VMware arriva alla terza generazione

VMware arriva alla terza generazione

Pronta una nuova major release dedicata alle aziende di ogni dimensione. VMware Infrastructure 3 virtualizza e aggrega server, reti e storage in gruppi di risorse unificate
Pronta una nuova major release dedicata alle aziende di ogni dimensione. VMware Infrastructure 3 virtualizza e aggrega server, reti e storage in gruppi di risorse unificate

Milano – VMware , pioniere della “virtualizzazione di massa”, ha rilasciato un nuovo software di classe enterprise che inaugura la terza generazione della propria tecnologia di virtualizzazione.

VMware Infrastructure 3 è in grado di virtualizzare e aggregare i server e le risorse a questi connessi, come reti e sistemi di archiviazione, in gruppi di risorse unificate. Ambienti completi, che comprendono sistemi operativi e applicazioni, possono dunque essere incapsulati in macchine virtuali indipendenti dall’hardware e amministrabili in modo centralizzato.

“Invece di server configurati in modo specifico per un determinato sistema operativo o applicazione, oggi c’è un set di applicazioni mappate su un gruppo di risorse: in questo modo le limitazioni legate a componenti hardware individuali diventa un concetto del passato”, ha spiegato Diane Green, presidente di VMware. “La prima generazione di sistemi di virtualizzazione standard forniva il partizionamento del server attraverso un’architettura hypervisor o hosted. La seconda generazione aggiungeva funzionalità di gestione, capacity planning, un assistente physical to virtual e altri strumenti per il consolidamento dei server di produzione. La terza generazione, ovvero VMware Infrastructure 3, fornisce funzionalità di infrastruttura di sistema a intere server e storage farm, indipendentemente dal carico di lavoro del sistema operativo o dell’applicazione e dell’hardware sottostante”.

VMware Infrastructure 3 si basa su VMware ESX Server , da cui eredita caratteristiche come la capacità di girare direttamente al di sopra dell’hardware di una macchina, facendo così a meno di un sistema operativo host; la tecnologia Virtual SMP , che permette a una singola macchina virtuale di utilizzare fino a quattro processori fisici; la tecnologia VMotion , che consente di migrare le macchine virtuali da un sistema all’altro anche mentre sono attive; e l’interfaccia VirtualCenter , attraverso cui è possibile gestire e monitorare in modo centralizzato infrastrutture composte da centinaia di host e migliaia di macchine virtuali.

A queste funzionalità VMware Infrastructure 3 aggiunge VMFS , un sistema di file distribuito; Distributed Resource Scheduler (DRS), che insieme alla tecnologia VMotion permette di aggregare in modo dinamico le risorse hardware in gruppi di risorse logiche, bilanciandone automaticamente la distribuzione su più server in base al carico di lavoro; High Availability (HA), una tecnologia progettata per localizzare e bypassare i guasti facendo ripartire automaticamente le macchine virtuali; e Consolidated Backup , che scarica i backup dei dati su un server centralizzato.

VMware afferma che la propria nuova suite per la virtualizzazione migliora sensibilmente le performance , soprattutto quelle relative a Linux, al multi-threading e all’uso intensivo della rete: applicazioni come Citrix possono ora girare, secondo l’azienda, fino al 30% più velocemente rispetto a ESX Server. VMware sostiene di aver migliorato anche il power management, il supporto nativo ai sistemi di storage iSCSI SAN e NAS, il supporto alle VLAN, e la compatibilità con un più ampio numero di componenti hardware e software.

In beta testing fin dallo scorso ottobre, la versione finale di VMware Infrastructure 3 è oggi disponibile in tre differenti edizioni : la Starter , con prezzo a partire da 1.000 dollari, dedicata alle piccole e medie aziende; la Standard , con prezzo di 3.750 dollari, dedicata al consolidamento di ambienti di livello dipartimentale; e la Enterprise , con prezzo di 5.750 dollari, indirizzata alla gestione dei grandi datacenter.

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Pubblicato il
13 giu 2006
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