WebTheatre/ Cibo sotto i ferri

WebTheatre/ Cibo sotto i ferri

di G. Niola - Gli alimenti finiscono per impressionare perché non sono più tali: basta guardarli come se fossero pazienti su un tavolo operatorio
di G. Niola - Gli alimenti finiscono per impressionare perché non sono più tali: basta guardarli come se fossero pazienti su un tavolo operatorio

C’è un nuovo canale che sta lavorando sul cibo e l’immagine come nessun altro prima. È capitato con lo show EpicMealTime , che trasformava le regole della pornografia (accumulo, dettaglio, soddisfazione) in un trionfo di calorie e assemblaggi di cibo mai visti prima, è capitato con le uova di HowToBasics , che utilizzava il montaggio video e soprattutto sonoro per dar vita a sinfonie di rumori e distruzione contaminate di umorismo, succede ora con FoodSurgeon , che con il punto di vista e le immagini cambia la consistenza delle cose. Ogni volta con ottimi risultati in termini di visualizzazioni.

FoodSurgeon

In molti stanno paragonando FoodSurgeon ad HowToBasics per l’utilizzo non convenzionale di cibo, per il non avere parole, il non apparire e sostanzialmente celare una maniera molto malata di intendere il cibo dietro anonimato e silenzio. In realtà il vero tratto che i due hanno in comune è la maniera in cui lavorano nel retro del nostro cervello, in cui cioè riprendono qualcosa che riconosciamo molto molto bene (cibo), ma lo stesso riescono a farcelo associare ad altro. È un’associazione che esiste solo nella nostra testa, che nessuno suggerisce apertamente e nessuno promuove se non attraverso le regole della messa in scena.

Ogni puntata di FoodSurgeon mette su un tagliere, trattato come il tavolo di una sala operatoria, alcuni cibi e li opera. Alle volte è un impianto di Nutella , altre volte è un trapianto di cioccolata o la dissezione di uno spicchio d’aglio . Il titolo dichiara il tipo di intervento e poi si procede.
Con pochi e selezionati effetti sonori (rumori d’ambiente di sala operatoria e un brusio fantastico di sottofondo), ogni video inquadra solo le mani ricoperte di guanti in lattice e gli strumenti che lavorano. Non c’è un’inquadratura sola, anzi, l’impressione è che il video sia ripreso da due persone o quantomeno con due camere e anche con una certa ricerca, tra poca profondità di campo e accurata disposizione delle luci.

Il miracolo di FoodSurgeon non è solo quello di avvincere per 5-6 minuti in cui non succede niente, senza ritmo o trovate ma solo con il dettaglio e la cura, quanto di cambiare l’oggetto che guardiamo solo attraverso la maniera in cui lo guardiamo.
A furia di inquadrare, montare, trattare e riprendere quei biscotti o quei frutti in quella maniera, a furia di trattarli come organi, a furia di ingrandirli con le lenti questi finiscono per sembrare soggetti sotto i ferri. La maniera in cui li tocca, li taglia e li svuota o riempie ne cambia la natura non nella realtà ma nel nostro cervello. Le farciture sembrano materia grigia, la buccia esterna sembra pelle, e quando le ritaglia o le rimuove è difficile non provare un certo fastidio o rimanere impressionati.
In fondo internet è anche il luogo in cui per la prima volta chiunque può accedere alle riprese di vere operazioni.

È una categoria davvero nuova di video questa, che facilmente facciamo rientrare in quel grande calderone “miscellaneo” a cui non sappiamo dare un nome ma che esiste da quando esiste YouTube. Eppure lo scambio che How To Basics, EpicMealTime e FoodSurgeon operano, seppure con stili diversi e in maniere diverse, ha la medesima attrattiva. Tutti questi show saturano lo sguardo e, a differenza di molti film, serie tv e ovviamente video, non si fondano sulla parola anche quando sono parlati ma su immagini semplici con un’idea dietro. Pur non volendolo e non sapendo di farlo, lavorano sui principi base del cinema, sul concetto che le persone, gli oggetti o gli ambienti sono diversi a seconda della maniera in cui vengono guardati dal pubblico, che lo sguardo è tutto ciò che conta.

Che operino tutti e tre sul cibo forse è coincidenza o forse è dovuto alla particolare attrattiva visiva che gli alimenti sanno avere, per il loro essere portatori sani di sinestesia (si fanno guardare perché la loro sola vista ci suggerisce un gusto). Dopotutto anche FoodSurgeon come EpicMealTime (e ovviamente come il porno) si conclude con la soddisfazione, il consumo di ciò che per tutto il video è stato l’oggetto di uno sguardo pornografico. Ad ogni modo si tratta ancora una volta del meglio che YouTube sa proporre, idee e concetti messi in pratica che realmente incidono una tacca in quello che oggi si può fare con le immagini e che non hanno senso se non online.

FOODSURGEON – REESÈS PEANUT-BUTTER-ECTOMY WITH OREO CREAM TRANSPLANT

FOOD SURGEON – STRAWBERRY SEED EXTRACION AND NUTELLA AUGMENTATION

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il
10 mar 2016
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