Un display rispettoso della privacy

Un display rispettoso della privacy

Offuscare le informazioni che appaiono sullo schermo LCD di un terminale pubblico. Così Toshiba conta di portare la privacy sui monitor destinati ai terminali pubblici, come i bancomat
Offuscare le informazioni che appaiono sullo schermo LCD di un terminale pubblico. Così Toshiba conta di portare la privacy sui monitor destinati ai terminali pubblici, come i bancomat


Tokyo (Giappone) – Toshiba ha sviluppato un nuovo tipo di display LCD che promette di salvaguardare, per quanto possibile, la privacy di chi utilizza terminali pubblici come i chioschi interattivi o i bancomat. Il colosso giapponese ha spiegato che, attraverso la variazione dell’angolo di visione del monitor, la propria tecnologia fa in modo che solo la persona che si trova davanti al terminale sia in grado di leggere le informazioni a video.

Toshiba afferma di aver sviluppato questo sistema in risposta alla crescente diffusione di terminali pubblici attraverso cui l’utente, ad esempio, può consultare il proprio estratto conto o interfacciarsi con i servizi dell’amministrazione pubblica.

Per fare in modo che i display LCD utilizzati in questi chioschi elettronici possano visualizzare le informazioni a solo beneficio della persona che li sta utilizzando, Toshiba ha implementato nei propri schermi un filtro trasparente e molto sottile che, per mezzo di un chip di controllo, può variare l’allineamento dei pixel: la regolazione può essere fatta dallo stesso utente attraverso un apposito comando.

Toshiba ha spiegato che quando il filtro è attivo, le persone che guardano il display da un posizione non ottimale – di lato o ad una certa distanza – possono vedere solo un reticolo di punti. Il filtro può anche essere personalizzato per visualizzare dei logo o dei caratteri.

La stessa Toshiba tuttavia ammette che questa tecnologia non può garantire una privacy totale: chi sbirciasse da dietro le spalle dell’utente, infatti, sarebbe ancora in grado di leggere quanto appare sul video.

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Pubblicato il
3 feb 2004
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