Parigi – Accusata da tempo da operatori concorrenti e da un fronte politico trasversale, France Telecom si è vista sottrarre d’un sol colpo il controllo dell’affaire “Ultimo miglio”. La spinosa questione, spinosissima anche in Italia, riguarda il prezzo che l’operatore dominante, FT appunto, intende praticare agli operatori che vorranno subentrare a FT nella gestione della connessione alla rete telefonica del domicilio dell’utente.
In pratica, l’Autorità delle comunicazioni di Parigi ha deciso di fissare unilateralmente il prezzo massimo di listino che dovrà essere praticato da France Telecom agli operatori concorrenti e desiderosi di ritagliare la propria nicchia di “local loop”. In Francia, come in tutti i paesi europei che hanno seguito il processo di liberalizzazione del mercato, come l’Italia, dal primo gennaio di quest’anno è ufficialmente “libero” l’ultimo miglio, ma gli utenti sono ancora ben lontani dal poter scegliere il proprio “operatore preferito”.
Il prezzo fissato dall’Autorità francese è di 95 franchi, ben al di sotto di quei 112 franchi ventilati in una prima bozza di progetto da France Telecom. La situazione è ora talmente tesa e difficile per gli altri operatori – che devono gestire sia il rapporto con FT che investire in nuove infrastrutture – che dei 39 che avevano richiesto di partecipare all’unbundling, solo una ventina ha confermato questa volontà.