Usi il PC? Andrai dall'oculista

Usi il PC? Andrai dall'oculista

Lo sostiene una rilevazione citata al lancio di una nuova struttura sanitaria dedicata: l'88 per cento di coloro che usano spesso il computer avrà dei disturbi alla vista
Lo sostiene una rilevazione citata al lancio di una nuova struttura sanitaria dedicata: l'88 per cento di coloro che usano spesso il computer avrà dei disturbi alla vista

Milano – Ha il sapore di una amara inevitabilità il dato che è stato diffuso ieri in occasione del lancio di una clinica oculistica: gli esperti hanno dichiarato che l’88 per cento di coloro che usano il computer con frequenza, come chi lo usa per lavoro, ha alte probabilità negli anni di sviluppare una qualche patologia collegata a questa attività.

occhio Secondo i responsabili della CDI EyeClinic di Milano, peraltro, in Italia si fa pochissima prevenzione per la vista, e i dati dei disturbi non monitorati e delle patologie non diagnosticate sarebbero preoccupanti .

Va detto che l’insorgenza di patologie a carico degli occhi di chi lavora al computer è tutto meno che un dato nuovo, sebbene la percentuale citata dagli esperti CDI appaia particolarmente preoccupante. Già due anni fa a Punto Informatico il dott. Bruno Piccoli, esperto di fama mondiale, spiegava che “chiunque utilizzi un computer in modo lavorativo, ovvero per almeno 20 ore settimanali, in un luogo di lavoro pubblico o privato, deve essere sottoposto per legge ad una serie di controlli obbligatori che implicano una valutazione di tipo medico e la stesura di un apposito documento per la previsione dei rischi”.

Inoltre, le normative italiane prescrivono precise raccomandazioni nella prevenzione dei danni visivi che possono sopraggiungere dall’esposizione continua ai monitor. Il problema è che, come sanno bene molti operatori ed informatici, questo genere di prevenzione non viene posta in atto.

Le conseguenze possono rivelarsi gravi non solo per la salute delle persone ma anche per gli altri. Secondo Piccoli, infatti, i disturbi oculari e visivi sul posto di lavoro, sono una pericolosa realtà che “può interferire con i processi cognitivi ed aumentare le possibilità di errori, anche fatali, in tutti quegli usi critici delle tecnologie informatiche: trasporti aerei, centrali elettriche e via dicendo”.

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Pubblicato il
13 giu 2008
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