Videogiochi/ Un PC per andare al massimo!

Videogiochi/ Un PC per andare al massimo!

Le nuove applicazioni multimediali (come i videogame) affaticano il sistema operativo e richiedono hardware sempre più potente. In una serie di articoli alcuni consigli per ottenere sempre il massimo dal proprio PC
Le nuove applicazioni multimediali (come i videogame) affaticano il sistema operativo e richiedono hardware sempre più potente. In una serie di articoli alcuni consigli per ottenere sempre il massimo dal proprio PC


La soluzione più immediata per ottenere potenza pura sembrerebbe quella di acquistare hardware di punta. In realtà la questione è leggermente più complessa.
A differenza degli utenti di console, quelli PC devono fare i conti con configurazioni differenziate, driver, componenti di cento marche diverse, disinstallazioni incomplete, DLL, OCX, ottimizzazione del disco, fat32, defibrillatori, swap file… quale strategia utilizzare per avere il meglio?
Per prima cosa ogni acquisto va fatto con intelligenza, ottenendo l’opportuno mix tra i vari elementi che compongono il PC.
Dopo di che il sistema va ottimizzato sia a livello hardware che a livello software per avere il massimo delle prestazioni.
Infine il singolo programma va settato adeguatamente rispetto alle possibilità della macchina su cui andrà a girare.

Come scegliere il PC migliore per giocare? Come sempre in questi casi si ottiene il meglio assemblando la propria macchina pezzo per pezzo, scegliendo con cura in base alle proprie esigenze e alle proprie possibilità economiche. Si può spesso migliorare in modo significativo semplicemente sostituendo un singolo particolare dell’architettura, e si trovano ottime occasioni nel mercato dell’usato per piazzare il modulo da sostituire o procurarsi quello con cui rimpiazzarlo. Tenendo presente che non dobbiamo rivaleggiare con la NASA, in quanto a potenza di calcolo.

In questo articolo non tireremo in ballo le nuovissime e fantascientifiche tecnologie, al momento non reperibili sul mercato e dai costi proibitivi per l’utente medio. Non ci preoccuperemo del fatto che i protocolli ad alte prestazioni attuali presto verranno resi obsoleti dalle solite incoscienti scelte Intel (come USB 2.0 e Ultra Ata 100). Ci limiteremo a dare alcuni consigli generali basati sull’esperienza personale, sui dati raccolti in molteplici test e in una indagine presso i rivenditori e gli appassionati, filtrando il tutto con un pizzico di senso pratico. Ecco il decalogo dell’hardware per giocare e “multimediare” senza spendere cifre esorbitanti.


1. MOTHERBOARD

La scelta della scheda madre va effettuata in modo oculato in base a criteri diversificati: qualche lira in più investita sulla motherboard può dare grandi soddisfazioni.
Molto importante il supporto per processori più veloci: montare una CPU con clock maggiore senza dover cambiare anche la motherboard è un sicuro vantaggio.
I più esperti cercheranno sicuramente una scheda su cui sia facile effettuare l’overclocking (di cui parleremo). Anche se la questione è controversa, poter sfruttare un processore più economico al massimo delle sue possibilità è sicuramente allettante.
Se possedete o intendete acquistare una scheda grafica dell’ultimissima generazione (ma solo in questo caso) dovreste prendere in considerazione il supporto per AGP 4x. In ogni caso gli effettivi miglioramenti rispetto alla modalità 2x sono limitati.
Per quanto riguarda il famigerato Ultra ATA 66: il supporto on-board è un requisito ormai imprescindibile, ma prima di sborsare una cifra notevole per l’upgrade vale la pena di prendere in considerazione l’acquisto di un controller separato (ottimo quello della Promise, valido e più economico quello della Abit) che tra l’altro permetterebbe di usufruire di altri due canali EIDE (al prezzo di uno slot PCI) e della modalità Raid, finora esclusiva dei costosi controller SCSI.
Fondamentale per una MB l’espandibilità: numero di canali EIDE, di slot ISA, di slot PCI e di slot per banchi di memoria.
Un’ultima osservazione: un cabinet di grandi dimensioni facilita gli interventi all’interno e offre più “aria” ai surriscaldatissimi componenti.

2. CPU

La contesa tra AMD e Intel per fornire il processore più veloce e con le prestazioni multimediali migliori è ancora aperta, con il sottile lavoro di Microsoft (fornitore del sistema operativo e delle librerie) che fa da ago della bilancia. Nei test multimediali il margine dell’Athlon sul Pentium III è ridottissimo. Tenendo conto delle differenze di prezzo tra RAMBUS e DIMM, l’Athlon mantiene un notevole vantaggio sul lato economico. Non volendo, in questa sede, entrare nel merito, ricordo che se non si hanno anche esigenze professionali si può ripiegare su un processore più economico (come il Celeron, o i K6-3… che offrono anche un discreto margine di overclocking), badando alla dimensione e alla velocità della cache e soprattutto al clock esterno che influisce sul bus e quindi sulle performance del resto del sistema. In ogni caso un clock al di sotto dei 350 MHz implica un decadimento delle prestazioni 3D, che può essere contenuto affiancando al processore una scheda video con una buona GPU.

3. MEMORIA

La differenza di costo tra i moduli a 100 e quelli a 133 MHz (tralasciando le nuove RIMM) non è giustificato dalle maggiori prestazioni. In più negli ultimi anni i prezzi delle RAM sono soggetti a oscillazioni notevoli dipendenti dal prezzo del dollaro e dalle speculazioni dei produttori. Quindi una scelta oculata del fornitore e del momento dell’acquisto possono far risparmiare anche il 30%. Questo discorso è valido in generale.
Con meno di 64MB di memoria non si va da nessuna parte, e 128 sono ormai lo standard per chi vuole accostarsi ai titoli multimediali più recenti. Se poi le vostre passioni sono il volo virtuale, il fotoritocco o la grafica tridimensionale cominciate a considerare i 256 MB. La maggiore dimensione della memoria va di pari passo con l’obiettivo di sfruttare al 100% il bus AGP, anche se per ora non ci sono applicazioni che riescano effettivamente a saturarlo; quando verranno sviluppate la velocità della memoria diverrà un punto critico; conviene aspettare le nuove tecnologie che nel giro di pochi mesi dovrebbero trovare un loro standard.

4. HARD DISK

Capienza oceanica o velocità luce? Come sempre un buon compromesso è l’ideale. Da un lato i nuovi sistemi operativi e i nuovi prodotti richiedono molto spazio (un gioco ha ormai una media di installazione di 500 MB), ma la presenza dello swap file e i continui caricamenti richiedono velocità di rotazione e buffer consistenti. Ovviamente la soluzione migliore sono le unità SCSI a 10,000 RPM con un controller adeguato (ci sono degli ottimi modelli della Symbios a circa 300,000 Lire) che permetta anche di gestire masterizzatore e lettori DVD/CD. Però i costi globalmente sono ancora elevati, e la vendibilità nel mercato dell’usato ancora limitata. Se si vuole rimanere su EIDE il miglior compromesso è rappresentato da unità Ultra ATA 66 da circa 15 GB che abbiano 7,200 RPM e 2MB di buffer: con una cifra di circa 350,000 Lire ci si aggiudica un modello veloce e capiente. Per motivi di prestazioni e di sicurezza è sempre meglio avere due dischi più piccoli che uno enorme. Si può ripiegare anche sui più economici 5,400 RPM (20GB costano 300,000 Lire) per applicazioni come il montaggio video.

5. CD-ROM/DVD-ROM

Unità CD sempre più veloci e più economiche, ma caratterizzate da una certa rumorosità (inevitabile a certi ritmi di lettura) stanno invadendo il mercato. E nel frattempo si è verificato un brusco aumento dei prezzi dei lettori DVD che tra breve dovrebbero divenire lo standard (sempre che non siano soppiantati da nuovi metodi di compressione).
Avendo un lettore almeno 24x non ci si dovrebbe preoccupare di un upgrade. Sempre meglio effettuare installazioni complete dei giochi sul disco fisso, che ha comunque prestazioni nettamente superiori (a patto che sia gestito in maniera oculata, come vedremo nei prossimi articoli) lasciando musica e filmati sul CD.
Vale la pena di passare al lettore DVD? Dipende. Se l’upgrade si rende comunque necessario, è meglio spendere qualche lira in più e avere un dispositivo più versatile; in questa eventualità, anche se i film vengono letti all’incirca alla velocità 1x, è meglio non scendere sotto 8x perché tra breve anche i DVD-ROM cominceranno a diffondersi (anzi, con il Pioneer 10x slot-in vengono già distribuiti Baldur’s Gate+TOTSC e X-Files?), ma comunque questo non giustifica una spesa superiore alle 350.000 Lire.
Altrimenti, una volta imparati a memoria in un paio di lingue i film che riuscirete a comprare, non ci farete molto. E se sperate di risparmiare il prezzo di un lettore domestico acquistando una scheda con uscita TV, sappiate che i programmi di decodifica in genere non permettono (per motivi di copyright) l’output su TV (salvo trucchi poco legali… anche questo fenomeno meriterebbe una riflessione).
Inoltre per avere una qualità accettabile dovete, in alternativa, avere un buon processore (PII 350+), funzionalità di decodifica MPEG e motion compensation integrate nella scheda video o su scheda separata.


6. SCHEDA AUDIO

Ormai una scheda che supporti l’audio 3D (Aureal, Creative Labs) costa poco più di 100.000 Lire, e la migliore qualità del suono (specie con i giochi che la supportino) giustifica pienamente l’upgrade. In più una scheda aggiornata allevia il carico sul processore e sul bus. Senza contare che i sistemi di riconoscimento vocale e i nuovi sistemi di comunicazione vocali via rete pretendono un buon A/DC con qualità e frequenze di campionamento a 44KHz che le schede più vecchie non possono raggiungere. Da mettere in conto anche l’acquisto di un sistema di casse adeguato: quattro speaker più eventuale subwoofer. L’ideale sarebbe costruirsele da soli; non potendo si trovano a un prezzo compreso tra le 200 e le 400.000 lire dei kit con un buon rendimento. Molto importante anche l’acustica dell’ambiente in cui il sistema va installato: inutile spendere milioni per un impianto che andrà installato in una stanza microscopica o alta sei metri e completamente spoglia.

7. MODEM/RETE

Il gioco multiplayer si sta affermando sempre di più. Non avendo a disposizione o non potendo permettersi ADSL (l’ideale), si può ripiegare su ISDN. Anche in questo caso i costi sono elevati. Riuscendo a usufruire dell’installazione gratuita e trovando un terminal adapter a circa 150.000 lire, c’è da considerare il canone, non proprio basso, e il prezzo del tempo di connessione. Speriamo che l’avvento di nuove compagnie telefoniche e delle flat-rate possano risolvere il problema.
Giocare con un modem tradizionale significa aggiornarsi a un 56K, facendo attenzione a non scegliere un Win Modem che assorba risorse al processore e sia incompatibile con Linux, e usare alcune accortezze che discuteremo nel seguito.
Questo, comunque, non è il momento migliore per l’upgrade: attendiamo di vedere come evolverà la Grande Rete e quali saranno le nuove offerte. L’alternativa migliore sono i LAN party: una riunione di amici che con la semplice spesa di 50.000 lire di scheda di rete e un contributo per l’hub e il cavo possono avere molte ore di divertimento velocissimo, ma con la scomodità che un trasloco di PC comporta.

8. CONTROLLER

Ormai la tastiera, che presso i giocatori PC ha una lunga tradizione, non basta più.
Per i FPS dovrebbe essere affiancata da un mouse robusto (magari provvisto di rotellina): qui è una pura questione di gusti perché ci sono modelli da 6.000 a 150.000 Lire. I nuovi modelli con lettura ottica al posto della pallina non sono ancora abbastanza “veloci” per i giochi, che richiedono un controllo pronto e scattante.
Per i simulatori è richiesto un buon joystick/cloche; indispensabili il controllo throttle per la potenza dei motori, il top hat switch per il controllo delle viste alternative e la rotazione dell’asse per il controllo del timone. Ci sono molti ottimi modelli, ma mi sento di segnalare il Logitech Wingman Extreme 3D, di ottima fattura con un costo di circa 80.000 lire, e il Saitek Cyborg 3D che offre una migliore robustezza e una linea più aggressiva, oltre alla esclusiva possibilità di personalizzare le impostazioni adattandole alle dimensioni della mano (anche la sinistra, invertendo i controlli), e costa circa 100.000 lire.
Per i simulatori di guida non c’è niente di meglio di un volante con Force Feedback, pedaliera e switch a farfalla per il cambio delle marce. L’ottimo V4 Force è in vendita a poco meno di 200.000 lire.
Per i platform e i titoli convertiti da Playstation, un buon joypad con 8 tasti (Logitech o Microsoft) rende la vita molto più facile.
Anche le classiche interfacce COM e Gameport stanno tramontando, ed è ora di USB: più veloce, permette scambi “on-the-fly” e di connettere un numero maggiore di periferiche.

9. MONITOR

Inutile avere un sistema meraviglioso e velocissimo e penalizzare la qualità della grafica su un monitor 14″.
Un 15″ può ancora andare bene, ma le risoluzioni più elevate consentite dalle nuove schede grafiche e le richieste professionali (pensate ad applicativi con cinque o sei finestre aperte contemporaneamente) richiedono un minimo di 17″ per 1280×1024 e un 19″ per 1600×1024. Ancora troppo costosi i monitor LCD, che però garantiscono una resa eccellente e un ingombro veramente ridotto. In attesa che la tecnologia si affermi e cali di prezzo restiamo al tradizionale tubo catodico. Con 700.000 lire ci si può procurare un bellissimo LG Flatron 17″, con poco più di 1.200.000 lire un ottimo 19″ (e un supplemento di scrivania).
I giochi e i DVD appariranno sicuramente molto più spettacolari, e si potrà sfruttare tutta la gamma di risoluzioni permesse dal nostro sistema.

10. SCHEDA VIDEO

Dulcis in fundo il pezzo di hardware su cui si è avuta più battaglia negli ultimi anni. La qualità nel 2D (e qui forse Matrox ancora non ha rivali), la qualità e la velocità 3D (NVidia GeForce 256 con o senza DDR), la texture compression (S3 Savage 4), le capacità di decodifica MPEG e motion compensation e ingressi e uscite TV (ATI Rage)… non è solo una questione di chipset: la qualità del DAC, la dotazione di circuiti ausiliari e di ingressi per la digitalizzazione o uscite analogiche alternative sono a carico del produttore della scheda, e lo stesso core può essere ospitato su una vasta gamma di modelli con differenze tecniche da tenere in considerazione.
Cominciamo dicendo che a meno di situazioni particolari passare da una Voodoo Banshee a una NVidia GeForce 256 non influisce drasticamente sulla qualità grafica o sulla velocità pura, quanto sulla risoluzione raggiungibile. Anche perché è inutile avere memorie DDR e AGP 4x su una scheda madre e un processore che non supportino queste alte prestazioni. Quindi nell’effettuare l’upgrade bisogna tenere presente che tutto deve essere perfettamente in armonia. Se le reali esigenze sono a metà strada tra il professionale e l’hobbistico forse è conveniente scegliere una G400 Dual Head (circa 350.000 Lire), che rappresenta un ottimo compromesso prestazionale e offre un’uscita ulteriore permettendo di usare uno schermo virtuale anche sul televisore di casa. Se invece si vogliono giochi 3D veloci con un sistema non aggiornatissimo (PII 366 e AGP 2x) si può scegliere una GeForce non DDR (circa 450.000 Lire). L’high end è rappresentato dalla Asus 6800 Geforce 256 DDR che offre una dotazione eccellente, prestazioni velocistiche straordinarie ma costa 300.000 Lire in più. Però il mercato delle schede video è in continua evoluzione, e già sta nascendo la generazione successiva di schede basate su processori NVidia, ancora più potenti e veloci… pure troppo!

Da questi suggerimenti si possono estrapolare considerazioni che valgono in generale, dettate dal buon senso.
Non è sempre vero che spendendo di più si ottiene di più. A volte è meglio effettuare piccoli upgrade per tenere il sistema in equilibrio, in modo che non ci sia un componente velocissimo penalizzato da un sistema più lento, o un componente lentissimo che costringa il resto a stare al suo passo.
Inoltre quando si procede a un acquisto si dovrebbe sempre considerare qual è l’attività principale a cui la macchina verrà destinata, e investire in quella direzione.
Non conviene puntare sul materiale appena uscito per diversi motivi: mancanza di uno standard, assenza di driver stabili e costi troppo alti.
Conviene acquistare usato tutto ciò che non preveda “parti meccaniche in movimento”: quindi sì a schede video, processori e memorie, no a masterizzatori, DVD o dischi fissi. Il discorso ammette eccezioni: il silicio “stirato” troppo con l’overclocking potrebbe decidere di morire appena passato nelle nostre mani, un lettore DVD trattato con i guanti bianchi e venduto per un upgrade potrebbe dare grandi soddisfazioni.
Non fermarsi al primo rivenditore: le differenze di prezzo possono essere notevoli.
Vedremo nelle prossime puntate come ottimizzare il sistema, e come configurare il software che vogliamo utilizzare per ottenere la massima fluidità.

Manrico Corazzi

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Pubblicato il
4 giu 2000
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