Un drone sulla Luna a bordo di SpaceX

Un drone sulla Luna a bordo di SpaceX

Una società californiana pianifica di portare sulla Luna il primo drone costruito da privati. L'obiettivo è "aprire nuovi mercati" ma soprattutto incassare i ricchi premi e compensi monetari messi in palio da Google e NASA
Una società californiana pianifica di portare sulla Luna il primo drone costruito da privati. L'obiettivo è "aprire nuovi mercati" ma soprattutto incassare i ricchi premi e compensi monetari messi in palio da Google e NASA

Toccherà alla californiana Astrobotic Technology aprire l’era dell’esplorazione lunare appaltata all’impresa privata piuttosto che all’agenzia statale NASA? I vertici della società lo sperano, e si preparano a lanciare il loro rover robotico a bordo di un razzo Falcon 9 fornito da SpaceX entro il 2012.

I piani di missione di Astrobotic prevedono un viaggio dalla durata di 4 giorni, periodo di tempo oltre il quale il rover avrà il compito di esplorare il suolo lunare per 3 mesi alla ricerca di nuove tracce di acqua. Il rover userà tecnologie di allunaggio messe a punto presso la Carnegie Mellon University e “narrerà” la sua avventura sulla Luna con un flusso video in 3D trasmesso sulla Terra.

Il drone di Astrobotic sarà operativo di giorno mentre andrà in ibernazione durante la notte , e oltre a tutto il resto avrà il compito di “andare alla ricerca di nuove risorse, fornire un’esperienza appagante, servire nuovi clienti e aprire nuovi mercati”.

In soldoni, quelli di Astrobitc mirano ad accaparrarsi i 24 milioni di dollari del contest Lunar X Prize organizzato da Google, i 2 milioni di dollari di “bonus” gentilmente offerti dallo stato della Florida e un contratto da 10 milioni di dollari con NASA per l’accesso ai dati ingegneristici raccolti durante la missione.

Se tutto dovesse andare come previsto, Astrobotic pianifica di lanciare altre missioni robotiche sul butterato suolo lunare con obiettivi sempre più ambiziosi, inclusa l’esplorazione di crateri e caverne presenti sul planetoide alla ricerca di potenziali ripari dalle radiazioni solari e dalle temperature estreme dello spazio esterno.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 feb 2011
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