USA, la cyberzarina alla guerra del copyright

USA, la cyberzarina alla guerra del copyright

Victoria Espinel cercherà di muoversi su tre fronti, per modificare le attuali leggi statunitensi sul diritto d'autore. Lo streaming dovrebbe essere considerato un crimine. I federali dovrebbero intercettare Internet
Victoria Espinel cercherà di muoversi su tre fronti, per modificare le attuali leggi statunitensi sul diritto d'autore. Lo streaming dovrebbe essere considerato un crimine. I federali dovrebbero intercettare Internet

Un agguerrito documento di circa 20 pagine, diramato dallo U.S. Intellectual Property Enforcement Coordinator e vergato dalla cyberzarina Victoria Espinel per far luce sull’immediato futuro del diritto d’autore in terra statunitense. Una significativa serie di modifiche alle attuali leggi sul copyright, che inasprisca ancora la già accesa lotta al P2P e allo streaming selvaggio.

Proprio sullo streaming dei contenuti si è concentrato in primis il white paper , alla ricerca di nuove disposizioni di legge su un fenomeno che si è ormai affiancato – se non addirittura superandolo – alla condivisione illecita dei file su Internet. La cyberzarina voluta dall’Amministrazione Obama pare avere idee piuttosto chiare : lo streaming dei contenuti deve essere considerato un vero e proprio crimine .

Il legislatore statunitense è stato così chiamato a rapporto, nel tentativo di inquadrare in maniera più precisa tale attività online. Dubbi sono stati infatti sollevati: la trasmissione in streaming di un contenuto audiovisivo dovrebbe essere considerata come una public performance . Chiunque trasmetta in streaming senza aver pagato per un’apposita licenza non potrebbe essere considerato un criminale .

La posizione di Espinel sullo streaming è tra le più dure, accompagnata da altri due punti cruciali contenuti nel documento. La cyberzarina vorrebbe affidare alle varie agenzie federali – FBI compresa – il compito di intercettare comunicazioni e connessioni Internet , alla ricerca di vere e proprie cosche criminose legate alla violazione del copyright. Attualmente nessuna previsione del Wiretap Act contempla questo genere di reato.

La guerra di Espinel si è poi spostata sul fronte radiofonico, verso tutte quelle emittenti che in genere pagano gli autori per la messa in onda. Autori, non esecutori. La cyberzarina vorrebbe dunque una sorta di diritto alla public performance , che obbligherebbe tutte le stazioni radiofoniche a pagare anche per le band che registrino una canzone. La lobby del broadcasting radiofonico è già insorta in modo feroce.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
16 mar 2011
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