Un 13enne fa le pulci alla NASA

Un 13enne fa le pulci alla NASA

Un giovane studente tedesco rivede (in peggio) i calcoli sul rischio di impatto di un asteroide. Ma dagli USA arriva una precisazione: non ci siamo sbagliati, solo non ne sappiamo ancora abbastanza. Applausi al ragazzino
Un giovane studente tedesco rivede (in peggio) i calcoli sul rischio di impatto di un asteroide. Ma dagli USA arriva una precisazione: non ci siamo sbagliati, solo non ne sappiamo ancora abbastanza. Applausi al ragazzino

Si chiama Apophis, è un ormai celeberrimo asteroide di 350 metri di diametro, e nel 2036 potrebbe colpire la Terra . Prima di correre a convertirsi e confessare i propri peccati, è bene tenere presente che gli scienziati della NASA hanno stabilito che le probabilità che tutto questo si verifichi sono 1 su 45mila . Certo, c’è chi invece accusa gli esperti statunitensi di sottovalutare il problema: come Nico Marquardt , studente tedesco 13enne, che nel corso del suo progetto scolastico sull'”asteroide killer” ha stabilito che il rischio è molto maggiore.

Per Nico, le probabilità che Apophis colpisca la Terra sono 1 su 450 . Niente male come errore nei calcoli NASA , e in rete sono parecchi a sperticarsi nelle lodi a questo giovane appassionato: “Il ragazzo ha fatto un lavoro incredibile, se si pensa che 100 anni fa gli studiosi dovevano fare tutto a mano coi logaritmi e il regolo calcolatore – dice l’astronomo anglo-australiano Fred Watson – Era un procedimento che richiedeva giorni, ma oggigiorno chiunque può scaricare il software giusto e scovare errori nel lavoro della NASA: è davvero straordinario”.

Quale migliore occasione per rifarsi sui ricercatori della NASA : “A volte mescolano sistema metrico decimale con quello anglosassone imperiale” riferisce mellifluo Watson, che loda Nico per aver previsto come l’impatto tra un satellite geostazionario , posto a circa 36mila chilometri di distanza dal globo terrestre, e l’asteroide possa causare una deviazione pericolosa che lo conduca a scontrarsi con il nostro pianeta.

Occorre dunque prepararsi all’impatto di una palla incandescente da 200 miliardi di tonnellate di peso sulla superficie della Terra? I dati di Nico sono preoccupanti, ma dalla NASA arriva un invito alla calma: nessuno ha avuto ancora modo di dare un’occhiata ai calcoli del ragazzo, ma gli scienziati statunitensi sono certi di non aver compiuto errori.

Dello stesso parere anche l’ESA , almeno secondo quanto riportato da The Register : inutile correre ai ripari e pensare a pericolose spedizioni con l’obiettivo di distruggere o deviare l’asteroide. Le probabilità che questo colpisca la Terra sono comunque remote, e il rischio che colpisca un satellite geostazionario è vanificato dalla traiettoria che segue.

A diradare ulteriormente le nebbie sulla questione ci pensa Monica Grady, esperta di planetologia della Open University : la scienziata britannica spiega che i calcoli dell’orbita asteroidale sono complessi, tanto più se riferiti alla previsione della traiettoria futura. Anche il più piccolo cambiamento nelle influenze dei corpi celesti coinvolti può causare grosse variazioni nel risultato finale, e i calcoli del giovane Marquardt potrebbero essere in linea con il tasso di errore già stimato dagli scienziati NASA .

“Ne sapremo qualcosa di più non prima del 2011” precisa Grady, che si dice tranquilla nonostante le fosche previsioni di Nico: “Almeno fino a quando non vedrò prove concrete”. Certo, è molto interessante che queste informazioni possano essere messe in dubbio da chiunque: “Che ci sia spazio per tutti per discutere e verificare queste cifre è positivo, ma – conclude ironica – di certo non c’è da leggere certe frasi e decidere di buttarsi dalla finestra”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
17 apr 2008
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