Una stampante contro la fame

Una stampante contro la fame

Ecco come ottenere velocemente un burrito direttamente dal proprio smartphone
Ecco come ottenere velocemente un burrito direttamente dal proprio smartphone

Le stampanti 3D stanno riscuotendo non poco successo, soprattutto nei settori di prototipazione rapida, per la costruzione di modellini in plastica o altri materiali derivati da file di progettazione CAD. In realtà, il settore delle stampanti tridimensionali ad estrusione è in continuo fermento e c’è anche chi ha deciso di utilizzare questi macchinari per produrre dolci (come le uova di pasqua), per creare decorazioni per l’industria dolciaria, ma anche per ottenere in futuro dei farmaci su misura per le esigenze del paziente. Insomma, la stampa 3D sembra voler rivoluzionare il modo di approcciare alla produzione di un bene. Per estensione, alcuni designer e inventori sfruttano questo successo dell’estrusione tridimensionale per far parlare di alcune idee e prototipi.
Questo è il caso del BurritoBot.

BurritoBot

Tacciato di essere una stampante 3D di burrito , questo robot, scaturito dalla tesi di laurea di Marko Manriquez, uno studente della Tisch School of the Arts presso La New York University, in realtà non stampa proprio il burrito di per sé, me è piuttosto capace di farcire in modo automatico una tortilla disposta su un piano di lavoro integrato nel macchinario.

Il vantaggio di questo sistema e la sua peculiarità, quindi, sono da ricercare nella possibilità di scegliere a piacere il condimento con il quale farcire il burrito attraverso lo schermo del proprio dispositivo iOS. Una serie di slider infatti consentono all’utente affamato di decidere quanto formaggio, salsa dolce e piccante e quanto guacamole inserire nel proprio burrito e dare quindi l’avvio all’assemblaggio.

BurritoBot

Il BurritoBot riceve i livelli di condimento scelti e comanda una serie di siringhe robotiche pronte a spruzzare la quantità desiderata di salse.

L’obiettivo è di rendere più agevole il confezionamento di un burrito, con minor intervento da parte dell’uomo e con un conseguente accorciamento dei tempi di preparazione. Inoltre, la possibilità del cliente di scegliere attraverso un touchscreen come personalizzare la dose di salse e, quindi, il gusto del burrito diventa un ottimo specchietto marketing per attirare ancora maggiore clientela, trasformandosi così in una ghiotta proposta per le multinazionali di fast food.

Il dispositivo è ancora un prototipo, ma da alcune indiscrezioni sembra che alcune famose catene siano già pronte ad investirvi. Altri, invece, affermano che il prodotto potrebbe cercare finanziamenti su Kickstarter in Luglio. Comunque, qui è possibile sfogliare le pagine Web dedicate al progetto.

(via Mashable Tech )

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Pubblicato il 20 giu 2012
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