La Federazione delle Organizzazioni dei Consumatori tedesche (VZVB) ha denunciato Valve Corporation, tra le più apprezzate software house statunitensi, proprietaria dello store di digital delivery videoludico Steam. I giochi acquistati su Steam non possono essere rivenduti a terzi, lamenta VZVB, nonostante in Europa la vendita del software “usato” sia perfettamente legale.
La denuncia arriva a qualche mese di distanza dall'”avvertimento” dato a Valve dalla federazione a tutela dei consumatori, con la richiesta esplicita – e mai soddisfatta – di modificare l’EULA imposta agli utenti, la relativa protezione contro le class action e il divieto di rivendere i giochi acquistati su Steam.
Ogni titolo comprato sul popolare store digitale viene infatti concesso solo “in licenza” all’acquirente, che può fruirne solo finché si limita a usare il suo account e non ha alcun diritto di rivenderlo a terzi. Ma la legittimità del mercato del software “di seconda mano” è stata recentemente sancita dalla Corte di Giustizia Europea, e ora Valve dovrà affrontare una causa che si prospetta sarà lunga e foriera di conseguenze difficili da prevedere.
In passato i tribunali tedeschi si erano già pronunciati su una causa intentata da VZVB contro Valve, ma ora la federazione si fa forte della recente decisione presa in sede europea e prova a “educare” tutti gli altri rivenditori di giochi in formato digitale (oltre a Valve stessa) sul rispetto dei diritti dei consumatori tedeschi al “possesso” di un prodotto anche se fatto di bit immateriali.
Alfonso Maruccia