Vodafone chiude chat per minori

Vodafone chiude chat per minori

Il carrier decide di agire con severità per impedire che quel luogo di discussione telefonica diventi un pericolo per i minorenni
Il carrier decide di agire con severità per impedire che quel luogo di discussione telefonica diventi un pericolo per i minorenni


Sidney (Australia) – E’ bastato un reportage giornalistico apparso su un giornale in Australia per spingere il colosso della telefonia mobile Vodafone a chiudere una chat divenuta celebre tra gli adolescenti australiani e neozelandesi.

L’indagine condotta dalla stampa locale ha messo in evidenza dei casi in cui alcuni adulti avrebbero sfruttato la Teenzone per entrare in contatto con ragazze assai giovani, cercando di indurle a pratiche del tipo “sesso telefonico”. Secondo Vodafone, la chat già da molto tempo era tra gli strumenti preferiti dai propri utenti più giovani ed era, come si evince dal nome, assolutamente dedicata ai minori.

Ad essere finito nel mirino dei giornalisti sarebbe anche un uomo di chiesa di 26anni che per una settimana ha intrattenuto una fitta corrispondenza telefonica con una minore e avrebbe cercato di spingerla ad un incontro dopo una serie di messaggi a luci rosse.

“Si tratta – ha spiegato un dirigente Vodafone – di uno di quei casi dove una piccola minoranza rovina uno strumento utile a tutti”. Da poche ore, dunque, Vodafone ha imposto ai partecipanti delle proprie chat di dimostrare di avere almeno 16 anni e ha comunque invitato tutti a segnalare casi di scorrettezze o peggio.

Va detto che la scelta di Vodafone non è certo la prima del genere compiuta da grossi nomi del settore della comunicazione. Come si ricorderà, l’anno scorso anche MSN prese una decisione assai drastica sull’argomento, optando per la chiusura di tutte le chat , un’operazione giustificata proprio dal fatto che di questo strumento troppe volte alcuni avrebbero abusato, con l’intento di corrompere i più giovani. Una posizione all’epoca molto discussa dal management di Lycos che ne approfittò per rilanciare i propri servizi di chat .

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Pubblicato il
20 ott 2004
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