Roma – Un manifesto decisamente singolare quello che accoglie il visitatore su un sito web pubblicato di recente che rappresenta un “inno” al plagio. “Il plagio – dicono i suoi promotori – è un’ecologia della mente, è la riappropriazione e lo smembramento delle culture, è il tritacarne dell’antropocentrismo e dell’individualismo”.
Lo scopo dell’iniziativa è esplicito: raccogliere materiale per realizzare quella che viene definita una “compilazione di brani plagiaristi e bastard pop”, che sarà poi liberamente scaricabile in formato mp3 e ogg. Per saperne qualcosa di più Punto Informatico ha parlato con i promotori di “Plagio Italia Volume Uno”, “aputataj” per dischi di marte e “s*phz” per scarph rec.
Punto Informatico: “Il plagio è necessario”, scrivete, “mai come oggi”. In che modo e perché è necessario “rubare le parole”?
Plagio Italia: E’ necessario rubare le parole per imparare a parlare. Avete mai conosciuto qualcuno che ha imparato a parlare da solo? Malgrado alcune delle caratteristiche dell’essere umano siano innate i processi linguistici sono processi sociali e collettivi. Trasferendo questo discorso dal dominio linguistico a quello creativo possiamo affermare che gli atti creativi passano sempre e necessariamente attraverso processi sociali collettivi. Il genio solitario non è mai esistito.
L’uomo, come gli altri animali, da sempre ruba all’altro per poter creare qualcosa. La scintilla divina che crea il mondo la lasciamo volentieri ai preti.
PI: “Che plagio sia quindi, plagio malvagio e randagio…” Perché malvagio? E’ un’azione di… difesa o di… offesa?
PL.IT: E’ un’azione di sopravvivenza: consiste nel galleggiare, annaspando tra i detriti… cercare i rifiuti più vicini, accumularli insieme e aggrapparsi per tenere fuori la testa e respirare.
PI: Volete realizzare una compilation di brani da rilasciare sotto licenza RCP . Perché la scelta di questa licenza? Non è in sé una contraddizione l’adozione di una qualsivoglia licenza per la diffusione di questo lavoro?
PL.IT: Se andate a leggervi la licenza vi accorgerete del perchè. La RCP è una licenza parodia, è un gioco, frutto di alcune discussioni sulla mailing list copydown@inventati.org. L’idea era quella di motivare delle scelte, si poteva fare un manifesto ma, in tempi di accese discussioni sulle licenze (libere e non) e sul diritto d’autore, una licenza ci è sembrato il modo più diretto.
PI: A chi è diretto il vostro messaggio? Chi ritenete parteciperà all’iniziativa?
PL.IT: Ragazzi e ragazze dai 14 ai 99 anni.
PI: Non temete conseguenze legali da questa azione?
PL.IT: Ni.
PI: Quali sono le vostre prossime iniziative in programma?
PL.IT: Fare outing attraverso una maglietta: IO PLAGIO.
a cura di Lamberto Assenti