Washington (USA) – La nazione più internettiana del mondo, gli Stati Uniti, è anche un paese in cui, in numerosi stati, a vastissimi territori corrisponde una popolazione scarsa o “sparpagliata”. Pertanto una parte consistente di popolazione non ha a disposizione i servizi internet veloci assicurati nelle città. E, secondo gli esperti, questo sta portando ad una nuova ulteriore forma di digital divide, quella della connettività in aree urbane contrapposta alla connettività in aree rurali.
Per fare fronte a questo problema, a Washington si moltiplicano le pressioni di chi vorrebbe sconti fiscali, agevolazioni sugli investimenti e regolamentazione più leggera per gli interventi in queste aree, in modo tale da indurre un maggior numero di imprese di settore ad investire in zone oggi poco promettenti sul piano business.
Per il momento, il tutto si è tradotto in una proposta di legge che prevede finanziamenti agevolati per chi investirà nella internet ad alta velocità nelle zone rurali, con addirittura la possibilità di restituire in 30 anni, al tasso del 2 per cento, le somme percepite . Va detto che negli anni ’30 con questo sistema gli Stati Uniti portarono i servizi essenziali, come l’elettricità, nelle zone più disagiate e remote del paese.