UK, i disabili controllano l'usabilità

UK, i disabili controllano l'usabilità

Per garantire pieno diritto di accesso e possibilità di utilizzo decolla una piattaforma che consente ad aziende ed istituzioni di interpellare i disabili: saranno loro a collaudare siti e servizi web
Per garantire pieno diritto di accesso e possibilità di utilizzo decolla una piattaforma che consente ad aziende ed istituzioni di interpellare i disabili: saranno loro a collaudare siti e servizi web


Londra – Il progetto della Disability Rights Commission ( DRC ) inglese, volto a migliorare l’usabilità dei siti Web istituzionali e privati, sarà coadiuvato dalla piattaforma Usability Exchange . L’obiettivo è quello di coinvolgere gli utenti disabili nella valutazione dell’usabilità e dell’accessibilità dei siti. Grazie ad un’applicazione specifica, gli amministratori potranno disporre di un feedback immediato sulla qualità delle loro piattaforme, che arriverà da un tipo di utenza che non accede con i tradizionali strumenti tecnologici.

Grazie a Usability Exchange gli operatori potranno sviluppare una serie di test e metterli a disposizione di ogni tipo di utente che, disabile, sia costretto ad accedere ai siti con tecnologie assistive. I risultati, in seguito, potranno essere facilmente elaborati per comprendere quali miglioramenti apportare ai siti. Inoltre, grazie a una speciale applicazione di remote-viewing, gli amministratori saranno in grado di poter monitorare con precisione il comportamento degli utenti e le modalità di navigazione all’interno del sito gestito.

Stefan Haselwimmer, direttore della Phone Anything – finanziatrice di Usability Exchange – ha lanciato l’idea nel 2004, dopo alcuni confronti con gli enti locali. “Ci sorprendemmo quando venimmo a conoscenza del fatto che pochi siti venivano testati da utenti disabili. La maggior parte delle istituzioni comunali avrebbero voluto, ma non sapevano quale potesse essere la strategia migliore per avviare i test”, ha dichiarato Haselwimmer. “Allo stesso tempo sapevamo che numerose associazioni di disabili sarebbero state felici di poter partecipare”.

“Le ricerche effettuate dalla Disability Rights Commission, nel 2004, hanno rilevato che gli utenti portatori di disabilità incontrano maggiori problemi con i siti Web rispetto a quanto avvenga (normalmente. ndr.). Di solito i problemi di usabilità sono il 45% superiori” (per gli utenti disabili rispetto agli altri, ndr.), ha confermato Julie Howell, policy development manager della Royal National Institute of the Blind ( RNIB . “Sebbene Usability Exchange sia da considerarsi un progetto apprezzabile, ho ancora qualche dubbio al riguardo. Devono ancora dimostrare la qualità dei loro test e dei processi di analisi utilizzati”.

Secondo Howell, infatti, all’orizzonte vi sarebbe ancora molto lavoro da fare per rendere soddisfacente il feedback informativo proveniente dai tester. “Ciò non implica che tutto debba essere perfetto, ma è certamente onesto”, ha aggiunto Howell. “Non vorrei che dopo i test le aziende si ritrovassero con utenti comunque insoddisfatti”.

Malgrado le perplessità di Howell, numerose istituzioni anglosassoni hanno deciso di aderire al progetto Usability Exchange. Fra queste: Royal Mail , Orange , Fortune-Cookie , Adult Dyslexia Organisation , Scottish Parliament , Wandsworth Council e Leicestershire Council .
Disability Rights Commission ha confermato che la valutazione del servizio sarà avviata nel prossimo aprile.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
20 mar 2006
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