Il tracciamento di un veicolo a mezzo GPS non andrebbe a costituire una violazione della privacy, almeno se condotto dagli agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI) per seguire gli spostamenti privati di un individuo sospetto .
Questa la recente decisione di un giudice del Missouri, a sottolineare come gli agenti federali statunitensi non abbiano alcun bisogno di un mandato per installare un dispositivo GPS sull’auto del cittadino Fred Robinson , sospettato di corruzione negli uffici della Tesoreria di St.Louis.
Il regolare svolgimento delle indagini del Bureau non andrebbe dunque ostacolato con i principi stabiliti dal Primo Emendamento della Costituzione statunitense. Il device per il tracciamento GPS non sarebbe risultato invasivo, non arrecando alcun danno all’auto o al sospettato in questione . (M.V.)