Una grande sala operatoria virtuale

Una grande sala operatoria virtuale

Il progettone già collega diversi ospedali italiani, da Nord a Sud. Consente ai medici di collegarsi in streaming agli interventi chirurgici, e commentare, apprendere e discutere con tutti gli altri
Il progettone già collega diversi ospedali italiani, da Nord a Sud. Consente ai medici di collegarsi in streaming agli interventi chirurgici, e commentare, apprendere e discutere con tutti gli altri

Milano – Formazione permanente dei medici e dei chirurghi, consultazioni da remoto contestuali, comunicazioni e discussioni: tutto questo può avvenire fin da subito per i medici che si collegano alla sala operatoria virtuale che ora unisce una serie di istituti, compresi l’istituto ortopedico Galeazzi di Milano, il Policlinico San Matteo di Pavia, l’Ospedale Silvestrini di Perugia, il Villa Maria Cecilia Hospital di Cotignola Ravenna, le Case di cura di S. Gaudenzio di Novara e Mater Dei di Catania.

Un intervento

Questi nosocomi accedono ora ad una piattaforma unica che coinvolge decine di medici. Sviluppata dalla Smith & Nephew, società specializzata in tecnologie sanitarie, è studiata anche per consentire ai chirurghi di ricevere “second opinion in tempo reale nei momenti più critici”, opinioni di colleghi che, pur trovandosi a distanza, in determinate fasi di interventi delicati potrebbero fare la differenza. Il medico può accedere ai contenuti direttamente dal proprio PC, fruendone in streaming , sia in diretta che on demand.

Ma gli scopi di un ambiente di collegamento di questo tipo sono anche, come accennato, di apprendimento. Si parla infatti di formazione continuativa, con l’obiettivo di migliorare la preparazione dei medici e ridurre le percentuali di errore .

“Oggi più che mai – si legge in una nota – gli ospedali si trovano di fronte alla necessità di avviare procedure e soluzioni che garantiscano la riduzione del rischio a tutela degli utenti e dei professionisti. Come? Una delle possibili modalità è quella di garantire programmi di miglioramento continuo per l’accesso alle informazioni, una formazione e un aggiornamento costante degli operatori sanitari e la possibilità di avere second opinion in tempo reale durante i momenti più critici”.

Al centro v’è il Virtual Surgical Training Network , rete virtuale per esercitazioni chirurgiche, una soluzione di multivideoconferenza che collega (“ad alta velocità”, sottolinea la nota) “le sei sale operatorie di altrettanti ospedali”. “Il cuore del progetto VSTN – continua la nota – è la sala operatoria vista come sorgente di informazione. Il fulcro tecnologico presente in sala è costituito dalla piattaforma Digital OR. Grazie a Digital OR, il chirurgo direttamente dal tavolo operatorio può diventare regista delle informazioni immesse nella rete VSTN”.

Della cosa si è parlato nei giorni scorsi in occasione della prima dimostrazione del prodotto. “Durante l’evento i medici hanno assistito a rapidi cambiamenti da una sala operatoria all’altra, a visualizzazioni multiple, ad ingrandimenti di campo su particolari chirurgici che hanno permesso una visione veramente realistica. Come se tutti i partecipanti si trovassero in una grande sala operatoria virtuale”.

Il tutto viene gestito via IP da una sede centrale, da dove è possibile organizzare, attivare, controllare e disattivare sessioni di multivideoconferenza, e parallelamente lanciare streaming audio/video, autorizzare l’ingresso alle sessioni di sale attive o auditori passivi, monitorare le partecipazioni degli utenti. “Il passo successivo – spiega la nota – sarà quello di completare la rete esistente con altre strutture ospedaliere, non solo italiane ma anche estere, tra le quali l’Università di Barcellona”.

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Pubblicato il
25 ott 2007
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