Wind, nuova multa dall'Antitrust

Wind, nuova multa dall'Antitrust

L'azienda dell'Arancia incappa ancora in un problema di pubblicità ingannevole. Come in novembre
L'azienda dell'Arancia incappa ancora in un problema di pubblicità ingannevole. Come in novembre


Roma – Antitrust batte Wind 2 a 0. E’ infatti la seconda volta, nell’arco di neanche un mese, che l’operatore mobile italo-egiziano subisce una bacchettata sulle mani per pubblicità ingannevole.

In questo caso, la questione nasce dalla reclamizzazione della promozione “Autoricarica”: un’offerta personalizzata, che l’operatore riserva agli utenti con determinate caratteristiche di spesa, essendo finalizzata ad incrementare i volumi di traffico in uscita.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato spiega, nel proprio bollettino settimanale , di aver irrogato all’operatore una sanzione di 21.600 euro, per aver promosso via SMS l’offerta “Autoricarica”, promettendo agli 830mila utenti destinatari del messaggio la possibilità di ottenere, in un periodo di sei mesi, un accredito “gratuito” di 15 euro mensili per ogni 15 euro di chiamate nazionali effettuate.

L’Antitrust evidenzia la mancanza, nel messaggio pubblicizzato, di alcuni elementi determinanti: Wind non avrebbe informato gli utenti che l’adesione all’offerta determinava un cambiamento dei piani tariffari qualora questi non fossero “recenti” e in commercio al momento della campagna. Come si legge al punto 16 del provvedimento PI4886: “Con riguardo al profilo di ingannevolezza relativo alle condizioni e alle caratteristiche economiche dell’offerta pubblicizzata, si osserva che, nella memoria pervenuta il 7 luglio 2005, Wind ha espressamente affermato che “l’offerta in esame presenta delle incompatibilità con dei piani tariffari risalenti nel tempo ed oggi non più commercializzati (…) in particolare, con il piano tariffario CASA e Wind”. Le “incompatibilità tariffarie”, per l’Autorità, sono un’informazione che il consumatore deve assolutamente conoscere, per non essere indotto ad operare una scelta errata.

La nuova sanzione arriva solamente qualche settimana dopo la condanna che Wind ha subìto per un altro caso di pubblicità ingannevole, in relazione all’offerta “Tuttoincluso”. 14.500 euro nel primo caso, 21.600 stavolta: importi non elevati, per un’azienda delle dimensioni di Wind, che negli ultimi tempi non è vista di buon occhio dai consumatori che la accusano di mancanza di trasparenza e di una gestione approssimativa del customer care.

Dario Bonacina

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
15 dic 2005
Link copiato negli appunti