Victoria (Canada) – “Vogliamo assicurarci che i minori non possano affittare o acquistare videogiochi non appropriati. Questi giochi saranno separati da tutti gli altri, per impedire che i minori possano vederli o giocarci nei negozi”. Così il procuratore generale della provincia canadese della Columbia Britannica, Graeme Bowbrick, ha spiegato alla CNN perché la proposta di classificare i videogiochi in distribuzione sta riscuotendo molto interesse, anche al di fuori dei confini della provincia.
L’idea di fondo è quella di dare alla vendita e alla distribuzione di games una classificazione che ricorda quella già adottata per i film. Dunque vi saranno giochi “Teen”, quelli che possono essere acquistati dai maggiori di 14 anni, e i games “Adult Only”, riservati agli over 18.
Proprio come accade per i film “adulti”, che nei negozi vengono esposti in aree riservate e separate, così presto potrebbe succedere nella popolosa provincia canadese ai videogames.
Dato che sulla proposta di Bowbrick si sta accumulando un certo interesse, l’industria produttrice di videogiochi non si è fatta attendere e ha iniziato l’opera di delegittimazione della proposta stessa. “Non ha senso – ha detto il direttore dell’associazione locale dei produttori, Harvey Nightingale – che in una provincia sia stabilita una classificazione diversa dalle altre province. Crea problemi di packaging e di distribuzione”.
Va detto che nel resto del Canada esistono già sistemi di classificazione nati sulla scorta di una autoregolamentazione del settore, ma i criteri usati per giudicare i games non piacciono evidentemente a tutti. Anzi, la Coalizione contro l’intrattenimento violento, un’associazione locale della provincia canadese, ha fatto sapere di appoggiare la proposta: “La violenza dei videogiochi nuoce ai bambini e alle loro famiglie. Vogliamo che governo e imprese lavorino insieme per proteggerli”.
Se le autorità dello Stato decideranno di appoggiare la proposta, già entro l’anno potrebbe partire la “classificazione”.