V.92, i modem ancora lo attendono

V.92, i modem ancora lo attendono

Che fine ha fatto lo standard che prometteva più velocità e funzionalità agli utenti di modem 56K? Dopo un anno di letargo, forse qualcosa comincia a muoversi
Che fine ha fatto lo standard che prometteva più velocità e funzionalità agli utenti di modem 56K? Dopo un anno di letargo, forse qualcosa comincia a muoversi


Roma – E’ passato quasi un anno e mezzo dall’ approvazione , da parte dell’ITU-T, delle specifiche v.92, il nuovo protocollo standard per i modem analogici che promette più prestazioni e funzionalità.

Nonostante fra la fine dello scorso e l’inizio di questo anno alcuni fra i più grossi produttori di modem e di dispositivi di rete, fra cui Conexant, Lucent e U.S. Robotics, abbiano annunciato piani per il supporto della nuova tecnologia, ad oggi sono pochissimi gli ISP nel mondo ad offrire compatibilità con questo nuovo protocollo.

Dopo mesi di profondo letargo, qualcosa sembra però cominciare a muoversi. Compaq, insieme ad altri produttori statunitensi, ha infatti annunciato l’intenzione di integrare, sui prossimi computer, modem aggiornati allo standard v.92.

Notizie di speranza arrivano anche da Agere Systems, il primo produttore ad aver commercializzato modem v.92, il quale ha fatto sapere di aver migliorato la compatibilità dei suoi prodotti con i dispositivi di rete di Cisco, Nortel, CommWorks e Lucent.

La compatibilità è un fattore di primaria importanza per la diffusione del nuovo protocollo: gli ISP vogliono infatti la garanzia che, una volta aggiornate le loro batterie di modem, i propri router e switch possano supportare la nuova tecnologia.

Gli ISP attendono poi che sul mercato nasca un’effettiva richiesta di modem v.92, cosa che fino ad oggi non c’è stata, e per almeno due ragioni: la scarsa conoscenza dello standard da parte dell’utenza di massa (che nella maggior parte dei casi sarà costretta ad acquistare un nuovo modem) e lo scarso interesse mostrato dai produttori di PC.

Il muoversi di un gigante come Compaq può dunque far ben sperare, anche se è ancora presto per dire quando il neo standard inizierà a rimpiazzare l’attuale v.90.

Nonostante le novità introdotte, il v.92 appare come una tecnologia anacronistica in un momento in cui non si fa che parlare delle promesse portate dalla banda larga: DSL, satellite, cavo, linee elettriche.

Purtroppo, come ben sanno gli italiani, la larga banda è ancora un miraggio per molti: nel nostro paese, ma un po’ in tutta Europa, l’unica vera tecnologia a portata di mano è ADSL, ma la sua copertura è ancora a macchia di leopardo e i suoi prezzi fuori della portata di chi si connette ad Internet solo poche ore a settimana.

La verità è che oggi il mezzo di connessione ad Internet più diffuso rimane il modem analogico tradizionale e ci vorrà probabilmente ancora qualche anno perché ADSL possa ribaltare questo dato. E dunque, in attesa che la larga banda si diffonda quasi ovunque, i prezzi calino ed i servizi maturino, il v.92 avrà ancora una grossa chance di diffondersi sul mercato di massa.


Ecco in sintesi le novità che lo standard v.92 introduce nel campo dei modem analogici.

Le specifiche prevedono tre nuove funzionalità: “V.PCM Upstream”, “Modem on Hold” e “Quick Connect”.

V.PCM permette un incremento nella velocità di upstream (dall’utente verso l’ISP) dagli attuali 31,2 Kbps a 48 Kbps. L’utente potrà scegliere di favorire le massime prestazioni di downstream (dall’ISP verso l’utente), la cui velocità massima è di 53 Kbps, o di “bilanciare” la comunicazione incrementando la larghezza di banda in upstream e riducendo quella di downstream.

La funzione Quick Connect consente invece di dimezzare i tempi di instaurazione della connessione con il proprio provider. Un modem v.92 è infatti in grado di confrontare la nuova connessione con quella precedente e, se le condizioni della linea sono simili, può bypassare la sequenza di test.

La funzione Modem on Hold è forse la più interessante per chi dispone di una sola linea telefonica. Questa permette infatti all’utente di sospendere la connessione dati per rispondere ad una chiamata vocale, ristabilendo in seguito il collegamento con il proprio provider senza perdere la connessione. Il tempo massimo a disposizione dell’utente per riprendere la connessione dati è di circa 15 minuti.

Il v.92 sarà accompagnato da un altro standard dell’ITU, il v.44, un aggiornamento alla raccomandazione V.42 sulle tecniche di compressione dei dati: questo nuovo protocollo, basato sugli algoritmi di compressione LZJH, è in grado di incrementare la compressione di una tipica pagina HTML fino al 30% in più rispetto al precedente standard. Questo sicuramente contribuirà a velocizzare la navigazione, sebbene risulterà del tutto inefficace nel download di file già compressi.

U.S. Robotics, uno dei primi produttori di modem ad aver rilasciato aggiornamenti al v.92, sostiene che “molti modem v.90 possono essere aggiornati al nuovo v.92 attraverso il download del nuovo firmware: in molti casi, l’aggiornamento dall’attuale v.90 è gratuito”. Per maggiori informazioni è possibile consultare questa pagina .

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Pubblicato il
4 ott 2001
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