Wireless, doppia trasmittente uguale doppia prestazione

Wireless, doppia trasmittente uguale doppia prestazione

Una ricerca statunitense sostiene di potere raddoppiare le prestazioni delle trasmissioni radio attraverso un semplice stratagemma. Tutto brevettato, ma non ancora commerciabile
Una ricerca statunitense sostiene di potere raddoppiare le prestazioni delle trasmissioni radio attraverso un semplice stratagemma. Tutto brevettato, ma non ancora commerciabile

Ricercatori della Stanford University avrebbero trovato il modo di aumentare in modo sostanziale le prestazioni delle trasmissioni radio, raddoppiarle o andare anche oltre attraverso l’uso di un doppio trasmettitore su entrambe i lati della comunicazione . Gli autori dello studio promettono di adattare presto la tecnica alle reti WiFi e non solo.

Il problema delle trasmissioni radio, spiegano il professore associato Philip Levis e colleghi, è che si tratta generalmente di comunicazioni unidirezionali: una parte “parla” e l’altra “ascolta”. Il nuovo sistema, invece, “modifica radicalmente le nostre supposizioni su come le reti wireless vadano progettate” attraverso appunto l’impiego di un doppio trasmettitore sia per la fonte che per il ricevitore delle comunicazioni.

Lavorando di concerto, spiega Levis, “i due segnali di trasmissione interferiscono in maniera distruttiva sull’antenna ricevente creando un segnale muto che il ricevitore non può udire “. Attraverso quella posizione “nulla” creata ad arte è possibile far passare nuovi pacchetti di dati, dicono i ricercatori, e il risultato pratico misurato è il raddoppio effettivo della quantità di informazioni trasmesse – ma solo in caso di comunicazione bidirezionale.

Levis e colleghi parlano di comunicazioni wireless e promettono reti WiFi molto più performanti di quelle attuali, ma prima che ciò possa concretizzarsi occorre “aggiustare” la forza del segnale per rendere il sistema maggiormente adatto a questo tipo di applicazioni pratiche. In attesa di questi tweak, a ogni modo, i ricercatori hanno pensato bene di difendere la propria invenzione chiedendo la registrazione di un brevetto presso l’ USPTO .

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
23 feb 2011
Link copiato negli appunti