USA, strumenti mobile per la democrazia

USA, strumenti mobile per la democrazia

Il governo statunitense è impegnato in prima persona nel finanziamento della creazione di una app per cellulari e smartphone grazie alla quale i manifestanti di tutto il mondo potranno salvaguardare la propria "rete" di conoscenze
Il governo statunitense è impegnato in prima persona nel finanziamento della creazione di una app per cellulari e smartphone grazie alla quale i manifestanti di tutto il mondo potranno salvaguardare la propria "rete" di conoscenze

Il ” panic button ” a favore della democrazia vede il coinvolgimento diretto del Dipartimento di Stato USA, impegnato con finanziamenti e non solo a facilitare la vita dei manifestanti pro-democrazia negli stati nordafricani e in tutto il mondo. Una “app” per smartphone Android è in via di sviluppo, mentre si sta valutando la realizzazione di una versione specifica anche per telefoni marcati Nokia. iPhone? Attualmente non pervenuto.

Il panic button sponsorizzato dalla Casa Bianca permette di cancellare – con la pressione appunto di un semplice tasto – la rubrica del proprio smartphone/cellulare nei casi in cui il possessore del dispositivo mobile venisse attenzionato dalle forze di polizia dei governi repressivi, i quali non esitano a usare il pugno duro e gli arresti di massa contro le manifestazioni di piazza.

Il Dipartimento di Stato ha investito denari nel progetto muovendosi con un approccio da capitalista di ventura: naturalmente l’obiettivo non è moltiplicare a dismisura la somma finanziata, quanto piuttosto “diversificare” l’investimento foraggiando l’innovazione proveniente dalle start-up piuttosto che rimpinguando le già troppo capaci borse dei soliti noti.

Il panic button pro-manifestazioni democratiche fa parte di una più ampia iniziativa del Dipartimento di Stato nota come Internet freedom programming , un progetto che ha sin qui raccolto 22 milioni di dollari in fondi federali e che prevede anche la distribuzione di informazioni e conoscenze necessarie a scavalcare filtri e firewall di stato messi in piedi in “ambienti Internet duramente ostili”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 apr 2011
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