WiMAX, in Toscana nascono altre offerte

WiMAX, in Toscana nascono altre offerte

Non ci vuole per forza una licenza per lavorare con il wireless. Si può anche costruire il proprio business sui servizi. Lo spiega a Punto Informatico Eric Le Bihan, presidente di Freemax
Non ci vuole per forza una licenza per lavorare con il wireless. Si può anche costruire il proprio business sui servizi. Lo spiega a Punto Informatico Eric Le Bihan, presidente di Freemax

Roma – Gli obiettivi sono ambiziosi, lo dice lui stesso, ma non per questo giudicati irraggiungibili: l’idea è quella di fornire una valida alternativa alla linea fissa e colmare il digital divide, puntando su una fascia di clientela ben precisa. E si tratta di un modello, spiega a Punto Informatico il presidente e amministratore delegato di Freemax SpA Eric Le Bihan (già noto al mercato italiano delle telecomunicazioni per essere stato a capo dell’escursione francese in terra italiana Parla.it ), basato sul WiMAX che potrebbe facilmente essere esportato al di fuori dei confini della regione in cui è nato: la Toscana.

Il management di Freemax Anche la scelta del luogo da cui partire non è casuale: “In Toscana c’è fame di Internet – spiega – Ci sembra sia una regione un po’ dimenticata in termini di servizi innovativi di comunicazione: noi poi abbiamo la nostra sede proprio in Toscana, siamo in grado di valutare la realtà territoriale”. E la scelta di restare vicino ai propri clienti non è neppure quella frutto di una combinazione fortuita: “Puntiamo a stargli il più vicino possibile per fornire un servizio di un certo tipo: vediamo che c’è un gran potenziale qui – prosegue – ma non è detto che se il progetto non si sviluppa bene non possa essere esportato in tutta Italia”.

Le Bihan spiega che Freemax, azienda da lui diretta e in grossa parte finanziata di tasca propria, è in effetti un operatore virtuale WiMAX : il concessionario al quale si appoggia l’offerta della startup toscana è Retelit SpA, assegnataria di una delle licenze concesse lo scorso febbraio, che fornirà le frequenze sulle quali operare. Freemax, invece, tramite il proprio call center e la propria rete di promoter, si incaricherà di raccogliere le adesioni degli abbonati e di distribuire gli apparecchi necessari alla navigazione: router WiMAX, schede ExpressCard o PCMCIA.

L’offerta si declina su tre livelli. Il profilo Internet con te , dal costo di 19,89 euro, prevede la navigazione illimitata in tutta la città di residenza ad una velocità definita pari a quella di “una buona ADSL”. Con 10 euro in più è disponibile invece l’offerta Internet con te voce , che alla navigazione associa anche chiamate verso i fissi nazionali illimitate e tariffe definite concorrenziali per le chiamate ai mobili e all’estero. Infine, l’offerta Internet con l’azienda si rivolge alla clientela industriale proponendo connessioni fino a 100 megabit, anche simmetriche e con banda garantita.

“Ad esempio – spiega a Punto Informatico Le Bihan – siamo in grado di offrire una connessione da 4 megabit, con 2 megabit di banda garantita ad un prezzo significativamente più basso della concorrenza: un fattore importante ad esempio nella zona industriale di Livorno (tra i primi siti coperti dal servizio, ndr), dove fino ad oggi era disponibile solo connettività ADSL di bassa qualità”. Ma l’offerta, continua, si rivolge indistintamente sia alla clientela residenziale che a quella affari : “Puntiamo ad una fetta di utenti dimenticata dalle offerte degli operatori classici: puntiamo sui nuovi nomadi della città – così li chiama – giovani coppie, pendolari, studenti che non vogliono o non possono avere la linea fissa”.

Secondo le stime fornite da Le Bihan, questo tipo di clientela sarebbe quasi il 30 per cento della popolazione: “Non hanno una linea fissa a casa, vogliono tenere il loro cellulare per utilizzare i servizi voce e vogliono poter usare Internet sul proprio computer e sul proprio laptop in giro per la città”. In ogni caso, va chiarito che la connessione è limitata ai confini del comune di residenza : ma l’imprenditore transalpino chiarisce che la sua azienda punta a offrire “un servizio veloce, illimitato, istantaneo e semplice da usare”, che comunque il loro pubblico passa circa il 90 per cento del suo tempo all’interno dei confini comunali e che in futuro sarà disponibile una opzione (a pagamento) per estendere il servizio a tutte le zone coperte. Freemax si dice anche pronta a fornire il servizio entro 48 ore dalla richiesta : il cliente residenziale chiama il call center dell’azienda, che gira i suoi dati al promoter di zona. Quest’ultimo verifica la copertura del segnale nel luogo indicato come residenza, e si reca dal potenziale abbonato con già il router (Freebox) o la scheda da abbinare al computer portatile per la navigazione (Freecard): una volta montato, la connessione dovrebbe essere immediatamente disponibile. Il costo del noleggio dell’hardware è di 4 euro al mese, ma è possibile anche acquistarlo alla cifra forfettaria di 100 euro. Esistono infine dei costi variabili di attivazione , dipendenti dalla durata del contratto: con un impegno biennale si azzerano, mentre ci vogliono 50 euro per un contratto da 12 mesi e 100 per uno senza vincoli temporali.

Esistono tuttavia problematiche diverse per offrire il servizio ai privati e alle aziende: “L’offerta residenziale punta sulla nomadicità – spiega Le Bihan a Punto Informatico – e dunque necessita un certo numero di antenne per funzionare. Quella business è diversa, per una città con più di 80mila abitanti come Livorno bastano tre antenne per offrire il servizio in banda garantita: installiamo un antenna outdoor sul tetto dello stabile che fornisce le prestazioni necessarie, mentre nel caso dei clienti domestici si utilizza un semplice modem con due antenne”.

I costi, soprattutto per le offerte business, sono quindi tutto sommato contenuti: “Puntiamo al pareggio in meno di tre anni – dichiara fiducioso Le Bihan – un tempo molto breve nel settore delle telecomunicazioni”. La peculiarità del WiMAX, spiega, è che, grazie all’ ecosistema tecnologico di dispositivi già abilitati alla ricezione del segnale (netbook, cellulari) che sta sorgendo , “anche piccoli operatori come noi, piccoli ma con grandi ambizioni, si possono permettere di mettere in piedi un’offerta in un periodo di crisi in cui il credito è difficile da racimolare”. Di cifre precise non si parla, ma Le Bihan chiarisce che si tratta comunque di diversi ordini di grandezza in meno degli investimenti necessari a una rete cellulare 3G.

Costi che dovrebbero consentire, secondo le dichiarazioni fatte in questi giorni alla stampa, di arrivare a coprire 100 città toscane entro il 2010 . Si è cominciato, come detto, dalla zona industriale di Livorno, e si proseguirà nei primi mesi del 2009 con le zone residenziali di Piombino, Pistoia, Camaiore e Massarosa. Le Bihan in realtà lascia intendere di essere ottimista, e di voler valutare con attenzione l’evolversi del suo business nel corso del 2009 prima di pensare ad ulteriori espansioni oltre i confini regionali, anche se spiega che la Toscana è un po’ un caso particolare: “Ci sono molti comuni privi di banda larga, ma c’è fibra (ottica, ndr) in pianura che consente di portare velocemente la connettività”.

Visto l’argomento, non si può sfuggire alla questione NGN : “Vediamo un grande entusiasmo attorno alla fibra, ovviamente FTTH – chiarisce Le Bihan – ma ci sembra che gli operatori classici dimentichino che ci sono altri bisogni nella società, anche alla luce della crisi economica attuale: secondo noi c’è spazio per operatori che offrano servizi forfait con banda elevata, non con le stesse capacità della fibra ma capaci di soddisfare una bella fetta della popolazione”. Certo, “alla fine la fibra arriverà: ma ci vorrà del tempo, e mentre si aspetta sarebbe un peccato non utilizzare uno standard tecnologico globale come il WiMAX. Al mercato italiano – conclude – consiglierei di non mettere tutte le sue uova in un solo paniere”.

a cura di Luca Annunziata

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
16 dic 2008
Link copiato negli appunti