Voto telefonico, Londra si infiamma

Voto telefonico, Londra si infiamma

In due città si pianificano elezioni comunali via SMS mentre una commissione indipendente avverte dei rischi delle elezioni elettroniche e telefoniche
In due città si pianificano elezioni comunali via SMS mentre una commissione indipendente avverte dei rischi delle elezioni elettroniche e telefoniche


Londra – In Gran Bretagna torna nuovamente al centro il dibattito sul voto elettronico e telefonico. Due importanti città, Liverpool e Sheffield, stanno lavorando per consentire a maggio, in occasione delle prossime elezioni comunali, di far votare gli elettori di alcuni quartieri attraverso un SMS.

Stando a quanto apparso sulla BBC, le autorità cittadine sono convinte che con questo mezzo si farà tornare al voto quella importante fetta della popolazione che continua a disertare le urne. Un forte appeal, inoltre, il voto via SMS lo eserciterebbe sulle generazioni più giovani. Non contente, le amministrazioni comunali delle due città stanno pianificando anche il voto via internet e il voto via posta tradizionale.

Mentre veniva annunciato il progetto di voto via SMS, gli esperti incaricati dalla Electoral Reform Society hanno concluso il proprio studio sulle opportunità del voto elettronico e di quello telefonico. Uno studio che tiene a mettere in guardia contro un’adozione frettolosa di strumenti importanti la cui efficacia e il cui utilizzo vanno prima studiati a dovere e corredati da una serie di interventi di “contorno”.

Secondo il chairman della commissione, Stephen Coleman, è necessario pensare ad un approccio graduale nelle fasi di collaudo e in quelle di implementazione dei nuovi sistemi. Sebbene il rapporto “Elections In The 21st Century” inviti alla cautela, Coleman non ha escluso che il collaudo del voto via telefonino o via internet in zone ristrette e sotto speciale controllo può consentire di paragonare metodologie e tecnologie per procedere nella giusta direzione. Proprio per questo, la sua commissione ha già nominato alcuni esperti che seguiranno da vicino i test di Liverpool e Sheffield.

Nel rapporto si spinge per un “collegamento” tra le identità on e off line dei votanti, una connessione che potrebbe dipendere dall’uso di una sorta di “carta elettorale” da sfruttare congiuntamente a codici PIN da utilizzare per il voto via telefono o via internet.

Tra gli altri elementi da tenere presenti, secondo gli esperti, anche i rischi da attacchi telematici, l’ineguaglianza dell’accesso alle strutture di voto elettronico o telefonico, le difficoltà tecniche nel sostenere il traffico generato da una elezione e altre questioni di sicurezza.

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Pubblicato il
7 feb 2002
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