Volevo passare a Wind

Volevo passare a Wind

Il dettagliato racconto di un lettore che da quattro mesi tenta di sfruttare le offerte che consentono di staccarsi da Telecom Italia. Tra filodiffusione (?) e ADSL ecco com'è andata
Il dettagliato racconto di un lettore che da quattro mesi tenta di sfruttare le offerte che consentono di staccarsi da Telecom Italia. Tra filodiffusione (?) e ADSL ecco com'è andata


Roma – Caro Punto Informatico, vorrei raccontare la piccola odissea che sto vivendo da quando ho deciso malauguratamente di sottoscrivere il contratto Canone Zero Voce + ADSL di Wind Infostrada.

Qualche perplessità mi era venuta leggendo le numerose critiche sui newsgroup di utenti infuriati, ma un po’ per fatalismo un po’ perché mi dicevo -“ti pare che capiti anche a me?” – ho preso la grande decisione.

Il giorno 22 dicembre 2002 decido che è finalmente tempo di passare alla banda larga viste le condizioni piuttosto favorevoli offerte da Wind e, tramite il loro sito web richiedo l’agognato distacco da mamma telecom e attivo l’ADSL 640.

Premetto che ero già cliente Infostrada e che avevo il contratto tempo zero che mi permetteva una connessione dial up flat ad internet.

Passano i giorni e nulla accade (Telecom Italia generalmente attiva il suo Adsl nella mia città in 3 o 4 giorni), considerato che ci sono di mezzo le vacanze di Natale non mi preoccupo.

Il giorno 13 gennaio mi viene comunicato che l’ADSL non può essere installato causa la presenza della filodiffusione sulla mia linea telefonica. Non avendone mai fatto richiesta, telefono al 187 e ahimè scopro che da anni a mia insaputa pago per un servizio mai richiesto. La centralinista, evidentemente ben istruita, la butta subito a ridere: “ma come non sapeva di avere la filodiffusione, non ha installata la presa? E comunque non si preoccupi sono solo poche lire al mese, una sciocchezza! Provvedo immediatamente a disattivarle il servizio”.

Faccio così passare alcuni giorni e richiamo Wind, solita musichetta, soliti 30 minuti ad attendere un operatore che si degni di rispondere e, dopo la solita attesa snervante in cui vengo palleggiato da 3 operatori differenti con altrettanto differenti opinioni sul mio problema, chiedo informazioni sul mio stato di attivazione facendo presente che il problema tecnico sopraccitato (filodiffusione) è stato risolto.

Il ragazzo del call center, molto gentilmente, mi prega allora di riavviare nuovamente l’attivazione direttamente dal portale Wind assicurando che non ci saranno problemi. Lo faccio prontamente ma l’esito è negativo. Non è possibile infatti attivare una nuova connessione ADSL in quanto ne è presente già una sulla mia linea telefonica. Ritelefono ad Infostrada, nuova attesa esasperante e faccio presente il problema scoprendo che nemmeno l’assistenza è in grado di riattivare il servizio. Anche il loro terminale riporta che la mia linea telefonica è occupata e il loro software gestionale non permette la modifica di tale stato.

Cominciano a passare giorni e poi settimane, chiamo Infostrada decine di volte, passando ore al telefono ad ascoltare la solita canzoncina e a sentire decine di operatori che mi rispondono sempre in tono approssimativo e con decine di spiegazioni differenti. Ma nulla cambia: l’ADSL è bloccato e apparentemente nessuno sa cosa fare. Tra l’altro, avendo dovuto abbandonare Tempo Zero che mi permetteva di collegarmi illimitatamente ad internet, mi ritrovo ora a dover pagare ogni singolo collegamento e la bolletta è notevolmente lievitata.


Esasperato, decido di mollare tutto e come suggeritomi dall’ennesimo operatore, il giorno 7 marzo 2003 invio per la seconda volta (il fax inviato una settimana prima era andato misteriosamente perduto) un fax in cui chiedo l’annullamento di Canonezero voce ADSL, il ripristino di Tempo Zero e la restituzione delle spese sostenute nel frattempo per collegarmi ad internet. Alcuni giorni dopo richiamo per sincerarmi che il fax sia arrivato a destinazione e l’operatrice me ne dà conferma dicendomi che tali richieste vengono evase nel tempo limite di un mese.

Oggi, una settimana dopo la scadenza dei termini, ho richiamato Infostrada e tanto per cambiare scopro che la mia richiesta è ancora in fase di lavorazione e non è stata evasa e mi si prega di ritelefonare tra una settimana. Tra l’altro mi viene detto che Tempo Zero non può essere ripristinato (al tempo mi era stato detto il contrario).

Mi sembra di vivere in un racconto kafkiano. Mi sento vittima due volte, prima di Telecom Italia e mi chiedo quanti utenti Telecom paghino questo canone per la filodiffusione a loro insaputa, quanti miliardi siano incassati in questo modo e quante attivazioni ADSL vengano respinte a causa di tale problema, falsando di fatto la concorrenza.

Ma soprattutto mi chiedo se una società come Infostrada che vive grazie al canone pagato (quello sì, con precisione svizzera che lì i ritardi non sono infatti ammessi) da noi utenti, possa trattare i suoi clienti in questa maniera.

Sono circa quattro mesi che cerco di risolvere un problema apparentemente semplice. Ho chiamato decine e decine di volte Infostrada, ho parlato con decine di operatori, ho passato ore ed ore al telefono senza aver risolto nulla e nonostante i miei numerosi solleciti, nessuno del customer care o dell’amministrazione si è mai permesso di contattarmi quantomeno per dimostrare che i clienti, in fondo, valgono qualcosa.

Ma è accettabile essere trattati a questa maniera? E’ possibile che di fronte a certi comportamenti l’unica cosa da fare sia rassegnarsi, abbassare la testa e metter mano al portafoglio? Chiedo venia per lo sfogo.

Cordiali saluti,
Davide Baldoni

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Pubblicato il 17 apr 2003
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