USA, un megamagnete per il progresso

USA, un megamagnete per il progresso

I ricercatori del National High Magnetic Field Laboratory festeggiano la nascita di uno tra i magneti più potente della storia: aprirà nuove frontiere nella ricerca scientifica
I ricercatori del National High Magnetic Field Laboratory festeggiano la nascita di uno tra i magneti più potente della storia: aprirà nuove frontiere nella ricerca scientifica


Tallahassee (USA) – Quindici tonnellate di peso, cinque metri d’altezza e la capacità di sviluppare campi magnetici da 21 tesla di potenza: il super-magnete sviluppato dagli scienziati del National High Magnetic Field Laboratory , in Florida, è una bestia d’acciaio che “rivoluzionerà la ricerca scientifica”, promettono i progettisti.

Il nuovo strumento, frutto di 13 anni di sforzi e ricerche, verrà impiegato nello studio di componenti chimici e biologici – grazie alla sua incredibile potenza sarà possibile creare precisissimi strumenti per l’analisi e la mappatura a risonanza magnetica . Sebbene i laboratori statunitensi abbiano creato magneti assai più potenti, la stabilità e l’accuratezza di questo gigante da 16 milioni di dollari sono inarrivabili nel campo della ricerca.

Greg Boebinger, direttore del progetto, intervistato da USA Today , dichiara con soddisfazione: “Abbiamo stabilito un nuovo record mondiale: non esiste altro strumento simile che possa eseguire mappature a risonanza magnetica altrettanto approfondite ed affidabili”. Infatti, per la prima volta nella storia, gli scienziati hanno a disposizione un equipaggiamento che permette di studiare l’infinitamente piccolo grazie ai principi della risonanza magnetica nucleare . “Possiamo studiare proteine ed altre molecole”, dice il chimico Timothy Cross.

Il segreto del megamagnete, che opera ad una frequenza di 900MHz, è nella capacità di sviluppare un campo magnetico di dimensioni ragguardevoli: una volta azionato, il marchingegno crea un campo magnetico 420mila volte maggiore di quello terrestre, concentrata su un’area di ben 105 millimetri cubi. “Sembra poco – afferma Cross – ma avere a disposizione un tale volume è un vero record rispetto alle apparecchiature in possesso di altri paesi”.

Gli impieghi del supermagnete non si limitano al campo della chimica: qualsiasi grande invenzione tecnologica dell’ultimo secolo, sottolineano i ricercatori, è stata possibile grazie ai progressi nello studio dei campi magnetici e della loro applicazione . Dall’elettronica fino alla farmaceutica, dalla meccanica fino ai semiconduttori: “si apre una nuova era per la scienza”, conclude Cross in una nota ufficiale.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 3 ago 2005
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