Una mega bolletta da TIM

Una mega bolletta da TIM

Due storie per altrettanti utenti, che si sono visti addebitare importi non dovuti per un errore di fatturazione. Che TIM ha risolto (almeno in un caso) ma solo dopo insistenze degli abbonati. Che ne parlano in rete
Due storie per altrettanti utenti, che si sono visti addebitare importi non dovuti per un errore di fatturazione. Che TIM ha risolto (almeno in un caso) ma solo dopo insistenze degli abbonati. Che ne parlano in rete

Milano – Due casi, tra le numerose segnalazioni pervenute alla redazione di Punto Informatico, riportano alla ribalta alcuni errori di fatturazione in cui è incorsa TIM . In entrambe le vicende (una riguarda un’utenza consumer, l’altra una business) l’operatore ha addebitato in fattura importi non conformi alle offerte proposte, salvo poi emettere (nel primo caso) o promettere (nel secondo caso) il riaccredito di quanto indebitamente fatturato dopo insistenti reclami. Il primo caso, legato all’offerta Tutto Relax Internet (offerta “dati” fruibile
con PC Card dell’offerta TIM Alice Mobile Broadband) trova riscontri in altre vicende descritte nell’ambito della blogosfera ( qui e qui ad esempio), che ha fatto da cassa di risonanza.

Tutto Relax Internet
“Nel mese di luglio ho aderito all’offerta Tutto Relax Internet entro il termine del 31 agosto 2006, forte della convinzione di “avere 500 MB di traffico internet ogni mese per 12 mesi al costo di 19,95 euro al mese”. Ma non mi sono rilassata affatto quando ho aperto il conto della TIM di 960,36 Euro per due mesi!

Sapevo bene di non aver sforato con i MB, allora mi sono attaccata al telefono e ho parlato con due operatori, mesti e del tipo: “che ci vuoi fare? Ti devi rassegnare”. Alla fine li ho convinti a passarmi l’ufficio commerciale. Lì c’era un’operatrice – che ha resistito fino all’ultimo a darmi il nome e il codice, quasi fosse un segreto di stato – che mi ha detto con voce triste e sconsolata che non mi devo preoccupare, è capitato anche ieri che avevano sbagliato bolletta: mi avevano addebitato il consumo pieno e non l’offerta Tutto Relax Internet.

Ho fatto controllare il consumo e avevano sbagliato anche quello. Se ho sforato, nel mese di agosto, è stato forse per 1 Mb: 3,5 Eu + IVA, cifra che l’operatrice mi ha confermato. E alla mia obiezione “Ma dal 24 al 31 luglio potevo usare fino a 250 Mb!”, ho ottenuto una risposta monolitica e anche scocciatissima: No, erano 130, ha capito male. Secca come un proiettile.

E vabbè, ho capito male. Non ho sforato, anzi, sono stata ben al di sotto, ma se ho sforato devo pagare extra 3,5 Eu + IVA (perché poi?). Risultato concreto? Niente, perché lei avrebbe informato gli agenti di Milano e loro avrebbero provveduto a ritelefonarmi. Chiedo di contattare gli agenti di Milano, ma l’operatrice mi risponde che loro, devo capire, lavorano così: a fiducia.

Ma che fiducia posso avere in un’azienda che mi addebita ben 960,36 Euro invece del solo canone del contratto, aggiunti i famosi 3,5 Eu + IVA, che a questo punto pagherei pure volentieri, se fossero solo quelli?
L’operatrice, alla mia richiesta di una celere risposta (ossia chiedendo di ricevere quanto prima la bolletta esatta) si è infine chiamata fuori da ogni responsabilità, non potendo fare nulla più di quanto mi aveva detto.

Tutto questo avveniva il 29 settembre.
Dopo aver inviato per fax, come indicano nel loro sito, una form di molte pagine ad un apparecchio ricevente che però ne riceveva solo una (!), lunedì ho spedito la protesta formale per raccomandata. Dopo le varie peripezie sopra descritte, ho il dovere morale di dire che stamattina, 17 ottobre, ho ricevuto un sms dalla mia banca che mi diceva che la TIM aveva accreditato i 960,36 Eu che aveva illecitamente addebitato.

A parte il fatto che ho perso un mucchio di tempo e che per colpa della TIM questo mese ho comunque sforato il limite di utilizzo della carta di credito, che non potrò utilizzare fino a novembre (anche questo è un danno, o sbaglio?), tutto è finito bene: mi hanno ridato i soldi. Ma se non avessi fatto valere le mie ragioni, come sarebbe andata a finire la mia vicenda?”

Enrica Garzilli – www.asiatica.org

Quel Treo scontato
“Nello scorso inverno, la mia azienda ha aderito ad un’offerta promozionale che proponeva l’acquisto di un Palm Treo650 al prezzo di 298 euro anziché 498. Avendo la necessità di sostituire due smartphone, abbiamo approfittato della promozione ordinando i due nuovi Palm, per i quali era previsto il pagamento con una rateizzazione di 24 mesi.

Nel mese di marzo, dopo la consegna dei Palm, è pervenuta la fattura di TIM, che con nostro sommo disappunto riportava il prezzo di listino per entrambi i Palm (498 euro), senza il calcolo di alcuno sconto.

Immediatamente ci siamo rivolti al customer care, che ci ha rassicurati dicendo di aver aperto una pratica (chiamata “esigenza”) e avrebbe risolto l’errore in breve tempo, promettendo di richiamarci per essere aggiornati sulla situazione.

Non ricevendo aggiornamenti, in maggio richiamiamo il customer care, citando il numero di “esigenza” che l’operatore TIM ci aveva fornito il mese prima. L’aggiornamento che ci viene fornito è paralizzante: “Sì, l’esigenza è in lavorazione, ma per l’emissione di una nota di credito è necessario aspettare anche sei mesi”.
Gli operatori che rispondono al numero verde subiscono incolpevoli le nostre rimostranze, promettendo un sollecito riscontro entro breve tempo.

Nel frattempo, nelle successive fatture TIM, ci sono i regolari addebiti delle rate previste dalla promozione, ognuna delle quali è però calcolata come un ventiquattresimo del prezzo pieno (498 euro) e non, ovviamente, del prezzo scontato (298 euro) previsto dalla promozione stampata nero su bianco su moduli TIM e da noi regolarmente controfirmata.

Un piccolo particolare: ad oggi, 19 ottobre 2006, i sei mesi sono abbondantemente trascorsi dalla nostra segnalazione, tuttavia non c’è alcuna traccia dello storno dell’importo erroneamente fatturato.
Rimaniamo quindi in non più fiduciosa attesa, riproponendoci di valutare con molta ponderatezza, d’ora in poi, le offerte promozionali che promettono vantaggi per gli utenti.”

D.B.

Punto Informatico ha informato TIM di queste problematiche. Non appena arriverà la risposta sarà senz’altro pubblicata su queste pagine.

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Pubblicato il
20 ott 2006
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