Washington (USA) – Chiamata a raccolta per le società hi-tech da parte della US Navy , la potente marina militare degli Stati Uniti d’America. Obiettivo è contribuire allo sviluppo di tecnologie di nuova concezione per bloccare i segnali radio delle reti cellulari e le trasmissioni in broadcasting del nemico.
La richiesta arriva dall’ Office of Naval Research (ONR), ed è parte di un piano generale per dotare la Navy di un comparto tecnologico avanzato , in grado di coprire uno spettro molto più ampio di frequenze e tipologie di network di comunicazione.
In scenari di crisi sempre più complessi e frastagliati (come il moderno battlefield delle strade di Bagdad), è infatti pressante l’urgenza di sviluppare capacità di controllo e disturbo delle comunicazioni radio ed elettroniche del nemico, mantenendo nel contempo intatte le possibilità delle trasmissioni delle forze armate americane ed alleate. Occorre insomma ripristinare quella superiorità tecnologica , tanto vantata sui mari e nei cieli, anche in scenari urbani in cui si debba combattere casa per casa.
A tal proposito, la Navy vuole impossessarsi dei segreti delle comunicazioni civili , apprendendo e sviluppando il know how giusto per bloccare e controllare network e tecnologie quali telefoni cellulari, trasmissioni a banda larga e sistemi Wi-Fi . È urgente anche lo sviluppo di capacità di manipolazione delle comunicazioni satellitari che lavorano nello spettro compreso tra i 18 e 40 GHz.
Una volta concretizzate queste nuove capacità, la marina USA pianifica di implementarle nella strumentazione a disposizione dell’ EA-6B Prowler , jet bi-motore di supporto impiegato negli scenari di guerra elettronica come quelli già citati.
Nella richiesta di collaborazione per le aziende IT, disponibile sotto forma di documento PDF liberamente consultabile , la Navy specifica che sarebbe gradito il supporto dell’industria di settore anche per le prove sul campo dei nuovi apparati tecnologici.
Alfonso Maruccia