Washington: il P2P è un rischio

Washington: il P2P è un rischio

A dirlo è l'autorità di controllo del commercio americana, secondo cui gli utenti internet che usano i sistemi di peer-to-peer devono capire che rischiano grosso da tanti punti di vista
A dirlo è l'autorità di controllo del commercio americana, secondo cui gli utenti internet che usano i sistemi di peer-to-peer devono capire che rischiano grosso da tanti punti di vista


Washington (USA) – La dinamica e imponente lobby delle major del disco e del cinema ha trovato un ulteriore alleato istituzionale nella Commissione federale sul commercio americana, FTC, un organismo che si è scagliato nelle scorse ore contro il peer-to-peer e i molti rischi che, a suo dire, si assumono gli utenti che utilizzano i sistemi di scambio.

Nel momento più caldo della crociata antiP2P dei discografici della RIAA, a poche ore dall’ennesimo studio sui problemi di sicurezza per il P2P nelle aziende ( quello degli AssetMetrix Research Labs canadesi), una nota della FTC informa gli utenti che chi frequenta la parte oscura deve essere pronto ad assumersene le responsabilità in termini di virus, pornografia non richiesta, pedoporno, virus, attacchi alla propria privacy e via peggiorando.

Un rischio a parte, naturalmente, è scaricare e condividere file protetti da copyright, con le possibili conseguenze legali del caso.

In conclusione, comunque, la nota della FTC offre una piccola serie di consigli utili che un utente di peer-to-peer potrebbe ben decidere di seguire: l’utente configuri al meglio i propri software di file sharing, affinché non finiscano condivisi in rete materiali privati e riservati; quando non vengono utilizzati, chiudere i programmi di condivisione; tenere presente che alcune versioni dei programmi di sharing installano sul computer anche degli spyware . Infine FTC consiglia di installare e tenere aggiornati i propri software antivirus.

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Pubblicato il
1 ago 2003
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