Seattle (USA) – Lui è responsabile di aver creato una variante di un worm, Blaster, che ha causato danni ingenti in tutto il mondo . Lui, il 18enne americano Jeffrey Lee Parson, ha confessato di aver smanettato su quel worm e di averne fatto una nuova edizione che, poi, si è diffusa su migliaia di computer. Ma ora si teme una sentenza davvero pesante.
Parson, che qualcuno ricorderà anche per l’enorme copertura che televisione e stampa americani hanno dato al suo caso , ha anche ammesso di aver attaccato via internet siti come quelli delle associazioni delle industrie musicali e discografiche, RIAA e MPAA . Ma si è dichiarato innocente, invece, relativamente al capo di imputazione secondo cui avrebbe intenzionalmente causato danni a sistemi informatici protetti, una tesi che lui rigetta con forza.
Si è ora appreso che nei documenti presentati al tribunale dall’accusa, che potrebbe chiedere fino a 10 anni di carcere per il ragazzo, il giovane Parson viene descritto come uno con “una lunga storia di danni provocati su internet”. “La spavalderia dell’accusato – si legge in quelle note – attorno ai suoi diritti e alle sue responsabilità come utente di internet, associata alla sua profonda conoscenza dei computer, della programmazione e di internet, costituisce un pericoloso cocktail”.
“Ho un gruppo di veri amici – aveva spiegato Parson ai reporter lo scorso settembre – che mi sostiene, non sono un ragazzo incosciente, non assumo droghe, non fumo e non bevo. Questa è la prima volta che ho avuto a che fare con la legge. Ma è duro vedere come vengo descritto. Non sono depresso, non sono imbarazzato a causa del mio peso né ho altri problemi”.
Se le cose non vanno bene per il ragazzo lo si deve anche alle ultime epidemie causate online dai worm di questi giorni . E lo testimonia il fatto che anche una sua richiesta per trasferire il procedimento da Washington al Minnesota, dove risiede la famiglia, non è stata accettata.
Parson, che la madre ha descritto in televisione come “un ragazzo normale, mica un genio”, viene difeso da un avvocato d’ufficio nominato dal tribunale in quanto la propria famiglia non può permettersi un legale privato. Anche questo elemento, commenta qualcuno, rischia di aggravare la sua posizione processuale, una posizione che, vista la determinazione dell’accusa nonché l’attuale sensibilità ai problemi di sicurezza, potrebbe davvero portare ad una dura sentenza esemplare .