitrazione di un marchio - dell'UIBM e del mandatario. Tanto quanto ne' l'uno ne' l'altro sono chiamati a rispondere dell'illecito del titolare del segno interferente, lo stesso pare potersi dire degli omologhi soggetti che operano nell'ambito dei nomi a dominio.A maggior ragione, all'atto pratico, dal momento che la RA pretende la sottoscrizione della LAR per procedere alla registrazione.A mio avviso questo punto andava meglio meditato.A quanto con sarcasmo fanno rilevare che l'estensore del commento non puo' (o non vuole, chissa'..) spendere qualifiche professionali nel campo del diritto faccio presente che la laurea in giurisprudenza e/o il titolo di avvocato non possono essere assimilati alla "discesa dello Spirito Santo" che magicamente trasforma qualcuno da becero ignorante in esperto della legge.Il Sig. Morelli ha disaminato la sentenza, si e' documentato sulla giurisprudenza ed ha esposto le sue tesi con ordine e in modo logico ed argomentato: il che e' *molto* piu' di quello che hanno fatto i "talebani libertari".E il fatto di non essere un professionista nel settore legale, lungi dal portare detrimento, e' titolo di merito, perche' mentre da un avvocato si pretende (giustamente) competenza nel ramo, la stessa competenza di chi appare un profano e' lodevole.GianlucaAnonimoRe: Sette e mezzo :-)
http://www.netjus.org/pages/scheda.asp?member_id=351ti pare un profano?pensa ad un mondo in cui comandano solo quei 4 o 5 marchi... bello vero?il signor luca armani non aveva rubato nulla.. ha solo comprato qualkosa prima...bah... 3.5, altro che 7.5.AkiroRe: Sette e mezzo :-)
- Scritto da: Akiro> http://www.netjus.org/pages/scheda.asp?member> > ti pare un profano?> No, affatto, e me ne compiaccio.La mia annotazione era rivolta ai tangheri che stamane attaccavano l'autore perche' non era (o si presentava come) praticante od avvocato.GianlucaAnonimoRe:
mi sembra che sputi un po' troppe sentenze...AkiroNon è un marchio.
www.armani .it non è un marchio registrato. E questo già dovrebbe risolvere tutta la questione.In ogni caso avrei obbligato G. Armani a registrare un sito col nome www.giorgio.armani.it e L. Armani a crearne uno col nome www.luca.armani.it, così ci sarebbe stata equità nel giudizio, ma naturalmente sarebbe fantascientifico avere equità ...Ma mi chiedo: se il timbrificio e la casa di moda avessero lo stesso peso commerciale e fossero entrambi marchi conosciuto in tutto il mondo, chi avrebbe avuto ragione, il più simpatico dei due ?AnonimoRe: Non è un marchio.
- Scritto da: Anonimo> www.armani .it non è un marchio registrato.> E questo già dovrebbe risolvere tutta la> questione.> > In ogni caso avrei obbligato G. Armani a> registrare un sito col nome> www.giorgio.armani.it e L. Armani a crearne> uno col nome www.luca.armani.it, così ci> sarebbe stata equità nel giudizio, ma> naturalmente sarebbe fantascientifico avere> equità ...> > Ma mi chiedo: se il timbrificio e la casa di> moda avessero lo stesso peso commerciale e> fossero entrambi marchi conosciuto in tutto> il mondo, chi avrebbe avuto ragione, il più> simpatico dei due ?LOLLISSIMO!!!! è assolutamente uno spasso vedere cosa un lamerazzo informatico riesce a produrre quando sconfina nel lameramento giuridico!!!!Giorgio (NON Armani)AnonimoRe: Non è un marchio.
> LOLLISSIMO!!!! è assolutamente uno spasso> vedere cosa un lamerazzo informatico riesce> a produrre quando sconfina nel lameramento> giuridico!!!!> invece e' assolutamente una delusione vedere come sempre piu' gente (come te) risponde con frasi senza alcun significato o costrutto logico ad argomenti che qualcuno, per quanto possa essere ignorante in materia -come me-, cerca di porre all'attenzione degli altri.AnonimoRe: Non è un marchio.
Quello che il precedente poster voleva dirti è che www.giorgio.armani.it e www.luca.armani.it non risolverebbero nulla, in quanto il dominio di secondo livello a cui si riferiscono rimane sempre armani.it.Per risolvere la cosa con il tuo metodo avresti dovuto suggerire www.giorgioarmani.it e www.lucaarmani.it.A meno che tu non voglia prenderti in carico super partes il dominio armani.it e sub-affittare i sotto-domini giorgio e luca :)- Scritto da: Anonimo> > > LOLLISSIMO!!!! è assolutamente uno spasso> > vedere cosa un lamerazzo informatico> riesce> > a produrre quando sconfina nel lameramento> > giuridico!!!!> > > > invece e' assolutamente una delusione vedere> come sempre piu' gente (come te) risponde> con frasi senza alcun significato o> costrutto logico ad argomenti che qualcuno,> per quanto possa essere ignorante in materia> -come me-, cerca di porre all'attenzione> degli altri.AnonimoRe: Non è un marchio.
- Scritto da: Anonimo> > > LOLLISSIMO!!!! è assolutamente uno spasso> > vedere cosa un lamerazzo informatico> riesce> > a produrre quando sconfina nel lameramento> > giuridico!!!!> > > > invece e' assolutamente una delusione vedere> come sempre piu' gente (come te) risponde> con frasi senza alcun significato o> costrutto logico ad argomenti che qualcuno,> per quanto possa essere ignorante in materia> -come me-, cerca di porre all'attenzione> degli altri. I domini giorgio.armani.it e luca.armani.it si definiscono di III livello, e possono essere gestiti dal proprietario di armani.it. Il punto è importante, delimita il livello del dominio; è per questo che tutti i domini .it fanno capo alla Registration Authority italiana...Il discorso sarebbe diverso per, ad esempio, giorgio-armani.it.AnonimoUn paio di altre cause...
http://www.altalex.com/index.php?idstr=66&idnot=3587L'utilizzo indebito di blaupunkt.it: si legge "In ulteriore difformità dal provvedimento del 23/11/2000, viene anche rilevato che l'oggetto sociale della Nessos Italia srl risulta coincidere almeno in parte con quello della Robert Bosch spa, con relativo rischio di confusione per il pubblico"E' ovvio quindi come la possibilità di indurre in errore il pubblico in questo caso sia reale pertanto il dominio violi la legge sui marchi."*************http://www.pistoia.tribunale.org/index.php?iddoc=84"Premesso che la ratio del giudizio di confondibilità del marchio si basa sulla differenziazione del marchio debole da quello forte, tale giudizio deve primariamente constatare l?affinità esistente tra i servizi offerti dalle due parti.Tale principio è - secondo l?Autorità pronunciante - applicabile anche ai nomi a dominio: ove dunque si tratti di nomi a dominio di secondo livello (elementi individualizzanti e distintivi dell?indirizzo, diversi dalla terminazione, ovvero i .com, .it, .fr, caratterizanti il tipo di indirizzo richiesto), la tutela deve applicarsi non sulla base della precedenza temporale della registrazione, ma è necessario fare riferimento alla possibilità confusoria nella quale può essere tratto il navigatore. Trattandosi nel caso in oggetto di diverso contesto dei due siti, ed escludendosi pertanto ogni possibilità confusoria, il Giudice ha rigettato la domanda della ricorrente, applicando quindi ai nomi a dominio la legge marchi ed in specie facendo riferimento al d.lgs. 198/96."HotEngineAnonimoMa l'Avvocato di Luca Armani...
ve l'ha presa la laurea?della serie... "ma chi ti ha dato la patente?" :DAnonimoe se...
...Luca Armani avesse avuto un amico negli Stati Uniti, che registrava a suo nome e nel suo paese il dominio, lasciandone a Luca la cura dei contenuti?A quale giudice si sarebbe appellato Giorgio in questo caso, sulla base di quali leggi?Per Luca la situazione e' quella descritta, ma magariAmilcare Fendi, professione spazzacamino, e' interessato ad avere un suo sito.buona giornataAnonimoc'e' anche un intervento di
andrea monti, che in sostanza da' ragione al giudice con qualche rilevazione diversa dal buon morelli ma si preoccupa soprattutto della registration autorhity:http://www.interlex.it/nomiadom/amonti66.htmmi pare che si possa dire che tutto il problema e' nelle leggi vigenti, che fan pena e non san stare dietro allo sviluppoAnonimoPer non saper né legger né scriver
Afferma il signor Morelli:"Tutte le strumentalizzazioni, a vari livelli, della vicenda, accompagnate da un diffuso "populismo giuridico", lasciano il tempo che trovano: dura lex sed lex."Con il chè intende dire: se non sapete di giurisprudenza, lasciate perdere.Equivale un po' al rinnegare il senso del proprio mestiere. D''altronde mi sa che è in buona compagnia.Nemmeno sulle leggi con valenza costituzionale c'è uniformità di opinione, figurarsi su una sentenza come questa!E per esser uno di quelli che esprime "populismo giuridico", provo a lavorare per associazione.Un (piccolo) imprenditore si costruisce un suo adeguato stabilimento per svolger la propria attività. Successivamente, accanto ne sorge uno di una società "prevalente". Quest' ultima deve espandersi, chiede lo spazio al piccolo imprenditore e costui dice no. La società "prevalente" si rivolge al giudice per chiedere che "si faccia da parte" perchè quello spazio gli compete.Vale sempre il discorso di marchio prevalente?Ricordo per inciso che la nascita di Internet non aveva prioritari intendimenti commerciali.Nel tempo essi sono diventati rilevanti, ma come in altri casi, i principi, questi sì, restano prevalenti. Luca Armani comunica ed usa un mezzo (internet). Cosi fa Giorgio Armani. Che però é arrivato tardi ad accaparrarsi un "posto al sole". Che fa, usa il solito "fatti più in là" che qui ci sto io?Spiacente, dica pure quel che reputa opportuno il signor Morelli ma non lo considero ancora sufficiente per legalizzare la prevaricazione.Anonimoprima aiutiamo Luca poi ne discutiamo
tante belle parole, tutti dicono la loro opinione, ma intanto uno dei due armani stà annegando e non credo che sia giorgio.ma avete un'idea di quanto costa un'avvocato e quanto costa difendersi?ma in fondo in fondo, chi se ne frega........io 10 euro li ho spediti al sig. luca per solidarietà, come andranno poi le cose saranno i giudici a stabilirloAnonimoEuropa e democrazia
La legge sui marchi "notori" ha un che di antidemocratico, qualcosa di medioevale, direi. D'altronde il protezionismo, il corporativismo e la protezione dei privilegi, nonché una certa dose di dirigismo e scarsa democrazia sono tratti distintivi di buona parte dell'Europa.Cosa o chi stabilisce quando un marchio è "notorio"? Quante volte appare sui giornali o in TV? L'ufficio marchi? Un giudice? Il Parlamento con legge apposita? Per quanto tempo un marchio rimane "notorio", anche se magari non lo è più?Se non esiste una definizione non aleatoria, e basata su validi motivi allora finisce per valere la legge del più forte (economicamente). In barba ai proclami sui diritti fondamentali dei cittadini.Notevole anche l'offerta di G. Armani: la registrazione di un nuovo dominio, quanto, 35 euro? Mi offro io di aiutare G. Armani a registrare un nuovo dominio, poverino...ldsandonse armani è conosciuto...
Oggi Armani è sinonimo di Giorgio Armani lo stilista, ma sappiamo che non sempre è cosi col passare degli anni...magari Giorgio Armani rimarrà un marchio rinomato per sempre, ma pensando alla vicenda come un precedente...pensiamo a qualche anno fa.. diciamo 20, e ipotizziamo che internet sià già apparsa... Io mi chiamo Andrea Alfasud, sono padrone di una ditta che si chiama timbrificio Alfasud... la mia omonima pensandosi lesa chiede ed ottiene, come nel caso armani.it di ricevere il nome a dominio alfasud.it indebitamente da me registrato... pago i danni...e passano gli anni, l'Alfasud quella delle auto, non esiste più e coumunque non è più cosi rinomata, il mio timbrificio viceversa ha fatto successo, in italia e nel resto del mondo se si dice "Alfasud" si pensa ad un timbro.... che faccio? richiedo indietro il dominio e chiedo anche i danni?cos'è un ping pong di nomi a dominio?oggi sei più famoso tu, domani l'altro?io so solo una cosa lo stilista non ha ricavato una bella pubblicità dalla cosa... la maggior parte delle persone non sono e non saranno mai a conoscenza della cosa... alcuni penseranno che se un mero timbrificio a cercato di "truffare" lo stilista sia un bene che sia stato punito...per conto mio: non acquisterò nulla più in odore di giorgio armani.Non è un comportamento giusto? non penso alle migliaia di persone che lavorano presso l'armani spa? non considero l'indotto che crea? no lo considero è anche per questo che penso che il migliaio di euro che armani mi chiede per una bito da cerimonia non potrà certo ledere la grande multinazionale...almeno avrò la soddisfazione di pensare, e ripeto pensare, finchè non sarà vietato pure questo, "i soldi miei li spendo da chi voglio io, e te stilista pezzente prega Dio di rimanere sempre dove sei e di non dover mai chiedere niente a nessuno."ciaoAnonimonon mi e' chiaro ..
da quando in qua la giurisprudenza italiana si rifa' a sentenze precedenti (come quella americana) ? Inoltre non sono daccordo che il un dominio di secondo livello rappresenti il marchio di una ditta; non a caso www.armani.com www.armani.it non puntano entrambi al sito di giorgio armanima delle ditte individuali.E' stupido pensare che un dominio sia un marchio, non a caso molte ditte con marchi e nomi famosi, hanno scelto invece domini completamente differenti dal loro nome.Inoltre se proprio si vuole pensare al fatto che un dominio e' un marchio allora lo e' di piu' quello che termina con un TLD .com e quindi nel caso di armani, io , utente idiota che ignora l'esistenzadei motori di ricerca e che ha sentito parlare di internet solo tramite la televisione e la pubblicita', andro' a cercare giorgio armani suarmani.com (che e' piu' internazionale, di un armani.it dominio localizzato piu' per l'italia che per altri) .Ma proprio per colpa delle regole interne del RA italiano e internazionale, qualsiasi persona con un po' di dimestichezza di internet, sa perfettamente che il dominio non identifica necessariamente il marchio di un'azienda, e che e' meglio cercare su dei motori di ricerca piutttosto che andare a caso a scrivere domini sul browser.E' ovvio che Luca Armani abbia voluto giocare sul fatto di avere il cognome uguale a quello dello stilista; ma cio' non toglie che un dominio NON e' un marchio ma unicamente una corrrispondenza alfanumerica ad uno o piu' indirizzi ip e la giurisprudenza dovrebbe essere accorta su questo piu' che procedere per luoghi comuni e per deduzioni malate .samuRe: non mi e' chiaro ..
- Scritto da: samu> da quando in qua la giurisprudenza italiana> si rifa' a sentenze precedenti (come quella> americana) ? Piu' o meno da quando esiste il diritto romano, un po' piu' di due millenni. > E' ovvio che Luca Armani abbia voluto> giocare sul fatto di avere il cognome uguale> a quello dello stilista;Questo non lo puo' fare, non del tutto, almeno.> ma cio' non toglie> che un dominio NON e' un marchio ma> unicamente una corrrispondenza alfanumerica > ad uno o piu' indirizzi ipAnche il tuo nome di battesimo e' una stringa alfanumerica, esattamente come qualsiasi altra parola.> giurisprudenza dovrebbe essere accorta su> questo piu' che procedere per luoghi comuni> e per deduzioni malate . La giurisprudenza applica le leggi.AnonimoGli "elementi idonei" nel dominio
L'autore ha scritto che inserendo la parola "armani" sul motore di ricerca "Virgilio" vi sono molti omonimi Armani. e poi aggiunge che tutti hanno utilizzato modalità alternative per la scelta del dominio, senza rinunciare purtuttavia al proprio cognome grazie ad "elementi idonei".Questa parte dell'articolo pare un po' come a dire "vedete che bravi gli altri sono stati nel loro recinto" e sembra la replica di chi sostiene la tesi che "Luca Armani poteva usare "timbrificioarmani.it",E allora, dico io, Giorgio Armani non poteva accontentarsi e godersi il suo "elemento idoneo" quale "emporio" e "sartoria" ?A quanto pare la divinita' della legge italiana assolve il sarto da "elementi idonei".Inchiniamoci ai sarti famosi.AnonimoMarchio e nome
Due cose:1) siamo sicuri che un Nome a Dominio sia sempre e solo un segno distintivo, sebbene "atipico" (come dice la giurisprudenza e la gran parte della dottrina giuridica)? E' il mio mestiere e ancora mi scontro con altri illustri colleghi quando cerco di mettere in crisi il sistema al quale tutti sembrano adeguarsi... Faccio un paio di esempi: "www.alessiamerz.it"... uno dei primi casi di cybersquatting in italia... Possiamo forse invocare la Legge Marchi? Non a caso gli avvocati della showgirl parlarono chiaramente di "usurpazione di nome" e non di "abuso di marchio"... Ancora: cosa succede se registro "questopiccolograndeamore.it"? Non sto violando nessun marchio. Ma è evidente che potrebbero esserci profili di illiceità ai sensi della Legge Diritto D'Autore per l'utilizzo del titolo di una delle più famose canzoni italiane...Insomma: credo che considerare il Nome a Dominio sempre e comunque un segno distintivo sia semplicistico. Resta tuttavia il fatto che, nel caso di Luca Armani, il sito mirava a promuovere l'attività economica e quindi il Nome a Dominio aveva certamente funzione di segno distintivo...2) domanda: qualcuno sa qualcosa di "armani.com". Ero rimasto alla decisione dell'OMPI (o WIPO). Per un certo tempo, tuttavia, digitando l'indirizzo incriminato, si veniva indirizzati al tour operator "whistler.com". Al momento infine ottengo un "cannot find server"...SalutiAlessio CanovaAlessioCRe: Marchio e nome
- Scritto da: AlessioC> Due cose:> 1) siamo sicuri che un Nome a Dominio sia> sempre e solo un segno distintivo, sebbene...> certamente funzione di segno distintivo...Mi trovi d'accordo con le tue considerazioni, esse sono valide, anche se abbiamo una legge che sembra indicare una verita' diversa. Ma quello che dici e' condivisibilissimo e infatti questo caso e' fonte di ampie polemiche.> 2) domanda: qualcuno sa qualcosa di> "armani.com". Ero rimasto alla decisione> dell'OMPI (o WIPO).Immagino ti riferisca a questo:http://arbiter.wipo.int/domains/decisions/html/2001/d2001-0537.htmlDi piu' non saprei...AnonimoRe: Marchio e nome
Non credo sia corretto dire che "abbiamo una legge che sembra indicare una verita' diversa". In effetti non sta scritto in nessuna LEGGE che un dominio internet è un segno distintivo e quindi DEVE ricevere per analogia la disciplina prevista ad hoc nel codice civile e nella Legge Marchi.Si tratta di interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali e, come tali, possono essere mutate dalla forza dell'argomentazione.L'assenza di una legge sui nomi a dominio obbliga i giudici a ragionare oltre la normale soglia dell'applicazione del diritto; inoltre pochissimi hanno competenze tecniche per comprendere il problema... Metti a sistema questi due elementi e avrai la causa di certe interpretazioni quantomeno opinabili.Alessio Canovawww.patnet.itScritto da: Anonimo - Scritto da: AlessioC > Due cose: > 1) siamo sicuri che un Nome a Dominio sia > sempre e solo un segno distintivo, sebbene ... > certamente funzione di segno distintivo... Mi trovi d'accordo con le tue considerazioni, esse sono valide, anche se abbiamo una legge che sembra indicare una verita' diversa. Ma quello che dici e' condivisibilissimo e infatti questo caso e' fonte di ampie polemiche.AlessioCRe: Marchio e nome
- Scritto da: AlessioC> Non credo sia corretto dire che "abbiamo una> legge che sembra indicare una verita'> diversa". In effetti non sta scritto in> nessuna LEGGE che un dominio internet è un> segno distintivo e quindi DEVE ricevere per> analogia la disciplina prevista ad hoc nel> codice civile e nella Legge Marchi.D'accordissimo, proprio per questo ho scritto "sembra", nel senso che, come dici, l'interpretazione del giudice ha dato luogo a questa interpretazione.AnonimoRe: Marchio e nome
- Scritto da: AlessioC> 1) siamo sicuri che un Nome a Dominio sia> sempre e solo un segno distintivo, sebbene> "atipico" (come dice la giurisprudenza e la> gran parte della dottrina giuridica)?Non e' "sempre e solo" un segno distintivo, Lo e' nel caso in questione poiche' si tratta di un uso comerciale del dominio. Ed e' ben scritto nella sentenza.AnonimoRe: Marchio e nome
> Non e' "sempre e solo" un segno distintivo,> Lo e' nel caso in questione poiche' si> tratta di un uso comerciale del dominio. Ed> e' ben scritto nella sentenza.Beh, senza fare polemica, mai il tuo post è tutt'altro che illuminante... Ti sei accorto che avevo scritto:"Resta tuttavia il fatto che, nel caso di Luca Armani, il sito mirava a promuovere l'attività economica e quindi il Nome a Dominio aveva certamente funzione di segno distintivo"???;-)ACAlessioCRe: Marchio e nome
- Scritto da: AlessioCNessuna polemica, non ti preoccupare! :-)> "Resta tuttavia il fatto che, nel caso di> Luca Armani, il sito mirava a promuovere> l'attività economica e quindi il Nome a> Dominio aveva certamente funzione di segno> distintivo"???Appunto, tu prima ti chiedi se sia giusto che il dominio sia sempre e comunque considerato un marchio, salvo poi ammettere tu stesso che non viene considerato in questo modo.Non ci vedi una contraddizione?Oppure mi sfugge qualcosa che non capisco! ^_^;AnonimoComunque ARMANI...
..è e resta una GRAN TESTA DI CAZZO...Sì, ma quale dei due ARMANI?... Non preoccupatevi cari!... sulla scorta della legge marchi 929/42 e successive modifiche ed a seguito del recepimento della Direttiva CE n. 89/104 non vi è sussistenza del RISCHIO DI CONFUSIONE... eh, eh,eh!!!!AnonimoLa responsabilità del provider è assurda
La corresponsabilità del provider nella registrazione di un nome a dominio, mi appare del tutto priva di senso. Il ruolo del maintainer è di natura puramente tecnica, di intermediario.Non vi è alcun rapporto contrattuale di alcuna natura, fra il proprietario di una marchio e il maintainer di un azienda che lo registra che per prima. A mio avviso, una decisione del genere evidenzia ancora una volta la totale ignoranza in questo settore da parte dei giudici, lascio perdere gli avvocati, in quanto è loro compito interpretare secondo interesse !giackSe Armani avesse stile...
Qualche anno fa su PC professionale avevo letto la "lettera di lamentele" da parte di un proprietario di un negozio di abbigliamento che si lamentava di non poter registrare a suo nome il sito www.diesel.it in quanto già occupato (ma pensa te!), ricevendo una risposta scontata (e nemmeno troppo celatamente "sarcastica"), da parte del curatore della rubrica di lettere alla redazione.Ma mi sembra evidente che un "timbrificio" non abbia nulla da guadagnarci attirando sul proprio sito individui intenzionati a visionare l'ultima collezione di uno stilista, a meno che qualcuno di voi non possa trovare verosimile una situazione del tipo:"hei... un mio amico mi ha detto che in centro a visto un completo beige di Armani che è una favola... vediamo un po'...""com'è il sito... mah... www.armani.it""hei... ma non vende vestiti!""Però ci sono dei timbri meravigliosi!!!""WoW! 'fan?ulo il completo!!! Quest'anno mi faccio un bel set di timbri! da paura!"Luca armani lo avrebbe fatto per avere pubblicità gratuita?Se la "Giorgio Armani" lo avesse ignorato, cercando "Armani" in un motore di ricerca avrebbe sepolto sotto una marea di link...Scatenando il polverone adesso Luca Armani è al 5° posto!Ha avuto il sito? Ha vinto la causa?Avete mai sentito parlare di Pirro?Questa vergognosa (ma vera) storia rimarrà su internet per anni! Non so chi sia a capo dell'ufficio marketing di Giorgio Armani... ma io faticherei a trovare il coraggio di rinnovargli il contratto !Mentre un atto di gratuita clemenza nei confronti di Luca farebbe risparmiare soldi al timbrificio e prestigio allo stilista... ...e non è mai troppo tardi per farlo!Terra2Re: Se Armani avesse stile...
Se Armani avesse stile mio nonno sarebbe un biliardo.AnonimoLA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI
:D :D :D :D :D :Dbuona questa!wahahh haahahah whahhawhwahh ahhahahahhahaha:D :D :D :D :D :DAnonimoRe: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI
uahahahahason d'accordo!!!AkiroRe: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI
- Scritto da: Akiro> uahahahaha> son d'accordo!!!Sarei tanto curioso di sapere che cazzo avete da ridere!AnonimoRe: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI
- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: Akiro> > uahahahaha> > son d'accordo!!!> > Sarei tanto curioso di sapere che cazzo> avete da ridere!Secondo me ridono perchè non sono italiani, altrimenti: sembrano risate ma sono urla e pianti :)AnonimoIl giudice NON ha ragione...
poichè la legge marchi contiene evidenti elementi di incostituzionalità, ove differenzia marchi rinomati e non rinomati (concetto oltretutto soggettivo ed aleatorio nella valutabilità). Avrebbe potuto sospendere il processo e rinviare la questione alla Corte Costituzionale. Non l'ha fatto.Mi sorprendo solo che non abbiano insistito i legali di Armani (Luca) in tal senso..Comunque la sentenza è e resta opinabile, tecnicamente, anche da uno studente al primo anno di giurisprudenza. Qualcuno invece dovrebbe spiegare agli ITC Consultant Business che esiste anche un diritto costituzionale, che è oltretutto prevalente sulle norme ordinarie..AnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
- Scritto da: Anonimo> poichè la legge marchi contiene evidenti> elementi di incostituzionalità, ove> differenzia marchi rinomati e non rinomati> (concetto oltretutto soggettivo ed aleatorio> nella valutabilità). Avrebbe potuto> sospendere il processo e rinviare la> questione alla Corte Costituzionale. Non> l'ha fatto.Non ho parole, veramente.... Mai sentito dall'art. 3 Cost. in relazione ai principi tanto di "eguaglianza c.d. orizzontale" (a situazioni uguali corrispondono trattamenti giuridici uguali) e di "uguaglianza c.d. verticale" (a situazionidiverse corrispondono trattamenti giuridici differenti)?> Mi sorprendo solo che non abbiano insistito> i legali di Armani (Luca) in tal senso..> Comunque la sentenza è e resta opinabile,> tecnicamente, anche da uno studente al primo> anno di giurisprudenza.Ottimo. Sotto quale profilo? Errori in fatto, in diritto, in procedendo? > Qualcuno invece dovrebbe spiegare agli ITC> Consultant Business che esiste anche un> diritto costituzionale, che è oltretutto> prevalente sulle norme ordinarie..Perche' non glielo spieghi tu, magari argomentando come ha fatto lui?GianlucaAnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
Gianluca sei grande, levati la giacca, l'etichetta di armani con il sudore del collo potrebbe sbiadirsiAnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
- Scritto da: Anonimo> Gianluca sei grande, levati la giacca,> l'etichetta di armani con il sudore del> collo potrebbe sbiadirsiTutti qui gli argomenti?Per la cronaca, non faccio parte dello Studio Rapisardi e quindi non ho interesse nella vertenza e nella sentenza diverso da quello scientifico.Btw, non vesto Armani :-)GianlucaAnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
Caro Gianluca, comincia a vedere sul link:http://www.pistoia.tribunale.org/index.php?iddoc=84come l'orientamento di una sentenza in una situazione simile sia stata di segno diametralmente opposto. E lì addirittura il dominio di secondo livello era identico: Winnerland.it (della Procter e Gamble) contro winnerland.com (di un signore sconosciuto). Non solo: pure l'oggetto merceologico era simile!Come vedi l'aleatorietà nell'interpretazione della normativa è elevata...RiccardoAnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
- Scritto da: Anonimo> Caro Gianluca, comincia a vedere sul link:> http://www.pistoia.tribunale.org/index.php?id> come l'orientamento di una sentenza in una> situazione simile sia stata di segno> diametralmente opposto. E lì addirittura il> dominio di secondo livello era identico:> Winnerland.it (della Procter e Gamble)> contro winnerland.com (di un signore> sconosciuto). Non solo: pure l'oggetto> merceologico era simile!> Come vedi l'aleatorietà nell'interpretazione> della normativa è elevata...> RiccardoVelocemente: fattispecie diverse, dato che il marchio winnerland non e' marchio dotato di rinomanza, come invece e' (incontestatamente, tra l'altro) il marchio Armani cui pertanto si applica la disciplina dell'art. 1, co. 1, lett. C) della Legge Marchi.GianlucaAnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
- Scritto da: Anonimo> sconosciuto). Non solo: pure l'oggetto> merceologico era simile!Assolutamente. S'è salvato proprioperchè l'oggetto merceologico era diverso! "Trattandosi nel caso in oggetto di diverso contesto dei due siti, ed escludendosi pertanto ogni possibilità confusoria, il Giudice ha rigettato la domanda della ricorrente, applicando quindi ai nomi a dominio la legge marchi ed in specie facendo riferimento al d.lgs. 198/96."Questa sentenza suonerebbe a pennello nel caso di Armani.it ma purtroppo in Italia si sa quando si entra in un tribunale ma non si sa quando si finirà, nè come. Tribunale che vai interpretazione che trovi...HotEngine.AnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
> Non ho parole, veramente.... Mai sentito> dall'art. 3 Cost. in relazione ai principi> tanto di "eguaglianza c.d. orizzontale" (a> situazioni uguali corrispondono trattamenti> giuridici uguali) e di "uguaglianza c.d.> verticale" (a situazionidiverse> corrispondono trattamenti giuridici> differenti)?> > > GianlucaIo invece non ho parole per la cecità che colpisce tutti coloro che si addentrano per troppo tempo nella materia legale... perdete il senso umano prima che quello intellettivo autonomo....Ma ci pensate se la famiglia "Da Vinci" avesse avuto modo di "marchiare" tutte le invenzioni del loro discendente o lo avesse potuto fare direttamente lui, il Leonardo?Sarebbero o non sarebbero ora i padroni totali di TUTTO il mondo?E la conoscenza umana dove finisce?Cosa studiamo a scuola?Sono o non sono insegnamenti derivanti dall' intelletto altrui oppure no?Li paghiamo però?Si, paghiamo chi sfrutta i diritti di gente morta... Solo che fino a prima delle leggi le conoscenze potvano essere condivise e quindi la società si è evoluta sino a noi, ora cosa siamo diventati?Ah, si, c'è la tv...ehhehehCerto è che coprendo tutto da tali incivili prima che incostituzionali veti non si andrà più molto lontano...E tenete conto che ho fatto l' esempio di 1 solo genio del passato, ma genio con la "G" maiuscola...E nonostante tutto cosa fece? Ci regalò tutto!Lui si che era un vero stilista, laddove per stilista intendo uno che di stile ne ha da vendere ed insegnare a tutti...AnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
- Scritto da: Anonimo> > Io invece non ho parole per la cecità che> colpisce tutti coloro che si addentrano per> troppo tempo nella materia legale... perdete> il senso umano prima che quello intellettivo> autonomo....> Ma ci pensate se la famiglia "Da Vinci"> avesse avuto modo di "marchiare" tutte le> invenzioni del loro discendente o lo avesse> potuto fare direttamente lui, il Leonardo?> Sarebbero o non sarebbero ora i padroni> totali di TUTTO il mondo?> E la conoscenza umana dove finisce?> Cosa studiamo a scuola?> Sono o non sono insegnamenti derivanti dall'> intelletto altrui oppure no?> Li paghiamo però?> Si, paghiamo chi sfrutta i diritti di gente> morta... > Solo che fino a prima delle leggi le> conoscenze potvano essere condivise e quindi> la società si è evoluta sino a noi, ora cosa> siamo diventati?> Ah, si, c'è la tv...> ehheheh> Certo è che coprendo tutto da tali incivili> prima che incostituzionali veti non si andrà> più molto lontano...> E tenete conto che ho fatto l' esempio di 1> solo genio del passato, ma genio con la "G"> maiuscola...> E nonostante tutto cosa fece? Ci regalò> tutto!> Lui si che era un vero stilista, laddove per> stilista intendo uno che di stile ne ha da> vendere ed insegnare a tutti...Temo che le manchino le basi piu' elementari del diritto industriale, le consiglio l'ottimo manuale di Vanzetti - Di Cataldo.Marchi, brevetti e diritto d'autore sono cose diverse.Anche ammettendo per assurdo di avere oggi un Leonardo redivivo, marchio o non marchio, le sue invenzioni - ove brevettate - diventerebbero per legge di pubblico dominio dopo 20 anni dalla registrazione. Se il novello Leonardo inventasse il "supersarchiapone" dopo 20 anni chiunque potrebbe liberamente (ri)produrlo, comemrcializzarlo et similia. Al limite al buon Leonardo rimarrebbe l'esclusiva sul marchio "LDV" (ad esempio) che - per l'appunto - servirebbe ad individuare precisamente la provenienza del bene da quella determinata fonte - che si puo', forse a ragione, ritenere particolarmente qualificata.Ma il resto del mondo resterebbe libero di utilizzare anche commercialmente il suo insegnamento.Direi che la sua esposizione non pare particolarmente "centrata" sul tema della discussione.Cordialita'.GianlucaAnonimoRe: Il giudice NON ha ragione...
Diciamoci la verità, in un paese come il nostro dove le leggi si "interpretano" e da una città all'altra può capitare che un reato sia punito con la galera e lo stesso reato sia prosciolto che giustizia ci possiamo aspettare?Insomma qui non c'è un giudice che abbia il coraggio di applicare la cosidetta "discrezionalità" e vedere il caso come caso tra due cittadini UGUALI e non Armani l'industriale della moda e uno sconosciuto. Poi sta storia della legislazione speciale per "marchi rinomati" mi sembra il parto di uno spinellaro. Oppure la cattiva fede di chi vuol favorire gli interessi di chi ha molto e vuole ancora di più.Meditate gente...AnonimoSempre detto io.......
Che Luca Armani non aveva diritti ad utilizzare il dominio "armani.it".Prima di gridare ai 4 venti lo scandalo, andatevi a studiare le regole per l'assegnazione dei domini .it e la LAR.Inutile dire "ha vinto la multinazionale", "hanno comprato i giudici " etc.etc.Fatto sta, che Luca Armani, da quanto ho letto nell'articolo, voleva spillare alla Armani SpA, piu' di un dominio ( uno diverso che era disposto a registrare la Armani SpA ), e io questa cosa la chiamo "cybersquatting".E comunque, con tutta franchezza.....a che gli serve al timbrificio armani luca, il dominio armani.it che viene spesso utilizzato dal pubblico per trovare vestiti e articoli di moda?ryogaRe: Sempre detto io.......
> Che Luca Armani non aveva diritti ad> utilizzare il dominio "armani.it".> Prima di gridare ai 4 venti lo scandalo,> andatevi a studiare le regole per> l'assegnazione dei domini .it e la LAR.non ci siamo capiti... per me lo scandalo è che ESISTANO LEGGI CHE FAVORISCONO I MARCHI PIU' IMPORTANTI.se è corretto o meno per la legge no mi interessa minimamente... anche la caccia per me è una cagata pazzesca ma esiste la legge che la tutela, cio non toglie che io sono contro e se ci sarà da votar a tal proposito voterò per l'abolizione.> Inutile dire "ha vinto la multinazionale",> "hanno comprato i giudici " etc.etc.i giudici no.. le leggi si..dai lo sappiamo tutti che le leggi NON sono uguali per tutti... basta leggere i giornali, multinazionali che sbagliano e se la cavano con una pacca sulla spalla... ok che le multinazionali sono il cuore dell'economia .. ma chi se ne (scusate la parola) frega!non ci sono solo i soldi al mondo. > Fatto sta, che Luca Armani, da quanto ho> letto nell'articolo, voleva spillare alla> Armani SpA, piu' di un dominio ( uno diverso> che era disposto a registrare la Armani SpA> ), e io questa cosa la chiamo> "cybersquatting".io chiamo quello che han fatto i legali di giorgio armani "prepotenza del più forte"tipo i bulli di paese.> E comunque, con tutta franchezza.....a che> gli serve al timbrificio armani luca, il> dominio armani.it che viene spesso> utilizzato dal pubblico per trovare vestiti> e articoli di moda?a cosa serve a giorgio armani una vetrina sul web quando ne ha altre 50 di vetrine sul web?byezAkiroRe: Sempre detto io.......
> non ci siamo capiti... per me lo scandalo è> che ESISTANO LEGGI CHE FAVORISCONO I MARCHI> PIU' IMPORTANTI.Hai ragione, domani vendo la mia brodaglia nelle lattine simil-cocacola ( se non uguali ) ed ESIGO che nessuno mi sbatti in galera.> se è corretto o meno per la legge no mi> interessa minimamente... siamo parte di una comunita'. In comunita' ci sono le leggi e bisogna rispettarle> i giudici no.. le leggi si..> dai lo sappiamo tutti che le leggi NON sono> uguali per tutti... :) Beh....questo poi sta alla bravura dei poveri dimostrare che hanno ragione.> basta leggere i giornali, multinazionali che> sbagliano e se la cavano con una pacca sulla> spalla... ok che le multinazionali sono il> cuore dell'economia .. ma chi se ne (scusate> la parola) frega!se crolla una multinazionale, in mezzo alla strada ci va un numero di persone quanto la popolazione di una citta' abbastanza numerosa> io chiamo quello che han fatto i legali di> giorgio armani "prepotenza del più forte"> tipo i bulli di paese.No....hanno fatto valere i loro diritti.> a cosa serve a giorgio armani una vetrina> sul web quando ne ha altre 50 di vetrine sul> web?Gli serve, perche' se io cerco un abito di armani, non devo utilizzare google o pensare di scrivere armani.com Lui e' italiano, e' un marchio famosissimo, quindi DEVO trovarlo sotto www.armani.itSe poi trovo il timbrificio, prendo e chiudo il browser ( cosi come il 95% delle persone faceva fino ad adesso )> byezryogaRe: Sempre detto io.......
- Scritto da: ryoga> Lui e' italiano, e' un marchio famosissimo,> quindi DEVO trovarlo sotto www.armani.it:D:D:DQueste sono tue aspettative.Non e' un dovere di legge. L'unica argomentazione che puoi sostenere e' quella del giudice, ovvero il dominio e' equiparabile ad un marchio e un marchio famoso e' piu' tutelato.Cosa tu ti aspetti dal mondo, ce ne possiamo tutti fare un baffo.AnonimoRe: Sempre detto io.......
Mon Dieu, ma dov'eri finora? finalmente un savio... :)