Video/ DivX libera la potenza dell'MPEG4

Video/ DivX libera la potenza dell'MPEG4

Il formato di compressione MPEG4 trova incarnazione in un codec gratuito, il DivX, che sebbene venga additato come uno degli strumenti per piratare DVD, si rivela un'ottima alternativa ai formati di compressione tradizionali
Il formato di compressione MPEG4 trova incarnazione in un codec gratuito, il DivX, che sebbene venga additato come uno degli strumenti per piratare DVD, si rivela un'ottima alternativa ai formati di compressione tradizionali


A differenza dell?industria discografica, che si è ritrovata per le mani la bomba MP3, l?industria cinematografica, con lo standard DVD, pensava di riuscire a controllare il rapporto tra l?informatica e il cinema grazie al regional code e ai vari formati di protezione, ma un nuovo formato di compressione chiamato DivX, sta completamente rivoluzionando il mercato. Se il formato MP3 permette di ridurre del 90% le dimensioni delle tracce audio mantenendo un?ottima qualità audio, così il DivX riesce a comprimere le dimensioni di un film su DVD fino a farle combaciare con quelle di un normale CD, il tutto mantenendo una buona qualità
audio e video.

Il codec video chiamato DivX (che non ha niente a che fare con il sistema omonimo per l’affitto di DVD) circola su Internet dai primi di marzo e sta diventando sempre più popolare.
Il DivX consente di comprimere un video riducendolo ad una frazione della sua dimensione originaria e mantenendo una qualità superiore a quella VCR. Comprimere in questo nuovo formato è certamente un’operazione non banale, ma la qualità globale è senza dubbio superiore rispetto agli altri formati video.

Di certo il DivX, in accoppiata con il DeCSS, rappresenta una bomba ad orologeria per la DVD Copy Control Association: è facile immaginare, e già succede, come film su DVD possano essere riversati con il DeCSS su hard disk e poi compressi in DVD per essere masterizzati su un normale CD oppure distribuiti via Internet.
Secondo gli esperti, se la codifica viene effettuata correttamente, circa 100 minuti di film in formato DivX possono entrare in un normale CD mentre un film codificato in MPEG, con qualità più bassa, arriva ad occupare almeno il doppio.

Il codec DivX, di cui tanto si parla in questi giorni, dato un file in formato AVI, comprime il video nel formato MPEG4v3 e l?audio in MP3 (o MS audio). Questo permette di ottenere un?alta qualità audio e video in file di piccole dimensioni. Il DivX altro non è che un hacking del codec Microsoft MPEG4 uscito per breve tempo in versione beta e funzionante solo con il formato proprietario ASF.

L’MPEG4 è un codec di compressione video che garantisce un’elevata qualità a fronte di un basso bit-rate. Generalmente i file in tale formato occupano solo una frazione (circa il 15%) della dimensione di un DVD standard, inoltre la risoluzione di 640×480 lo rende il miglior formato
per l?home video.

Vediamo alcune delle caratteristiche salienti di questo formato:

– formato in uscita: flessibile, la più comune è comunque l’AVI;
– risoluzione: variabile, le più diffuse sono 640*480 oppure le risoluzioni standard dei formati PAL/NTSC;
– livello compressione: dipende dalla qualità e dalla risoluzione scelte per l’audio ed il video, ma generalmente 80-90 minuti con una risoluzione video di 640*480 occupano 650 MB di spazio.
– qualità: quella del video è simile allo SVHS/DVD; quella audio, molto più variabile, ha in genere la qualità CD+ (48 KHz, 96 Kbps stereo)
– tempi di decodifica: 2-4 frame al secondo su di un PII-350.

Questi fattori hanno fatto sì che qualcuno considerasse il formato
MPEG4 l?equivalente del formato MP3 per il mondo del video, con il solo problema che tale tecnologia fino alla comparsa del DivX era stata limitato da Microsoft al supporto del solo formato proprietario ASF.


I dischi in formato DVD sono protetti con un sistema chiamato Content Scrambling System (CSS). I DVD player decrittano tali protezioni durante la lettura del disco.
Le aziende che vogliono realizzare un DVD player devono pagare una licenza molto costosa per ottenere una chiave per decrittare tale algoritmo alla DVD Copy Control Authority. Ogni richiedente ottiene così la sua propria chiave con la quale può decodificare la protezione e riprodurre il contenuto di un DVD. Se una di queste chiavi finisce nelle mani sbagliate, i futuri DVD saranno fatti in maniera tale da non funzionare più con tale chiave.

Quando i DVD player sono apparsi sui computer, nessuna software house aveva intenzione di spendere migliaia di dollari per ottenere una licenza per scrivere un DVD player per Linux. Così alcuni noti hacker del mondo Linux hanno pensato bene di scrivere da sé il proprio algoritmo per decrittare il CSS e pubblicarne il sorgente su Internet. Tali persone, dopo avere utilizzato un processo di reverse engineering su di un noto decoder commerciale e trovare in questo modo una chiave di decodifica, hanno poi applicato la loro scoperta al DeCSS, il noto programmino in grado di decrittare un DVD e riversarlo su hard disk.

Nel momento in cui il DeCSS cominciò a diffondersi su Internet la DVD Copy Control Authority intimò a chiunque di cessare immediatamente persino la pubblicazione di link a siti che distribuissero il DeCSS: un’intimazione del genere arrivò persino a Yahoo!!

Quando la DVD Copy Control Authority si rese conto che le intimidazioni servivano a poco, iniziò a fare sul serio citando in giudizio centinaia di persone, incluso un norvegese di 16 anni che come unica colpa aveva l’aver distribuito per primo il DeCSS sulla Rete.

Nonostante tutto il polverone sollevato dalla DVD Copy Control Authority la copia illegale di DVD resta sempre antieconomica: un DVD vergine costa sui 50 dollari contro i 20-30 dollari di quelli originali. La copia dei DVD realizzata con i masterizzatori del mercato home ha inoltre un altro problema: le tracce che contengono le chiavi di crittazione sono premasterizzate con degli zeri.

Guardando la cosa da un altro punto di vista si può affermare che la copia di backup di un DVD è perfettamente legale. Chiunque possiede un software ha il diritto di avere una copia di riserva, chi possiede un CD audio ha il diritto di riversarlo su cassetta per ascoltarlo in macchina. Questo è un caso riconosciuto dalla legge.

Ma visto che già da un anno da Hong Kong arrivano DVD contraffatti, e quindi copiati con tecniche ben più raffinate e veloci di quelle che si basano su DeCSS e DivX, perché la DVD Copy Control Authority è così avversa a tale tool? Per un’ottima ragione economica: la chiave di protezione non le fornisce solo un mezzo anti-copia, ma anche un vero e proprio monopolio sul mercato dei player per DVD e qualora questo dovesse venire a mancare si interromperebbe anche l’ingente afflusso di denaro nelle sue casse proveniente dalla vendita delle chiavi.


Per sperimentare le potenzialità del DivX abbiamo compresso il contenuto di un DVD, l’unico media ad avere una qualità così elevata da poterci permettere di valutare l’effettiva qualità di questo compressore. Dobbiamo dire che dopo qualche esperimento non troppo edificante abbiamo alla fine ottenuto degli ottimi risultati ed una qualità davvero elevata. Affinché anche voi possiate provare con mano la qualità di questo codec vi esponiamo i passi necessari a riversare e comprimere su hard disk il contenuto di un DVD.

Diciamo subito che i file compressi in formato DivX, anche se hanno estensione .avi, possono essere eseguiti solamente se nel sistema sono installati i codec MPEG4v3 oppure se sono presenti dei player che supportano tale formato.
La procedura sotto proposta per comprimere un video in formato DivX partendo da un DVD è solo una delle tante esistenti, ma rispetto alle altre risulta la più semplice, specie per coloro che non hanno mai usato software del genere.

Primo passo: copiare il contenuto del DVD su hard disk
Software necessari: DeCSS v. 1.21 b1 o DOD DVD Ripper v1.1
Procedura: dopo avere inserito il DVD nel lettore bisogna eseguire una delle due utility indicate sopra. (Se si usa il DOD è meglio disabilitare l’opzione DMA del lettore DVD). Nel DVD troverete alcuni file con estensione .vob con dimensione di circa 1 GB: questi sono
i file che contengono i vari spezzoni del film che si devono copiare su HD.
Sia il DeCSS che il DOD permettono di fondere insieme i vari spezzoni, ma il file system FAT32 non gestisce file con dimensioni superiori ai 2 GB pertanto, almeno che non possediate un altro file system, non potrete avvalervi di tale opzione.

Secondo passo: installare i driver per DivX
Software: DivX Drivers Package v3.0e
DivX Drivers Package v3.1 alpha release
Procedura: prima di procedere alla compressione, bisogna installare i codec e registrare “Register_DivX.exe” e quindi riavviare il PC per rendere effettive le modifiche.

Terzo passo: convertire i VOB in AVI (DivX)
Software: Panasonic MPEG1 Encoder Plug-in For Adobe Premiere v2.1
Flask Mpeg v0.563
BitRate Calculator
AVI Plugin v0.15 beta4
Procedura: in questa fase convertiremo i file dal formato VOB in AVI (DivX). Per convertire i VOB in MPEG1 dobbiamo prima installare la Panasonic MPEG1 Encoder Plug-in per Adobe Premiere v2.01 (o v2.1). Dopo che l?encoder è stato installato, si deve copiare il file “cm-mpeg-pwi2.0e.prm” nella directory di installazione del Panasonic e poi ridenominarlo “FlasKMPEGpeasopeich.dll” e trasferirlo nella cartella Flask Mpeg folder. Bisogna inoltre decomprimere il file AVI Plug-in v0.15 beta4 nella stessa cartella in cui si trova il FlaskMpeg. Ora si può lanciare il Flask Mpeg e selezionare il primo file con estensione .VOB (Flask Mpeg apre automaticamente anche gli altri).
Adesso bisogna configurare la risoluzione andando sulla voce Video Tab: bisogna scegliere tra il formato 4:3 (=1.333) e risoluzioni di 640×480 o 720×544 o il formato 16:9 (=1.777) e risoluzioni di 640×368 o 720×432.
Utilizzando questi valori, verrà mantenuto il formato originale.
Ovviamente ci saranno delle differenze tra gli output di AVI con risoluzione diversa. Come frame rate in uscita, se il film è in formato NTSC conviene usare 29.97 FPS (Frame Per Secondo), se invece è in PAL 25 FPS.
Nell’Audio Tab. dopo aver selezionato “Decode Audio”, dobbiamo scegliere il sample rate: 48000 Hz o 44100 Hz (tenete presente che alcune schede audio non supportano i 48 KHz e quindi il suono
può risultare distorto).
Ora andate su “Run > Start Conversion”: apparirà una finestra dove potrete scegliere i codec audio e video per la compressione. Scegliete tra Low-Motion e High-Motion DivX codec. High-Motion è la compressione a bit-rate variabile (VBR) ed è usato per i film con molte scene di azione. Se scegliete high motion, dovrete anche scegliere un bit-rate più alto rispetto al Low-Motion codec (sopra i 1500). Questo perché nelle scene particolarmente veloci viene richiesto un bit-rate più elevato mentre nelle scene con poca azione il codec usa automaticamente un bit-rate più basso per migliorare la compressione video.
Low motion rappresenta la compressione a bit-rate fisso ed è in genere conveniente usarlo nei film più “statici” o di qualità meno eccellente.
La scelta del codec audio da utilizzare cade invece fra MP3 e MS Audio: quest?ultimo fornisce una qualità audio più bassa ma occupa meno spazio.
Dopo queste configurazione si può dare il via alla compressione!

Quarto passo: riprodurre il filmato compresso
Per poter riprodurre un film in formato DivX, ci sono tre possibilità:
1) installare gli MPEG-4 DivX Codec e potere così utilizzare qualsiasi lettore multimediale;
2) se avete installati i codec MS Mp4, potete usare il software DivX2Mp4 che cambia
il codice FOURCC cosicché il DivX sia etichettato come MP4. In questa maniera qualsiasi player potrà eseguire il film senza che siano installati i codici del DivX. Per farlo funzionare, basterà il seguente comando: divx2mp4 nomefile.avi. Per riportarlo al formato originale, dovete invece scrivere: divx2mp4 nomefile.avi -restore.
3) Utilizzare un player che supporti nativamente il formato DivX come il DivX (MPEG-4) Player . Nota: questo player supporta anche i sottotitoli scritti nel formato MicroDVD.

Come avrete notato per convertire un DVD in formato DivX ci vuole tanta pazienza e tempo libero e lo scopo di questo articolo non è certo quello di incoraggiare la pirateria di DVD: una simile maratona scoraggerebbe chiunque! Quello che invece volevamo dimostrare è l’enorme flessibilità e potenza di un formato che finalmente porta i benefici del motore MPEG4 alla portata di tutti i videoamatori.

Giovanni Fleres

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Pubblicato il 1 mag 2000
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