Tokyo – L’istituto di ricerca giapponese Riken ha sviluppato un supercomputer che, a suo dire, è in grado di bissare tutti i record prestazionali fin qui registrati. Il cervellone nipponico, chiamato MDGrape-3 , può infatti fornire prestazioni di circa 1 petaFLOPS (1.000 teraFLOPS), ovvero circa tre volte superiori a quelle del più potente BlueGene/L di IBM.
Quello fatto segnare da MDGrape-3 è però un primato che potrebbe non essere mai riconosciuto da Top500.org , l’organizzazione che stila l’omonima e famosa classifica dei computer più potenti al mondo. Il motivo è che il sistema è stato progettato per risolvere problemi specifici , e non è in grado di far girare il benchmark standard Linpack usato da Top500.org per certificare le performance dei supercomputer.
Alla costruzione del monster dagli occhi a mandorla hanno collaborato NEC, Intel e SGI , ognuna delle quali ha apportato al progetto le proprie tecnologie e know how. Intel, ad esempio, ha fornito parte dei server alla base del cluster di MDGrape-3: si tratta, in totale, di 102 server basati sui processori Xeon .
MDGrape-3 è costituito anche da oltre 5.000 processori omonimi , chip non standard sviluppati nel 2004 appositamente per essere utilizzati in questo supercomputer. Un solo processore MDGrape-3 è in grado di fornire una potenza di calcolo di 230 gigaFLOPS.
Il monster di calcolo giapponese, installato presso lo Yokohama Institute di Riken , è stato progettato per eseguire simulazioni di dinamica molecolare finalizzate alla ricerca di nuovi farmaci, allo studio del funzionamento delle proteine, e alla scoperta delle cause di certe malattie.
“MDGrape-3 diverrà uno strumento di eccezionale importanza per le ricerche nel campo della biologia molecolare e delle nanotecnologie”, ha affermato Riken in un comunicato.
Cray , uno degli storici produttori americani di supercomputer, conta di sviluppare un sistema di classe petaFLOPS per il 2008 utilizzando i processori Opteron di AMD.