Roma – L’Ultimo miglio “effettivo” si avvicina a passo spedito. Ieri l’Autorità TLC ha fissato le scadenze che entro marzo dovrebbero portare all’avvio formale dell’unbundling, che consentirà agli utenti telefonici di scegliere a quale operatore affidare il doppino che collega il proprio domicilio alla rete telefonica.
L’operazione, che va a rivoluzionare i rapporti tra compagnie telefoniche ed utenza, prevede che in queste ore Telecom consegni all’Autorità e agli altri operatori le informazioni che servono “sui siti di co-locazione”. Ovvero le informazioni di base per la realizzazione da parte degli altri operatori delle infrastrutture necessarie alla fornitura dei propri servizi “a valore aggiunto” con la partenza dell’unbundling.
Entro il 24 gennaio, invece, gli operatori interessati dovranno formalizzare la propria richiesta all’Autorità indicando le aree per le quali “manifestano interesse insieme all’indicazione, per ciascun sito, delle richieste di spazio e del livello di priorità attribuito alle medesime richieste”. Insomma documenti e carte progettuali per mettere insieme quanto necessario.
Il 7 marzo, invece, Telecom dovrà comunicare all’Autorità “gli esiti degli studi di fattibilità” la cui applicazione darà il via alle operazioni.
In questi giorni si è sollevato un gran polverone sulla questione delicatissima del canone telefonico, spesso erroneamente confusa come questione “intrinseca” al “fronte” Ultimo miglio. Un caos che si deve in primo luogo al fatto che le maggiori compagnie telefoniche ancora non hanno reso noti i propri progetti, come servizi e tariffe, per gli utenti che si avvarranno della possibilità di scegliere un operatore diverso da Telecom Italia per “il proprio ultimo miglio”. Ultimo miglio o meno, il canone rimane un onere per l’utente. Le compagnie telefoniche che intendono fornire servizi a valore aggiunto grazie all’unbundling dovranno dunque decidere che fare del canone che rappresenta, da sempre, uno dei costi più invisi agli utenti.
Archiviata, almeno per il momento, l’opzione di Infostrada Zero Canone , le uniche novità su questo fronte arrivano da ePlanet e Lombardiacom .
La prima ha intenzione di farsi carico del canone telefonico per chi si abbonerà ai propri servizi telefonici e di connettività Internet. In quel caso è possibile collegarsi con flat-rate da 60mila lire al mese e telefonare pagando il solo costo della telefonata. Un modello che sarà seguito da Lombardiacom ma solo in alcune zone di Milano a partire da febbraio.
Va detto, comunque, che la stessa Infostrada è stata una delle prime compagnie telefoniche a dare avvio alla sperimentazione dell’unbundling, “arruolando” già alcune migliaia di utenti prima della partenza ufficiale dell’Ultimo miglio. La stessa via è già stata intrapresa anche da altre aziende, segno che per l’unbundling del local loop forse questa è la volta buona.