USA, ombre sui sequestri del copyright

USA, ombre sui sequestri del copyright

Un gruppo di congressman statunitensi scrive ai vertici della Sicurezza Nazionale. Dubbi sulle tattiche per la tutela del copyright online. Con frequenti sequestri di domini, ottenuti senza prove
Un gruppo di congressman statunitensi scrive ai vertici della Sicurezza Nazionale. Dubbi sulle tattiche per la tutela del copyright online. Con frequenti sequestri di domini, ottenuti senza prove

Una lettera aperta all’attenzione del Procuratore Generale statunitense Eric Holder e del Segretario alla Sicurezza Nazionale Janet Napolitano. Un gruppo di congressman bipartisan – Zoe Lofgren, Jared Polis e Jason Chaffetz – ha mostrato preoccupazione per le tattiche adottate dal Department of Homeland Security (DHS) per la tutela del copyright nel vasto ecosistema connesso.

Nel mirino è così finita Operation In Our Sites , lanciata alla fine del 2010 per sequestrare in massa tutti quei domini web legati alla condivisione illecita di materiale tutelato dal diritto d’autore. Insieme all’operazione gemella Operation Fake Sweep – che proprio di recente si è manifestata con il suo ultimo raid su alcuni siti di streaming sportivo – i sigilli imposti dalla Sicurezza Nazionale suscitano perplessità tra i congressmen a stelle e strisce.

Con i suoi colleghi al Congresso, Zoe Lofgren ha tirato in ballo il caso Dajaz1 , popolare blog musicale sequestrato dal governo su segnalazione della Recording Industry Association of America (RIAA). Numerosi contenuti presenti sul sito si erano rivelati perfettamente legali, con le stesse etichette discografiche a garantire i diritti per la proliferazione di link a brani musicali .

Senza alcuna comunicazione o spiegazione, i vertici del DHS avevano restituito il dominio Dajaz1.com ai proprietari. Caso simile quello che ha coinvolto il sito di indexing sportivo Rojadirecta, i cui domini sono stati trattenuti in un vero e proprio limbo digitale per più di un anno . La società iberica Puerto 80 è poi rientrata in possesso dei suoi spazi cibernetici senza specifiche motivazioni.

Gli attivisti di Electronic Frontier Foundation (EFF) hanno condiviso i timori espressi dal gruppo di congressman statunitensi. Quello della Sicurezza Nazionale sarebbe un pericoloso abuso di potere, basato sul sequestro di domini web senza prove concrete. EFF ha così chiesto al governo di adottare policy precise per tutelare le attività online di piattaforme per la condivisione dei contenuti .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 5 set 2012
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