Avrebbero messo in piedi una vera e propria federazione della pirateria, votata solo ed esclusivamente alla violazione sistematica del copyright. Tre i protagonisti di questa cosca del file sharing , così come descritta dai legali di Liberty Media , un conglomerato di media specializzato in vari contenuti audiovisivi, dallo sport all’intrattenimento di massa. Tre società a formare una sorta di triade della pirateria, recentemente trascinata presso una corte della Florida.
Al vertice della piramide ci sarebbe Hotfile.com , servizio di file hosting con base a Panama. Una società particolarmente sospetta, almeno secondo i legali di Liberty Media . Il suo stesso gestore – un cittadino russo di nome Anton Titov – avrebbe ottenuto più residenze, dalla Bulgaria all’Olanda. Titov cercherebbe di dileguarsi continuamente nell’ombra, offuscando qualsiasi informazione precisa sulla natura della sua attività.
E il gestore di Hotfile.com avrebbe addirittura un alter ego nell’ host Lemuria Communications, responsabile dei server del cyberlocker dal Texas e dalla Florida. Il terzo vertice della piramide sarebbe quindi occupato dalla società specializzata in micropagamenti PayPal, rea di aver permesso il trasferimento di denaro dagli utenti a Hotfile.com . Liberty Media ha infatti citato in giudizio circa mille iscritti al servizio, responsabili delle violazioni a mezzo link.
Stando alle accuse , questa sorta di cosca avrebbe volontariamente ignorato qualsiasi avviso da parte dei legittimi detentori dei diritti, rinunciando ad indicizzare i vari contenuti illeciti per ottenere i più lauti guadagni . Al pari di altri cyberlocker , Hotfile.com propone ai suoi utenti due tipologie di download, una più lenta ma gratuita e una decisamente più rapida a pagamento. Gli avvocati di Liberty Media hanno però riconosciuto la contemporanea presenza di contenuti del tutto legittimi .
Ma allo stesso tempo Hotfile.com non sarebbe tutelabile tra le calme acque del cosiddetto safe harbor , previsto come un porto sicuro per gli intermediari di Internet dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA). Secondo le accuse , il servizio avrebbe sempre rifiutato di registrare un DMCA agent presso lo United States Copyright Office . Liberty Media vorrebbe ora che tutti i trasferimenti via PayPal venissero congelati, fissando a 150mila dollari la sanzione per ciascuna delle opere scaricate illegalmente .
Mauro Vecchio