W3C, il Web a scuola di lingue

W3C, il Web a scuola di lingue

Definiti i concetti base di uno standard che potrebbe svolgere un ruolo molto importante nell'abbattere le barriere linguistiche del Web a livello di applicazioni e web service
Definiti i concetti base di uno standard che potrebbe svolgere un ruolo molto importante nell'abbattere le barriere linguistiche del Web a livello di applicazioni e web service


Roma – Da lungo tempo impegnata nell’abbattere le barriere linguistiche che oggi ancora dividono Internet, il World Wide Web Consortium ( W3C ) ha pubblicato una raccomandazione con cui aspira a standardizzare il modo in cui le applicazioni web si scambiano e interpretano i caratteri delle lingue di tutto il mondo.

Il W3C ha spiegato che la nuova specifica, intitolata Character Model for the World Wide Web: Fundamentals , fornisce agli sviluppatori di software e contenuti “un riferimento architetturale comune che rende possibile l’interoperabilità nella manipolazione di testi sul web”.

Gli autori della raccomandazione, tra cui figurano IBM, Microsoft, Siemens e Sun, hanno adottato come set di caratteri universali l’ Unicode , uno standard già incluso nelle specifiche HTML 4.0.

“E’ stato scelto Unicode perché permette di fare riferimento ai caratteri senza riguardo alla codifica, e perché lo standard è accuratamente aggiornato e già ampiamente adottato dall’industria”, ha scritto il W3C in un comunicato.

Il consorzio del Web ha detto che l’obiettivo del “modello di caratteri universale” proposto è quello di “facilitare l’uso del Web da parte di tutte le persone, questo indipendentemente dalla loro lingua, sistema di scrittura e convenzioni culturali”.

In sostanza, l’Universal Character Set (UCS) che forma il cuore del neo standard farà sì che il testo digitale scritto in qualsiasi lingua possa essere compreso – a livello di codici – da qualsiasi applicazione e servizio del Web e possa essere indicizzato dai motori di ricerca: questo su qualsiasi piattaforma o sistema operativo utilizzati.

La raccomandazione pubblicata ieri è solo il primo di una serie di tre documenti che definiranno il modello standard. Gli altri due, in corso di sviluppo, sono Character Model for the World Wide Web 1.0: Normalization e Character Model for the World Wide Web 1.0: Resource Identifiers .

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 17 feb 2005
Link copiato negli appunti