USA, per una Rete globale

USA, per una Rete globale

Una proposta di legge per difendere l'integrità di una Internet intesa come unico grande network. E per liberarla da singoli interessi nazionali, sugli standard e sul filtraggio dei contenuti
Una proposta di legge per difendere l'integrità di una Internet intesa come unico grande network. E per liberarla da singoli interessi nazionali, sugli standard e sul filtraggio dei contenuti

Per difendere l’integrità tecnologica della Rete, il libero flusso globale dell’informazione oltre che le varie opportunità di mercato a favore delle aziende a stelle e strisce. Così si presenta una proposta di legge portata avanti dal repubblicano Zoe Lofgren alla House of Representatives del Congresso statunitense.

Un disegno di legge chiamato The One Global Internet Act of 2010 , partorito da Lofgren per far fronte ad una serie di minacce tese ad una Internet sviluppata come un unico grande network . Ovvero un vasto ecosistema economico-tecnologico, la cui integrità sarebbe messa continuamente a repentaglio dai più diversificati – nonché singoli – interessi nazionali.

In particolare da paesi come la Cina, che avrebbe più volte cercato di ritagliarsi degli standard propri nelle tecnologie wireless. O da nazioni come la Russia e la Corea del Sud, alla caccia di differenti standard legati alla cifratura , tecnologia cruciale per il commercio su Internet oltre che per la sicurezza nelle comunicazioni online.

Ma quella relativa all’acquisizione di standard differenti non è l’unica minaccia evidenziata dal documento. Che ha poi puntato il dito contro i paesi maggiormente impegnati nel filtraggio di certi contenuti della Rete. Come l’Iran, la stessa Cina e la Turchia, da tempo in rotta di collisione con la piattaforma di video sharing YouTube.

Terzo rischio, quello rappresentato da paesi stranieri che impongono all’entrata dei rispettivi mercati delle onerose barriere d’accesso . “Tutte queste attività – si legge nel documento – minacciano in vari modi gli interessi degli Stati Uniti. Permettono ai governi autoritari il controllo di Internet. E ostacolano le aziende statunitensi nella libera competizione all’interno di mercati stranieri”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
6 lug 2010
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