Washington (USA) – I siti web istituzionali americani sono finiti sotto l’occhio critico del Progressive Policy Institute, società di analisi e ricerca che ruota nell’orbita del partito Democratico. Da una parte ci sono i siti delle aziende e dell’e-commerce, ricchi di servizi e novità, di indicazioni e di interattività. Dall’altra quelli della Casa Bianca , del Congresso e delle altre istituzioni: ingessati, poco aggiornati, complessi, obsoleti.
Questa la sintesi della critica sulla qualità della presenza online delle istituzioni, critica che si inserisce in una campagna elettorale per le presidenziali che pare giocarsi in buona parte proprio sull’attenzione dedicata ad internet, alla new economy e ai programmi che vengono attivati in questa direzione.
Stando all’Institute, quello che si sta creando è un vero e proprio “digital divide” di nuovo genere, quello tra “il mondo della rete che si evolve” e delle “istituzioni online”. Secondo gli esperti, è necessaria un’iniziativa di governo nel brevissimo periodo perché siano rispettate le promesse di trasparenza e buona gestione nella direzione del cosiddetto “governo elettronico”.