UE, gambling allo studio

UE, gambling allo studio

L'Unione Europea mira a regolamentare il mercato comunitario del gambling online, con un'iniziativa tesa a definire formalmente tale mercato assieme alle conseguenze sulla società, l'assetto legale e tutto quanto
L'Unione Europea mira a regolamentare il mercato comunitario del gambling online, con un'iniziativa tesa a definire formalmente tale mercato assieme alle conseguenze sulla società, l'assetto legale e tutto quanto

Si chiama “Libro Verde sul gioco d’azzardo on-line nel Mercato Interno” ed è la nuova iniziativa di regolamentazione dell’Unione Europea in merito al gambling telematico. Il Libro Verde ha come obiettivo primario una consultazione pubblica tesa a raggiungere una definizione formale del gioco d’azzardo online , i servizi connessi a questo peculiare mercato e gli interventi legislativi più opportuni per regolamentarlo.

La consultazione del Libro Verde si concluderà il prossimo 31 luglio 2011, ed è aperta a “tutti gli stakeholder interessati alla situazione attuale del mercato del gambling on-line dell’Unione Europea e i principali problemi di regolamentazione portati alla luce dalla crescita di questo mercato”.

La UE sostiene che una iniziativa come il Libro Verde nasce dalla constatazione del fatto che i singoli stati comunitari si sono già mossi verso l’analisi sistematica del gioco d’azzardo online, così come dalla ovvia considerazione dell’esistenza di un crescente mercato illegale di servizi non autorizzati – inclusi i siti di scommesse operanti da paesi terzi non comunitari e gli operatori comunitari che offrono servizi di gambling in nazioni europee differenti da quella che ha concesso loro l’autorizzazione a operare online.

Ma il Libro Verde non mira semplicemente a definire un nuovo status legale del gioco d’azzardo e i servizi connessi – la UE dice di voler raccogliere informazioni utili a meglio valutare “il problema della dipendenza da gambling” e le eventuali misure da prendere per prevenire o limitare tale problema. Viene infine considerata anche la possibilità di reinvestire parte dell’enorme flusso di denari del gambling online, così da beneficiare l’intero pubblico attraverso il finanziamento dell’arte, l’educazione e lo sport.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
28 mar 2011
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