Roma – Pubblichiamo di seguito integralmente l’interpellanza rivolta dal senatore Antonio Falomi sulla questione-chiave dello sviluppo delle tecnologie di connettività e telefonia wireless e sugli ostacoli normativi e burocratici che han fin qui impedito all’Italia di seguire la via tracciata da altri paesi.
Al Ministro delle Comunicazioni
Premesso che:
– La tecnologia Wireless è considerata dalle Direttive, dalle Comunicazioni e dalle Raccomandazioni della Comunità Europea, come una tecnologia da incentivare, in funzione della sua neutralità, e dell’impulso che è in grado di dare alla concorrenza nel settore della connettività a banda larga;
– nel nostro paese non è attualmente permessa la realizzazione e la vendita di servizi di connettività di tipo wireless in ambienti out-door, per come questa tecnologia è fino ad oggi regolamentata;
– la morfologia del territorio italiano e la peculiare distribuzione delle comunità locali, organizzate in più di 8000 Comuni crea numerosi problemi relativi alla infrastrutturazione dei servizi di connettività a banda larga nei centri più piccoli;
– l’Assoprovider, una delle associazioni di rappresentanza dei piccoli provider italiani, ha avviato, previa autorizzazione rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni il 7 luglio 2002, con atto n.30953, una sperimentazione di questa tecnologia in alcuni comuni italiani;
– il 23 aprile 2003 una delle società sperimentatrici ha trasmesso al suddetto Ministero la relazione tecnica nella quale venivano illustrate le modalità della sperimentazione stessa ed i risultati positivi ottenuti;
– in più occasioni autorevoli esponenti del suddetto Ministero hanno assicurato che un nuovo regolamento circa la disciplina autorizzativa di questa tecnologia sarebbe stato approvato a breve;
Considerato che:
– l’utilizzo della tecnologia Wi-Fi per il superamento del oligopolio legato all’ultimo miglio, risulterebbe molto utile alla realizzazione di una maggiore ed autentica concorrenza tra i fornitori di connettività a banda larga e determinerebbe una ulteriore diversificazione dell’offerta con prevedibili effetti sui costi dei servizi stessi;
Si chiede di sapere:
– come il Ministero delle Comunicazioni abbia valutato la sperimentazione dallo stesso autorizzata;
– come ed in quali tempi il suddetto Ministero intende modificare il regolamento che disciplina l’utilizzo di questa tecnologia.
Sen. Antonello Falomi