Utenti di PC a rischio trombosi?

Utenti di PC a rischio trombosi?

Lo teorizzano alcuni scienziati neo-zelandesi, secondo cui sedere lunghe ore davanti al computer può provocare danni ben più gravi di quelli già noti. Il buon senso unica risorsa
Lo teorizzano alcuni scienziati neo-zelandesi, secondo cui sedere lunghe ore davanti al computer può provocare danni ben più gravi di quelli già noti. Il buon senso unica risorsa


Roma – Rimanere seduti lunghe ore davanti al computer è una diffusa abitudine negli heavy users delle nuove tecnologie. Ma è una abitudine che potrebbe addirittura uccidere. Ad affermarlo sono alcuni scienziati neozelandesi che hanno affrontato la questione nell’ultimo numero dello European Respiratory Journal .

I ricercatori hanno raccontato quello che definiscono il primo caso capace di dimostrare una diretta relazione tra un certo utilizzo del computer e l’insorgenza della trombosi, ribattezzata per l’occasione “e-thrombosis”.

Come ha spiegato il dottor Richard Beasley, dell’Istituto di ricerca medica di Wellington, il caso riguarda un 32enne che per un certo tempo ha passato dalle 12 alle 18 ore al giorno seduto davanti al proprio computer: “Spesso si alzava dalla sua postazione di lavoro solo una volta ogni una o due ore, ma anche ogni sei”. Dopodiché è accaduto che nelle vene delle gambe si sia formato un trombo, un coagulo di sangue, che è viaggiato fino ai suoi polmoni provocandogli gravi difficoltà respiratorie.

La situazione, descritta come del tutto simile a quelle forme trombotiche che talvolta assalgono chi viaggia in aereo su lunghe distanze, avrebbe potuto portare a conseguenze tragiche se non affrontata con tempestività. Secondo Beasley quello analizzato “non è certo un caso isolato”.

Per prevenire l’insorgenza di questo problema o degli altri disturbi che possono essere causati da una eccessiva “sedentarietà” davanti al computer è, come sempre, il buon senso a dare indicazioni, suggerendo, ad esempio, di ricorrere a frequenti pause e brevi passeggiate. Contro l’e-thrombosis i medici consigliano la frequente flessione delle articolazioni degli arti inferiori, di evitare il consumo di alcool, di bere acqua e in generale di sgranchire le gambe almeno una volta ogni ora.

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Pubblicato il 30 gen 2003
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